Oltre 22mila persone hanno partecipato alla tradizionale battaglia della Tomatina di Buñol, vicino a Valencia, in Spagna
Una guerra di 60 minuti che non fa né vincitori né vinti ma tinge tutto di rosso: muri, calles, plazas e soprattutto centinaia di migliaia di persone, residenti, turisti e stranieri da tutto il mondo, che puntualmente si ritrovano a Buñol l'ultimo mercoledì del mese agosto
Per un'ora i partecipanti si sono lanciati 160 tonnellate di pomodori maturi
È lo spirito della Tomatina, la fiesta più pazza della provincia valenciana (le più folli di tutta la Spagna forse sono solo Los Sanfermines di Pamplona) che dal '57 a oggi per un giorno trasforma il piccolo borgo in un inusuale campo di guerriglia vegetale
In genere la battaglia non ha inizio se prima non viene superato il gioco del palo jabòn, una delle versioni spagnole del nostrano albero della cuccagna. In cima a un palo di legno, ricoperto di sapone, viene agganciato un prosciutto e chi riesce a prenderlo permette che il tutto abbia inizio
Vestiti e scarpe vecchie, in attesa del primo colpo di pistola che dà inizio alla batalla e poi solo una pioggia incessante di pomodori lanciate al grido di "Tomate! Tomate!"
Niente lancio di oggetti, spremere i pomodori prima di lanciarli e, soprattutto, smettere immediatamente la battaglia al secondo sparo. Alla fine ci si sciacqua sotto docce improvvisate, installate per l'occasione, o al getto d'acqua dei pompieri che passando lavano città e guerriglieri dai pomodori
L'origine dell'evento risale a una battaglia improvvisata fra due bande rivali di ragazzi di quartiere avvenuta nel '45