LA STORIA DI URBANIA - Urbania è una cittadina di antica fedeltà alla Chiesa, segnata, quasi dalle origini, come colonia della Roma dei Papi. E' una "marka" per eccellenza con il suo territorio di confine così prossimo alla Toscana, Umbria e Romagna. Per la sua tenace dedizione al partito guelfo si trovò in conflitto con la vicina e più potente città di Urbino, la quale distrusse Castel delle Ripe (1° nome dell'attuale Urbania) per due volte consecutive nel XIII secolo. Fu dunque ricostruita (1280 - 1282) per volere di Papa Martino IV, sulle rive del Metauro ad opera di Guglielmo Durante (da cui il nome di Casteldurante) Uditore delle Romagne e poi vescovo di Mende.
Il nuovo castello fu dotato di autonomie e privilegi, e assunse il ruolo di piccola capitale della Massa Trabaria (1367). Un segmento che caratterizza la storia durantina è la lotta secolare di emancipazione dalla città di Urbino: questo lungo percorso ha inizio dal distacco dal Comitato di Urbino (XIII sec.), prosegue con il "Nullius" dell'Abbazia di San Cristoforo del Ponte e l'erezione a Contea (XV sec.); si conclude con l'elevazione dell'Abbazia a Diocesi e del castello in città nel 1636 (Urbania da Papa Urbano VIII).
Come le Marche sin dall'antichità hanno ricevuto molti nomi, così Urbania ha subito una vera e propria metamorfosi onomastica, avendo cambiato nome dall'età romana ben 4 volte: forse Urbinum Metaurense municipio romano, poi Castel delle Ripe fino al XIII secolo; Casteldurante dal 1284, ricostruita dalla chiesa in funzione antighibellina; infine Urbania nel 1636.
Dal XVI secolo Urbania è famosa per le sue ceramiche. Una leggenda racconta che Urbania è una Bologna in miniatura. "Quando si costruì Casteldurante i maestri muratori furono mandati a Bologna con dei mazzi di canne per misurare la larghezza delle vie e dei portici di quella città. Fatto ciò si incamminarono per il ritorno ma, stanchi, cominciarono ad usare quelle misure come bastone da viaggio che presto si accorciarono. Di conseguenza... tutto fu più piccolo nella nuova città delle Marche"
Per informazioni: Urbania
LA CASA DELLA BEFANA - Se Babbo Natale abita al Polo Nord anche la Befana, dopo lungo peregrinare, ha trovato la sua casa: a Urbania. L'antica Casteldurante, cittadina marchigiana a due passi da Urbino, è il luogo ideale per la vecchina; le colline appena fuori dal paese, tranquillo e genuino, sono per lei un rifugio dove riposare dopo le piacevoli fatiche che la sua festa le procura. Così da 18 anni qui si festeggia alla grande la Befana, con eventi e kermesse che vanno dal 2 al 6 gennaio
Per informazioni: La befana Urbania
LA BEFANA TUTTO L'ANNO - La manifestazione, intitolata 'Urbania: la casa della Befana', ha molteplici fini. Il più importante è la riscoperta dell'aspetto pedagogico legato alla Befana. Urbania si candida come il luogo più originale e adatto per ospitare la 'La Casa della Befana'. Qui per tutto l'anno i bambini potranno mandare le loro lettere, con i loro desideri e piccoli problemi: e sarà proprio la cara Vecchietta a rispondere a ognuno. Come fare? Tramite lettera all'indirizzo 'La Befana - Casella postale aperta - 61049 URBANIA (Pu)' o tramite internet al sito www.labefana.com
Per informazioni: Urbania
PALAZZO DUCALE - Imponente mole sul fiume Metauro, sede del Museo Civico e della Biblioteca, nelle sale di Palazzo Ducale, lungo le sale si trova la straordinaria raccolta di disegni e incisioni del '500 e '600 e una sezione di maiolica durantina. Suggestiva la tela, lunga 13 metri (tra le più lunghe d'Europa) dedicata al "Trionfo di Carlo V". Non vanno tralasciate le esposizioni che annualmente vengono allestite nella sala del Trono di Palazzo, come le altre sale dove si trovano volumi rari, carte geografiche e quadreria legata ai Duchi che, nel corso degli anni, hanno governato il Montefeltro
Per informazioni: Urbania
I DUE GLOBI DEL GERARDO MERCATORE - All'interno del palazzo Ducale si possono ammirare i due globi del Gerardo Mercatore, "La sfera celeste" e "La sfera terrestre entrambe" del 1500. La visita di Palazzo Ducale prosegue negli scantinati dell'edificio, dove si trovano le cantine con relativo museo della storia dell'agricoltura, fino alla rampa elicoidale di Giorgio Martini
Per informazioni: Urbania
'PUNTA E CUL', IL GIOCO DELLA TRADIZIONE PASQUALE - Questo popolare gioco riprende l'appuntamento dell'aia contadina nei giorni delle feste pasquali, quando l'uovo aveva un forte valore economico e di scambio. Ancora oggi, la mattina di Pasqua e il lunedì dell'Angelo, nella piazza centrale di Urbania e presso il Santuario di Battaglia (a 3 km. dal centro), partecipano a questo gioco tradizionale, oltre agli anziani, anche numerosi giovani e turisti. Alcuni volenterosi organizzano la gara preparando centinaia di uova sode che trasportano in piazza con canestri di vimini. I concorrenti, dai 15 ai 20, pagano una piccola quota agli organizzatori e poi si dispongono in cerchio. Le uova vengono sistemate a terra con un disegno a forma di 'S', in numero doppio rispetto ai partecipanti (2 per ciascuno per 2 giri). Segue la 'conta' per stabilire chi inizia il gioco: il fortunato sceglie il primo uovo a destra o a sinistra della fila, valutandone attentamente la consistenza (per battere si usa la punta dell'uovo). Gli altri concorrenti debbono poi, obbligatoriamente, prendere il loro uovo seguendo il lato della fila del primo uovo scelto. Inizia così la gara, girando in senso antiorario: vince chi riesce a mantenere il suo uovo intatto battendolo contro quello del vicino. Il giocatore continua così finché il suo uovo resiste, intascando tutti quelli che riesce a rompere: il gioco proseguE dal successivo concorrente e così via per i 2 giri. Alla fine, alcuni concorrenti rifanno il gioco battendo la parte dietro e intatta dell'uovo, appunto il 'cul'
Per informazioni: Urbania
LA CERAMICA - Nel '500, Casteldurante, insieme a Urbino e Pesaro, produsse tra le più belle maioliche del Rinascimento. Nella cittadina metaurense ardevano all'epoca oltre 40 forni per una committenza italiana ed europea e spesso i maestri durantini lasciavano la patria per diffondere la loro arte. Il durantino Cipriano Piccolpasso scrive nel 1548 "Li tre libri dell'arte del vasaio" dettando le regole e i segreti del far ceramica. Casteldurante nel 1636 divenne Urbania; nel '600 e '700 valenti plasticatori e pittori proseguono la gloriosa tradizione, rinnovando l'arte con "l'eleganza delle sagome e la gentilezza dell'impasto". In Urbania ancor oggi nelle nuove botteghe rivivono i colori e la ricchezza straordinaria dei vasi e dei piatti istoriati. Urbania è riconosciuta nel '94 'zona di produzione di ceramica artistica e tradizionale' dall'AICC (Associazione Italiana delle Città Ceramiche), primo comune delle Marche (Legge 188/'90). Le ceramiche durantine sono state esposte nel'96 al Parlamento Europeo a Strasburgo, nel '97 alla Fiera del Turismo di Lipsia (Germania), nel 2007 a Praga e tutt'oggi sono presenti in importanti gallerie d'arte e nelle più note fiere, italiane ed estere, del settore turismo e cultura
Per informazioni: Urbania
LA CHIESA DEI MORTI - Urbania è famosa anche per le 'Mummie' della chiesa dei Morti: 18 corpi risalenti al 1600 sono una grande curiosità macabra, ma che richiama migliaia di turisti ogni anno. La loro conservazione è naturale, chi dice a un fungo presente nel terreno dove erano sepolti. Per il momento si attendono i risultati degli studi approfonditi eseguiti di recente da un'équipe del National Geographic. Le mummie di Urbania sono conservate in una cripta nel retro della chiesa e ognuna di esse ha la propria storia di vita vissuta
Per informazioni: Urbania
ALTRE IMPORTANTI ATTIVITA' - Tra le altre attività che si svolgono a Urbania ricordiamo: Incontriamo la natura, un programma annuale di escursioni nel territorio insieme all'Ufficio Turismo. La Fattoria degli animali - alveari, galline, oche, tacchini, piccioni, conigli, capre, pecore, asinelli e cavalli. Le 'cultivar' - le antiche robuste piante da frutto che rischiano di scomparire dal territorio. Il museo degli attrezzi agricoli - un percorso del lavoro dell'uomo
Per informazioni: Urbania
IL BOSCO DEI FOLLETTI - Il Centro di Educazione Ambientale San Martino promuove attività di educazione ambientale con scuole, associazioni, gruppi, cittadini ed è gestito dall'Associazione Il Ghiro. Situato nel complesso del monte Montiego, tra le valli dei fiumi Candigliano e Metauro a 5 km. da Urbania, l'Ostello San Martino organizza escursioni a piedi e in mountain bike, feste e momenti sulla civiltà contadina e corsi con l'Associazione Amici della Ceramica. Presso il C.E.A. è visitabile il percorso didattico ambientale: Il Bosco dei Folletti, un sentiero di 1,5 km per i più piccoli e non solo, dove si scoprono la vita e i segreti di questi personaggi fantastici e insieme si impara a conoscere la natura. Il Bosco dei Folletti è visitato dalla primavera all'autunno da tantissimi gruppi, scuole, turisti e famiglie. Di recente è stato inaugurato il Sentiero dei Nomi, un percorso di citazioni ambientali, storiche, faunistiche e floristiche che accompagnano il visitatore spiegando la storia del territorio e le sue bellezze. Dal 2008 è attivo il progetto di educazione ambientale per insegnanti e ragazzi La scuola del bosco.
Per informazioni: Centro di Educazione Ambientale San Martino La scuola del bosco Ostello San Martino