IL PONTE COPERTO - Alla fine di corso Strada Nuova, quale collegamento con Borgo Ticino e con l'antica direttrice verso Genova, si trova il Ponte Coperto realizzato nella forma attuale dopo l'ultimo conflitto mondiale. Dell'antico ponte romano si possono vedere ancora le fondazioni dei piloni nei periodi di secca del Ticino, mentre del suo rifacimento medievale rimangono ancora visibili gli attracchi alle due rive.
Riprogettato nel 1351-54 da Giovanni da Ferrara e Iacopo Cozzo, il ponte aveva anche la funzione di fortificazione. Fu danneggiato nel 1799, restaurato nel 1811 e dotato all'epoca di una porta neoclassica sul lato nord. Durante i bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale il ponte fu in parte distrutto, ma al suo restauro si preferì la demolizione completa; fu quindi ricostruito nei modi attuali in posizione poco più a valle rispetto a quello antico, secondo una libera reinterpretazione del ponte trecentesco, con campate diseguali e piano carrabile che si sviluppa in due segmenti con apice al centro; sul pilone centrale si è edificata una nuova cappella votiva, che ospita la statua lignea settecentesca, ripescata nel letto del fiume dopo i bombardamenti.
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LE TORRI MEDIEVALI - Pavia è nota ancora oggi come 'la città delle cento torri', a sottolinearne la quantità all'interno del tessuto urbano. Diversi
documenti storico-artistici ci mostrano un'immagine della città antica in cui risultano emergere torri di rilevante altezza sopra le case e torri campanarie entro la cinta muraria. Le torri pavesi furono quasi tutte costruite intorno all'XI e al XII sec., a parte casi isolati di torri anche più antiche. Presentano caratteristiche molto simili tra di loro: costruite in laterizio, a
pianta quadrata, con monofore, senza decori.
Poco si sa circa le funzioni delle torri pavesi: non essendo di grandi dimensioni all'interno, non potevano essere utilizzate per difesa in quanto poco agevoli per il movimento di macchine belliche e soldati. Inoltre, la mancanza di aperture verso l'esterno, a parte piccoli fori, e il fatto che sono prive di qualsiasi cornice o decorazione e cieche totalmente nella parte superiore, fanno supporre che dovessero assolvere compiti soprattutto simbolici, rappresentando fisicamente il potere della famiglia cui appartenevano. Attualmente, ne rimangono solo cinque riconoscibili: tre in piazza Leonardo da Vinci e due in via Luigi Porta.
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IL CASTELLO VISCONTEO - Fu concepito come dimora di caccia e di svago nel 1360, all'inizio della signoria di Galeazzo II Visconti, che pensò anche a un collegamento con la vicina città di Milano attraverso un canale navigabile, quello che sarà chiamato più tardi il Naviglio. Non si sa chi fu esattamente l'ingegnere militare che assecondò il progetto di Galeazzo II di creare un grande palazzo, di circa 142 m. di lato e 4 torri angolari, in forma difensiva: vi era contenuta infatti, accanto alla più grande biblioteca del tempo (circa 2000 codici miniati) e alle residenze signorili, anche la più grande armeria del periodo. All'interno si può trovare un grande cortlile, con portico sostenuto da colonne in pietra. In questo spazio vengono svolti numerosi eventi e concerti in vari periodi dell'anno. Attualmente il Castello è sede dei Musei civici costituiti da diverse sale tematiche. All'interno delle sue Scuderie vengono svolte ogni anno diverse mostre dedicate a famosi artisti nazionali ed internazionali.
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MONASTERO DELLA CERTOSA DI PAVIA - La Certosa è situata nell'omonimo comune distante circa 7 km a nord dalla città. Il monumento, risalente al XIV secolo, venne edificato nel periodo tardo-gotico italiano. Oggi è considerato uno dei monumenti più visitati della provincia di Pavia e di tutta Italia.
Il monastero venne dichiarato monumento nazionale il 7 luglio 1866, diventando così di proprietà del Regno d'Italia prima e dello Stato italiano poi. Sono posti sotto vincolo demaniale anche tutti i beni artistici ed ecclesiastici in esso contenuti. I diversi edifici, che fanno parte del complesso monumentale, attualmente ospitano al loro interno la sede del Museo della Certosa di Pavia.
La chiesa presenta una pianta a croce latina divisa in tre navate con abside e transetto. Nella parte destra del transetto, rispetto all'ingresso, si trova la tomba del fondatore della Certosa, Gian Galeazzo Visconti; nella sua parte sinistra si trova invece il monumento funebre dedicato a Ludovico il Moro e a sua moglie Beatrice d'Este.
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MONASTERO DELLA CERTOSA DI PAVIA - Particolare dell'interno
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MONASTERO DELLA CERTOSA DI PAVIA - Uno dei chiostri
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BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE - Capolavoro del romanico lombardo e risalente ai secoli XI e XII, rientra tra le chiese più importanti e conosciute della città. Essa si discosta dalle altre chiese locali per l'utilizzo estensivo, sia per quanto riguarda la struttura sia per le decorazioni, della fragile pietra arenaria color ocra al posto del tradizionale cotto e per la particolare conformazione architettonica. Nella facciata si possono ammirare numerose sculture a tema sacro e profano di grande bellezza e profondità. Ugualmente, al suo interno, si possono osservare numerose sculture e magnifici affreschi.
La basilica è conosciuta anche per le numerose incoronazioni che si sono succedute al suo interno nel corso dei secoli tra cui quella più famosa di Federico I detto il Barbarossa, ultimo imperatore ad essere stato coronato a Pavia.
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IL TEATRO GAETANO FRASCHINI - Il primo teatro pubblico cittadino si deve all'iniziativa di quattro esponenti del patriziato locale, da cui l'antica denominazione di "Teatro dei Quattro Cavalieri". Il progetto, portato a esecuzione tra il 1771 e il 1773, fu affidato a uno dei massimi architetti teatrali e scenografi tardobarocchi dell'epoca, Antonio Galli Bibiena, che lo realizzò completamente in muratura, adottò una planimetria a campana, disegnò una sobria fronte neoclassica con rivestimento a bugnato geometrico e sviluppò innovative e ingegnose soluzioni per l'ottimizzazione dell'acustica.
L'interno presenta quattro ordini di palchi (dorico, ionico, corinzio e attico) su un porticato a bugnato toscano ed è concluso dal loggione; ai lati del palcoscenico, statue allegoriche della Musica e della Poesia di Michele Forabosco; il soffitto è decorato dal Bignami (1909); il Ridotto reca tracce delle quadrature ideate ma mai realizzate del Bibiena. Nei palchi si conservano alcuni decori tardo settecenteschi, specchiere, affreschi, stucchi rocaille.
Divenuto di proprietà comunale nella seconda metà dell'800 (1868), fu intitolato al patriota pavese Gaetano Fraschini, celebre tenore verdiano. Riconosciuto "teatro di tradizione", ogni anno propone una ricca stagione lirica (da ottobre a gennaio) e teatrale di prosa, musica e balletto con artisti provenienti da diverse parti del mondo.
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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA - E' considerato l'ateneo più antico della Lombardia e uno dei più importanti d'Europa. Galeazzo II Visconti ne promosse l'apertura nel 1361 attivando gli studi di diritto, medicina, filosofia, arti liberali e richiamando studenti da tutta Europa. Molti i docenti di fama nazionale e internazionale che hanno tenuto corsi presso l'università tra cui si ricordano Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta, Ugo Foscolo e Camillo Golgi.
Dopo un periodo di crisi per tutti gli atenei italiani, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'università ha conosciuto un nuovo rilancio, dovuto in gran parte all'energia e all'iniziativa del rettore Plinio Fraccaro; oggi l'ateneo offre nelle tre sedi di Pavia, Cremona e Mantova diverse facoltà, corsi di laurea e dottorato.
L'università è un campus a misura di studente, con oltre 25 mila iscritti all'anno, 15 collegi universitari, diverse strutture ricreative e sportive dove ragazzi e ragazze provenienti da diverse realtà vivono e crescono insieme, si scambiano idee e progetti, preparano al meglio il loro futuro.
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BASILICA DI SAN PIETRO IN CIEL D'ORO - La basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, situata a pochi passi dal centro storico e dal maestoso Castello Visconteo, venne eretta in epoca longobarda e, in seguito, ricostruita in forme romaniche. La tradizione vuole che la chiesa sia stata fondata dal re longobardo Liutprando per ospitare le spoglie di Sant'Agostino, qui traslate nell'VIII secolo dalla Sardegna, ma è più probabile che il sovrano abbia depositato la preziosa reliquia in un edificio di culto preesistente.
L'edificio si presenta, così come molte altre chiese pavesi dell'XI-XII secolo, in mattoni, a tre navate con falso transetto, abside e cripta. Il suo nome pare sia dovuto alla doratura del primitivo soffitto. Ai lati della basilica si trovavano due conventi: quello a nord era occupato dai canonici lateranensi mentre quello a sud dai monaci agostiniani.
Oltre a quella di Sant'Agostino, la basilica ospita le sepolture di altri importanti personaggi del passato come quella del filosofo Severino Boezio nella cripta e del re Liutptando alla base dell'ultimo pilastro della navata destra. Attualmente, la basilica è officiata dai monaci agostiniani che sono tornati ad occupare l'antico convento.
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SALAME DI VARZI E SALAME D'OCA - Quella della lavorazione del maiale e la preparazione di insaccati è una tradizione che affonda nei secoli e ha saputo rendere il salame del borgo abbarbicato sulle colline dell'Oltrepò (Varzi) uno tra i prodotti "Made in Pavia" più conosciuti in Italia e all'estero. La preparazione e la stagionatura avvengono seguendo riti e tradizioni antiche che si tramandano, insieme a qualche segreto, di padre in figlio.
Il salame d'oca di Mortara rappresenta una delle eccellenze della cucina pavese che non può mancare sulla tavola di chi vuole gustare i piatti di un territorio ricco di storia e tradizioni come la Lomellina. Un intreccio tra la carne di maiale e quella d'oca che può fare la gioia dei palati più fini alla ricerca di sapori dimenticati.
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RISO E RISOTTI - Il risotto è probabilmente il piatto più conosciuto della cucina pavese che continua a riscuotere successo in ogni parte del mondo. Assaporare un risotto Carnaroli, cucinato con la Bonarda dell'Oltrepò o con i funghi della Valle Staffora, è un modo come un altro per scoprire come la cucina pavese può raggiungere traguardi davvero inaspettati.
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L'AUTUMMO PAVESE DOC - Rappresenta l'appuntamento più importante dell'anno per i produttori locali di salumi, dolci, vini, formaggi e altre gustose prelibatezze del territorio pavese, che da oltre 60 anni si possono assaggiare nel primo fine settimana del mese di ottobre al palazzo Esposizioni di Pavia. Sicuramente un appuntamento da non perdere!
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DOVE FARE UNO SPUNTINO.
Miccone - Ambiente armonioso e moderno dove ogni materia prima utilizzata in cucina proviene da piccole aziende locali.
Specialità: Pane tradizionale pavese farcito con formaggio stafforella fresca, coppa vergine, crema di zucca, cipolla e foglie di lattuga.
Alvolo Cibi da Strada - Una realtà con l'arredo take-away fatto di mensole e sgabelloni.
Specialità: Ciabattina di grano duro proveniente da un forno locale artigianale ripiena di stracciatella di Andria del caseificio Olanda, friarielli e alici di Cetara di Delfino Battista.
AgriPavia - Cooperativa di produttori nata per valorizzare il territorio attraverso i prodotti tipici.
Specialità: micca farcite con vari salumi, come il Salame d'Oca di Mortara DOP, la pancetta pavese, formaggi di capra e vaccini come il pizzo corno.
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