OASI NELLE DOLOMITI - Pozza sorge nel punto più largo della Val di Fassa, dove il panorama abbraccia le eleganti Torri del Vajolet, i pinnacoli del Larséch, il monte Buffaure, Cima Undici e Cima Dodici. L'abitato si estende lungo tutta la Strada delle Dolomiti fino a Pera e verso Meida, risalendo il torrente che scende dalla Val San Nicolò. Nelle sere d'estate, l'appuntamento è con a "Spas co la Musega", che trasforma la centrale Strada de Meida in un salone delle feste, con concerti di musica folk, artisti e artigiani all'opera e stand gastronomici. La sera del 5 dicembre tutti aspettano trepidanti l'arrivo di San Nicolò, accompagnato dagli angeli e dai cattivissimi Krampus (i diavoli).
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VAL SAN NICOLÒ - Da Meida, si arriva fino alla Malga al Crocifisso. Qui ci si trova ad un bivio: a sinistra si prosegue verso la Val San Nicolò, un tempo terra di pascoli come testimoniano i fienili e le baite in legno, e oggi meta gettonatissima dagli escursionisti. E' comoda da raggiungere anche per le famiglie con bambini, che in estate possono salire con un simpatico trenino su gomma. Ad agosto la piccola valle è animata dalla "Festa ta Mont", l'evento che ricorda in chiave folk il mito del "Regno di Fanes". In inverno è un'oasi bianca, tutto è ricoperto da un soffice manto di neve. Si raggiunge con le ciaspole, gli sci d'alpinismo o a piedi, per poi rientrare in paese con lo slittino.
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SCI E FIORI AL BUFFAURE - Il Buffaure è l'area sciistica di riferimento per Pozza. Da Meida si sale in cabinovia e si raggiunge questo straordinario carosello con una splendida vista sui Monzoni, sui gruppi del Catinaccio, del Sella e della Marmolada. La stazione vanta sia una delle piste più lunghe di tutta la valle (la "Panorama", lunga quasi 6 km), sia uno dei tracciati neri più tosti delle Dolomiti (la nuova "Vulcano"). Il Buffaure è collegato con le skiaree del Ciampac (sci ai piedi, attraverso la Val Jumela) e del Catinaccio (via skibus; Panorama Skitour). In estate la zona si trasforma in una vera oasi botanica: benvenuti nel "Giardino alpino del Buffaure", che in luglio e agosto è un tripudio di boccioli di mille colori.
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VAL MONZONI - Pozza è una continua fonte di ispirazione. E' l'unico paese della Val di Fassa ha poter contare su quattro vallette laterali, una più bella dell'altra. Da Meida, si arriva fino alla Malga al Crocifisso. Qui ci si trova ad un bivio: a sinistra si prosegue verso la Val San Nicolò, a destra si sale verso la selvaggia Val Monzoni: pascoli a perdita d'occhio, baite isolate e un'unica malga in fondo alla valle. In estate è uno dei passaggi obbligati per raggiungere Cima Undici e Cima Dodici, il Laghetto di Lagusel oppure il Passo alle Selle, sul versante del Passo San Pellegrino. In inverno si sale a piedi, con le ciaspole o le pelli di foca per poi rientrare a valle con lo slittino.
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POZZA SUGLI SCI - Nella zona di Media si trova lo Ski Stadium Aloch, il cui tracciato ospita anche gli allenamenti degli atleti della squadra azzurra di sci alpino e numerose competizioni di Coppa Europa. La pista è illuminata due sere a settimana per lo sci in notturna. Altri impianti di risalita si trovano a Pera, sulla Strada delle Dolomiti, da dove parte la seggiovia Vajolet che permette di raggiungere la skiarea Vigo-Catinaccio. Pozza fa felici anche gli amanti dello sci di fondo, che direttamente in paese possono accedere al percorso della Marcialonga e all'anello del Ciancoal.
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PASSEGGIANDO A POZZA - Meida costituisce il centro di Pozza. Tutta la Strada de Meida, quasi fino agli impianti di risalita del Buffaure, è punteggiata di negozi, hotel, bar e ristoranti. Si passa davanti alla chiesa dedicata a Santa Maria Ausiliatrice, edificata nel 1957, dal tetto e dal campanile facilmente riconoscibili, perché realizzati in lamiera verde. Anche la "Torn de Pozza" è un altro emblema del paese, una torre di guardia del XII secolo, quando allora la valle, fino a Soraga, dipendeva dal Principato Vescovile di Bressanone. Se non si vuole restare in centro, ci sono tre belle passeggiate nei dintorni: una costeggia il rio San Nicolò, la seconda il fiume Avisio fino alla località Fraine e l'altra che attraversa la soleggiata piana di Ciancoal.
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I PANORAMI DI MONZON - Tra gli insediamenti più antichi di Fassa (scelti dai primi abitanti della valle perché a mezza costa, soleggiati e al riparo dalle esondazioni del torrente Avisio) "Muncion" (Monzon) è una frazione pittoresca di Pera (porta della valle a Gardeccia e Vajolet). Passeggiando lungo le vie del borgo si scoprono, tra le case antiche, incantevoli balconi panoramici sulla Val di Fassa. Nel centro del paesino si trova la chiesetta di Sant'Anna, festeggiata con una vivace sagra il 26 luglio. A Monzon si sale anche lungo una suggestiva Via Crucis, che parte dal fondovalle.
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PERA DI FASSA - Un tempo era un Comune a sé, oggi è sotto la giurisdizione di Pozza. Il suo nome è legato al grande masso precipitato a valle, vicino all'Albergo Rizzi, uno dei primi hotel della valle. Pera fu anche il paese natale di Tita Piaz, il più celebre alpinista fassano, soprannominato il "Diavolo delle Dolomiti", per le sue straordinarie ascese sul Catinaccio. A Pera è possibile visitare anche "L Molin de Pezol", un antico mulino ad acqua. E che ne dite di fare un salto in caseificio? La nuova sezione del Museo Ladino di Fassa, ospitata all'interno della Mèlga de Fascia, racconta la millenaria arte della caseificazione, con la possibilità di assaporare i formaggi nell'adiacente punto vendita.
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TERME DOLOMIA - A renderle uniche è il fatto che rappresentano la sola sorgente solforosa del Trentino. Delle potenzialità curative delle acque termali di Alloch a Pozza di Fassa se ne sono accorti da tempo gli abitanti della zona, che già alla fine del XV secolo ne traevano beneficio. Dalla sorgente, a 1.320 m, sgorga quest'acqua ricca di zolfo ma anche di altri minerali, grazie ai quali è possibile curare molto patologie. Nello stabilimento termale, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, oltre alle terapie tradizionali, viene pienamente appagato anche la voglia di "cocooning" (coccole) con rilassanti massaggi e trattamenti innovativi.
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GARDECCIA E LE TORRI DEL VAJOLET - Il Catinaccio è la montagna simbolo delle Dolomiti. Il punto di accesso più diretto è da Pera di Fassa, attraverso la valle del Vajolet, passando per Gardeccia. Da qui partono tantissime escursioni come quella che sale al Passo Principe, per poi proseguire verso il Lago di Antermoia, oppure alla conca del "Gartl", il giardino di rose delle famosa leggenda di Re Laurin - con il Rifugio Alberto I proprio sotto le Torri del Vajolet -, accessibile anche attraverso la via attrezzata che parte dal Rifugio Fronza alle Coronelle e arriva al Passo Santner, uno dei punti più panoramici del gruppo del Catinaccio.
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