L'AREA PROTETTA - Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini comprende l'omonima catena montuosa, che si sviluppa per circa trenta chilometri nel cuore dell'Appennino Centrale, e la fascia collinare circostante. Il suo territorio ricade nella regione Marche e in una piccola porzione della regione Umbria. L'azione potente della natura e l'attività dell'uomo - presente in questi luoghi da millenni - sono alla base della straordinaria ricchezza paesaggistica, naturalistica e storico-culturale del Parco.
Per maggiori informazioni: www.sibillini.net
IL PAESAGGIO DEI SIBILLINI - Nella fascia collinare del Parco sono concentrati la maggior parte dei centri abitati e delle attività economiche, che fino a pochi anni fa erano prevalentemente di tipo agro-silvo-pastorale. In queste aree i borghi medioevali, le case rurali, le chiese romaniche, i castelli e le abbazie si integrano armoniosamente nel paesaggio, in cui piccoli campi coltivati, boschi cedui e arbusteti si alternano gli uni agli altri come le tessere di un bellissimo mosaico. E' il paesaggio dei Sibillini, un bene comune di inestimabile valore che il Parco è chiamato a tutelare.
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LA FLORA E LA FAUNA - Uno degli elementi di maggior pregio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini è la straordinaria diversità vegetale che conta circa 1800 specie adattate a vari tipi di ambienti: si rinvengono, infatti, piante a carattere strettamente mediterraneo o anche artico-alpine, 'relitte' delle ultime glaciazioni.
La fauna comprende 50 specie di mammiferi, 150 specie di uccelli e oltre 20 specie tra rettili e anfibi.
Fra i mammiferi più importanti il lupo appenninico, per il quale i monti Sibillini hanno rappresentato per molti anni l'areale di diffusione più settentrionale d'Europa, e l'elusivo gatto selvatico. Grazie a specifici progetti di reintroduzione, oggi nel Parco sono tornati a vivere il cervo e il camoscio appenninico, unico mammifero europeo considerato a rischio di estinzione.
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I SIBILLINI IN TAVOLA - Una tradizione culinaria centenaria e una base di prodotti primari di alto livello qualitativo fanno dei monti Sibillini un luogo d'eccellenza per la gastronomia. La cucina povera e contadina trova in questo territorio una delle sue massime espressioni. Ne sono un esempio i prodotti provenienti dalla lavorazione del maiale - antichissima tradizione rinomata in tutta Italia che ha origine proprio a Norcia, nel territorio umbro del Parco - la produzione di rinomati formaggi di pecora, di miele e di confetture. Alcuni prodotti primi, come la mela rosa dei Sibillini, la lenticchia di Castelluccio e il tartufo nero pregiato, sono eccellenze gastronomiche italiane rinomate in tutto il mondo che provengono da questo territorio.
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ESCURSIONISMO E TREKKING - Una fitta rete di sentieri, retaggio della millenaria attività dell'uomo in queste montagne, è stata riorganizzata dal Parco in un moderno sistema di fruizione. 17 percorsi offrono agli escursionisti diverse possibilità di visita delle aree più interne e pregiate del Parco. Ad essi si aggiungono 18 itinerari ideati per ogni tipo di utenza: dalle famiglie con bambini - cui sono dedicati i 16 Sentieri Natura del Parco - alle persone con disabilità motorie che possono percorrere i due Sentieri per Tutti di Fiastra e Forca di Presta. Il Grande Anello dei Sibillini, infine, è un lungo trekking di 120 km percorribili in nove tappe servite da otto rifugi.
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CICLOTURISMO - Gli amanti della bicicletta possono contare su molti percorsi dedicati. Oltre a 14 percorsi di un giorno ed ad un anello di 160 km (percorribile in 4 giorni) - circuiti allestiti con una segnaletica dedicata - i cicloturisti possono visitare il Parco percorrendo la Grande Via, un itinerario individuato su strade esistenti poco trafficate, a cui sono associati altri sette itinerari ad anello di lunghezza variabile. Tutti gli itinerari sono descritti nel sito del Parco da cui è possibile scaricare anche cartografia e dati GPS.
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A SCUOLA NEL PARCO - Nove Centri di Educazione Ambientale dislocati in tutto il territorio contribuiscono a delineare una ricca offerta didattica rivolta alle scuole di ogni ordine e grado e alle famiglie che visitano il Parco con i propri figli. D'altronde, educare le nuove generazioni allo sviluppo sostenibile è una delle finalità istituzionali delle aree protette che, nel lungo termine, può veramente contribuire a realizzare un cambio culturale fondamentale nel campo della conservazione.
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ARTE E CULTURA - Uno degli aspetti più caratteristici del Parco è l'alta concentrazione di borghi e piccole frazioni dislocate nell'area protetta. La maggior parte di essi ha una storia antica che affonda le proprie radici nelle prime popolazioni italiche che si affacciarono sulla storia, ma è nell'età medievale che questa terra ha visto il fiorire di preziose testimonianze artistiche e architettoniche tipiche di quest'area del centro Italia. Dei veri e propri gioielli artistici incastonati in una cornice naturale di rigogliosa bellezza.
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MUSEI E CENTRI VISITA - Articolati in Musei tematici e Centri Visita, i punti di accoglienza turistica nel monti Sibillini sono dislocati nella maggior parte dei centri abitati. I musei sono tematizzati e si spazia dal Museo del Paesaggio, che racconta la storia di questa terra e di chi l'ha abitata dai tempi antichi, a quello del Cervo, del Camoscio e delle Farfalle che approfondiscono gli aspetti legati a queste entità faunistiche. Il Museo della Sibilla racconta le fantastiche leggende di questi monti attraverso un percorso coinvolgente che mischia la storia alla tradizione popolare. Anche la preziosa Pinacoteca di Montefortino - il piccolo Louvre dei Sibillini - fa parte della rete. Vi si può ammirare la collezione privata del magnate locale Fortunato Duranti che raccolse anche alcune mirabili opere del Crivelli.
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LE AREE FAUNISTICHE - Gli animali dei Sibillini si possono vedere da vicino grazie alle due aree faunistiche del Parco. Quella del camoscio di Bolognola è nata come primo passo della reintroduzione del signore delle rocce nei Sibillini e oggi ospita gli esemplari destinati ad essere immessi in natura. Percorrendo il facile sentiero che costeggia l'ampia area recintata è possibile ammirare questo fantastico ungulato nel suo ambiente senza arrecargli disturbo. A Castelsantangelo sul Nera, invece, è stato allestito un centro di recupero della fauna selvatica. E' un'area utilizzata dai tecnici del Parco per curare la fauna ferita ma qui è anche possibile ammirare in condizioni di semi libertà il cervo, il capriolo, l'aquila reale e il lupo.
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