BASILICA DI SAN VITALE - La Basilica di San Vitale è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia, in particolar modo per la bellezza dei suoi mosaici. Fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio, la basilica a pianta ottagonale fu consacrata nel 548 dall'arcivescovo Massimiano. piccolo e meno noto gioiello della basilica è un labirinto che si trova nel presbiterio, proprio di fronte all'altare, su un lato del pavimento ottagonale. Le piccole frecce partono dal centro e attraverso un precorso tortuoso si dirigono verso il centro della Basilica. Nei primi anni della cristianità il labirinto spesso era usato come simbolo del peccato e del percorso verso la purificazione. Trovare la via d'uscita dal labirinto è un atto di rinascita.
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Al'interno di San Vitale, verso l'altare, si possono contemplare i mosaici, tra i più belli della cristianità, come quelli che ritraggono l'imperatore Giustiniano e l'imperatrice Teodora (Patrimonio UNESCO)
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BASILICA DI SANT'APOLLINARE NUOVO - Fatta costruire da Teoderico (493-526) accanto al suo palazzo, fu in origine adibita a Chiesa palatina, di culto ariano. Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione al culto ortodosso (metà del VI secolo) fu intitolata a San Martino, vescovo di Tours. Secondo la tradizione, nel IX secolo le reliquie di Sant'Apollinare furono qui traslate dalla Basilica di Classe (5 Km da Ravenna) e in quell'occasione ricevette la sua intitolazione a Sant'Apollinare, detta "Nuovo" per distinguerla da un'altra chiesa dallo stesso nome presente in città. Al suo interno sopravvive la meravigliosa decorazione musiva dell'antica costruzione. Le 26 scene cristologiche, risalenti al periodo di Teoderico, rappresentano il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto sino a noi.
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PIAZZA DEL POPOLO - L'attuale denominazione risale al referendum istituzionale del 1946, quando oltre l'88% dei ravennati (la più alta percentuale in Italia) preferì la repubblica alla monarchia. La piazza fu costruita dai veneziani e rappresenta il fulcro degli interventi di rinnovo urbano attuati sotto il dominio della Serenissima. Le dimensioni della piazza, rimaste a tutt'oggi inalterate, furono definite negli anni 1470-80 in seguito all'ampliamento di un semplice spiazzo lungo la sponda del canale Padenna, che scorreva nel punto in cui ora si erge il palazzo merlato.
Sull'esempio di Piazza San Marco a Venezia, nel 1483 furono erette due colonne a delimitare la piazza verso il corso del Padenna. In cima a quella più vicina al palazzo, fu collocato il leone di San Marco; sull'altra, la statua del patrono Sant'Apollinare. Dal 1509, anno in cui il pontefice Giulio II prese possesso della città sconfiggendo i veneziani alla Ghiaia d'Adda, le insegne della Serenissima sparirono dalla piazza: il leone sulla colonna fu sostituito dal patrono e al suo fianco comparse la statua di San Vitale.
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DOMUS DEI TAPPETI - La Domus dei Tappeti di Pietra è uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni. Tra il 1993 e il 1994, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna ha riportato alla luce presso via D'Azeglio un complesso di strutture edilizie databili tra l'età romana repubblicana e il periodo bizantino. Di particolare interesse un palazzetto di cui sono stati individuati quattordici ambienti e tre cortili.
Tutte le stanze dell'edificio erano pavimentate in tarsia di marmo o a mosaico con raffinate geometrie e inserti figurati in tessere policrome. I "tappeti di pietra" dopo il loro restauro sono stati ricollocati nel luogo dove sono stati scoperti, in un ambiente sotterraneo appositamente realizzato al quale si accede dalla chiesa di Sant'Eufemia.
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MUSEO TAMO - Tutta l'Avventura del Mosaico, uno spazio interamente dedicato all'arte musiva, che ogni anno rinnova e amplia le proprie collezioni. Il suggestivo percorso museale ci guida tra i reperti eccellenti (molti dei quali inediti) del patrimonio musivo di Ravenna e del suo territorio dall'età antica fino a giungere, attraverso il periodo tardoantico e medievale, alle produzioni di artisti moderni e contemporanei e a saggi di mosaico industriale.
Tamo non è un museo nel senso classico del termine, bensì, piuttosto, una cittadella del mosaico, un viaggio affascinante per ammirare, scoprire, conoscere e sperimentare quest'arte antica. In altre parole, per vivere tutta l'avventura del mosaico. L'esposizione presenta un impianto fortemente innovativo, caratterizzato da allestimenti interattivi, multimediali, scenografici, da plastici, strumenti di lavoro, materiali, ricostruzioni animate e soluzioni tecnologiche avanzate.
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TOMBA DI DANTE - Costruito dall'architetto Camillo Morigia nel 1780, il tempietto conserva le ossa del sommo poeta Dante Alighieri. L'esterno è in stile neoclassico, all'interno sopra il sarcofago è presente un rilievo di Pietro Lombardo scolpito nel 1483 raffigurante Dante davanti a un leggio. Al centro arde una lampada votiva settecentesca alimentata con olio d'oliva degli Appennini toscani, donato ogni anno dalla città di Firenze la seconda domenica di settembre, in occasione delle celebrazioni della morte del Poeta.
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RAVENNA FESTIVAL - La vita di Ravenna è scandita da un ricco calendario di manifestazioni ed eventi culturali. Concerti, mostre, festival sono solo alcuni degli appuntamenti che ogni anno si svolgono all'interno della città e attirano visitatori da tutto il mondo. In estate si segnalano il Ravenna Festival, un evento di richiamo internazionale con un ricco cartellone di musica, teatro e danza.
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I LIDI RAVENNATI - Nove sono i centri turistici balneari dislocati sulle spiagge di Ravenna, in grado di soddisfare esigenze differenti per trascorrere una vacanza piacevole e gratificante.
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Tra essi vi è Marina di Ravenna, una località di tendenza dotata di una vasta gamma di servizi per l'accoglienza turistica tra cui numerosi alberghi, pensioni con ottime attrezzature, campings e villaggi turistici, ristoranti e trattorie. Il suo porto (Porto Turistico Internazionale MarinaRa) accoglie oltre 1.100 posti barca.
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LA PINETA DI SAN VITALE - La pineta di San Vitale costituisce la parte più vasta e settentrionale del complesso boschivo che storicamente separava dal mare la città di Ravenna. È caratterizzata dalla presenza di bassure umide alternate a 'staggi', ovvero zone più elevate derivate dagli antichi cordoni dunosi. Tali radure si aprono nel mezzo di una foresta di pini, di frassini, di pioppi bianchi, di querce e farnie, molti dei quali vegetano con la base del proprio tronco immersa nell'acqua.
Anche il sottobosco è molto ricco. Da qualche decennio fa parte del patrimonio del Parco Regionale del Delta del Po. Per consentire la visita di queste zone, e poterne apprezzare la bellezza e la ricchezza dal punto di vista naturalistico, sono attivi diversi percorsi e aree di sosta (Ca' Vecia e Ca' Nova) segnalati e attrezzati con punti di osservazione schermati.
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MANGIARE A RAVENNA - La città offre ristoranti con gastronomia tipica della terra di Romagna, della valle e del mare Adriatico. Come in tutta la regione è possibile gustare le squisite piadine farcite. I piatti forti della cucina ravennate sono rappresentati dai cappelletti al formaggio, passatelli, le grigliate di carne, le 'rustide' di pesce e, per i palati più curiosi, rane e anguille.
Alcuni locali di Ravenna sono raffinati luoghi di incontro, fulcro della vita notturna cittadina che, oltre alla buona cucina, propongono anche eventi di intrattenimento.
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