LE PICCOLE STAZIONI DELLE ALPI TORINESI - Luoghi unici dai nomi insoliti, immagini sorprendenti ed estasianti, veri e propri quadri d’autore che narrano spaccati di vita alpina, passioni sportive, fatiche sui monti, voli di uccelli, scorribande di stambecchi. Minuscoli paesi e località svelano i loro angoli più remoti, spalancando il cuore delle emozioni. Il tutto avvolto dalla freschezza delle cascate, dai profumi dolci come le essenze dei fiori, dai colori pastello di una natura incontaminata e da un cielo azzurro che la notte si trasforma in una cupola di stelle.
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Turismo Torino - Estate,
Turismo Torino - Inverno
Foto di: Paolo Meitre Libertini
ALA DI STURA - Il sole scandisce le ore sulle meridiane delle case. Incastonato come una gemma preziosa nella ripida Val d’Ala, il paese spalanca le porte a paesaggi insoliti: boschi che profumano di castagni, millenarie pietraie, verdi pianori, cime ardite, accecanti ghiacciai, che danno linfa vitale a torrenti e cascate. E poi il reticolo di piste: la Pineta per gli amanti del brivido; Karfen, Belfè-Diretta, Belfè-Basas per gli esperti, e quelle per principianti. Dieci chilometri di tracciati che disegnano un arabesco sulle pareti delle montagne.
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BALME - Balme, la culla delle guide alpine, un puntino sui monti fra Piemonte e Savoia. Balme ha vissuto per secoli al buio delle miniere di ferro per tornare alla luce di un sole abbagliante che riflette i suoi raggi sui valichi ghiacciati. Oggi è sinonimo di arrampicate su pareti verticali, escursioni coraggiose, passeggiate tranquille. Un rifugio remoto dove crogiolarsi a contemplare l’infinito e la maestosità dei giganti montagnosi.
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CERESOLE REALE - Ceresole Reale, dove le strade del re sono divenute sentieri di escursionisti. La corona stretta fra due stambecchi sullo scudo del paese narra una pagina di fine Ottocento quando il Comune cedette al re il diritto di cacciare camosci e stambecchi. Mezzo secolo dopo la Riserva passò allo Stato Italiano e così nacque il Parco Nazionale Gran Paradiso. Da qui si gode un panorama che non ha eguali: vette fra laghi artificiali, boschi punteggiati di mirtilli e lamponi, rododendri e stelle alpine, stambecchi e marmotte sfuggenti, voli di aquile maestose.
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CHIOMONTE - PIAN DEL FRAIS - Il Pian del Frais di Chiomonte evoca il mondo magico dello sleddog, le odissee bianche come quella del cane Buck di Jack London. Gli husky trainano il futuro di un luogo unico e irripetibile, riportano nella conca famiglie e bimbi che qui imparano a slittare e sciare. E i turisti assistono alla corsa delle botti che rievocano una tradizione vitivinicola, quando i vignaioli facevano rotolare le botti fuori dalle cantine per lavarle alle fontane.
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COAZZE - PIAN NEIRETTO - Le ville in stile liberty, l’atmosfera della Belle Epoque, l’ombra secolare di faggi e castagni. L’armonia della Val Sangone incanta ancora. A Pian Neiretto l’epicentro degli sport invernali dalla pista nera ai tracciati baby. A Coazze la via dell’Amore per i romantici e l’eco-museo della Resistenza per gli storici. Una vacanza per tutti.
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LOCANA - ALPE CIALMA - Gli spaventosi racconti dei vecchi di Locana ormai non intimoriscono più. Il paese, la notte, è pieno di luci che brulicano fra i viottoli e illuminano a giorno la pista di Alpe Cialma. Novanta borgate sparse su uno dei Comuni più vasti d’Italia, Locana ha abbandonato il duro lavoro di fucine e cave per aprire il forziere del turismo colmo di piste e celebri tracciati, vere scuole di trekking fra laghi alpini, ghiacciai e valichi. Gemme naturali di un tesoro che scintilla ad ogni riverbero di neve.
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PRALI - Prali appare come un’isola felice, adagiata in un’ampia conca, sparpagliata in piccole località abbracciate da conifere. La neve qui brilla come il talco e il marmo bianco delle miniere del paese, un tempo vere casseforti dell’economia locale. Capitale sciistica dell’alta Valle Germanasca. Ma la sua fama è legata alle piste tecniche e di difficoltà elevate, definita “posto da duri”, specie per il free-ride. Non mancano le escursioni all’altopiano dei Tredici Laghi, le ascensioni alla Rocca Bianca e alla Punta Cornour.
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USSEGLIO - Nel mezzo di un’ampia prateria, Usseglio e le sue dieci frazioni si godono la quiete rotta solo dalla Stura di Viù. Laghi naturali e artificiali hanno dato energia e lavoro nelle centrali idroelettriche e ora negli specchi della Rossa, della Torre e del Nero si riflettono le cime innevate del Rocciamelone, della Punta Lunella e del monte Lera. D’inverno Usseglio stende sui prati le bianche lenzuola nevose. A Pian Benot cinque impianti portano in alto, con le ciaspole si risalgono i crinali, a valle il fondo crea cerchi concentrici. Sul ghiaccio si pattina e si gioca a hockey.
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VALPRATO SOANA – PIAMPRATO – Valprato Soana - Piamprato, terra di “magnin”, stagnini e ramai, dove il piemontese si mescola al patois e si perde l’eco di leggende che narrano di sortilegi e di streghe. La Rosa dei Bianchi domina sovrana e lancia lo sguardo severo su borghi incassati fa gole, cinti da foreste, radunati in baite rurali, dimore di pietra, case signorili. Piamprato agita l’ampio ventaglio di sport invernali: sci da discesa e fondo, ascensioni con le pelli foca, arrampicate su cascate di ghiaccio, escursioni con le ciaspole, discesa su bob e snowboard. Per tutti i gusti, per tutte le età.
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