GUBBIO ROMANA: IL TEATRO - Il Teatro Romano si trova nel quartiere tardo-repubblicano dell'antica Ikuvium, all'interno dell'area denominata Guastuglia. Venne in gran parte realizzato nella metà del I secolo a.c. e completato da Satiro Rufo, come documentato nelle epigrafi gemelle collocate come balaustre in corrispondenza degli ingressi delle basilicae. Oggi il Teatro Romano ospita rassegne di eventi musicali, teatrali e più in generale culturali che si concentrano principalmente nel periodo estivo. All'interno della scena, è stato realizzato un nuovo palco con pannelli in legno composito di diverse cromie.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura; Archeologia dell'Umbria
ANTIQUARIUM - Domus di Scilla nell'Antiquarium antistante il Teatro Romano. All'interno dell'edificio adibito ad antiquarium, sono esposti i reperti archeologici provenienti dal territorio eugubino. Un importante pavimento a mosaico è caratterizzato dalla presenza di un emblema centrale delimitato da elementi vegetali. L'emblema è costituito da un mosaico policromo, formato da piccole tessere musive che raffigurano l'episodio della nave di Ulisse tra Scilla e Cariddi.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura; Archeologia dell'Umbria
PALAZZO DEI CONSOLI - Realizzato tra il 1332 e il 1338 su progetto di Angelo da Orvieto (il cui nome compare nell'iscrizione sul portale del monumento). E' uno tra i più bei palazzi d'Italia. Quattro grandi contrafforti dividono in tre parti la facciata verso la piazza; al centro una scalea a ventaglio conduce al portale fiancheggiato da bifore a pieno centro. Al piano superiore si aprono sei finestre centinate, accoppiate a due a due e ornate da una cornice a dentelli. Alla sommità è presente un coronamento di archetti ogivali e di merli guelfi. Nel lato sin. si slancia l'agile torretta campanaria merlata. Il 'Campanone', suonato coi piedi dai campanari, risale al 1769 e pesa 20 quintali. Gli altri lati del palazzo ripetono le forme della facciata, tranne quello verso valle, sul quale è appoggiata un'ala molto stretta che termina in alto con un'ariosa loggia e ingloba, nella parte bassa, una rampa di comunicazione incompiuta. All'interno dell'imponente sala maggiore con volta a botte e nei vani al piano superiore (modificati successivamente) è ora sistemato il Museo Comunale.
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PALAZZO DUCALE - Sorge di fronte al Duomo. E' frutto dell'ampliamento e della trasformazione di un nucleo di edifici medievali: infatti venne costruito, in forme rinascimentali, a partire dal 1476 per volere di Federico di Montefeltro su disegno di Francesco di Giorgio Martini da Siena. L'opera fu compiuta sotto Guidobaldo. Le strutture murarie degli stabili precedenti, tra cui l'antica residenza comunale, sono facilmente individuabili all'esterno, soprattutto nel lato verso valle. All'interno del palazzo si apre uno stupendo cortile, che corrisponde allo spazio in precedenza occupato dall'antica piazza del comune. In basso, su tre lati, si succedono le snelle arcate del portico su colonne e pilastri agli angoli; in alto, un piano con eleganti finestre architravate divise da lesene. Attualmente è possibile la visita delle sale al piano terreno, che conservano camini e altri ornamenti architettonici, la copia dello "studiolo" di Federico da Montefeltro (l'originale dell'opera si trova al Metropolitan Museum di New York), nonché dei sotterranei, con interessanti reperti di scavo. Altre ali del palazzo sono adibite a sede di esposizioni temporanee.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura
TEATRO COMUNALE - naugurato nel 1738. Fu progettato e decorato da Maurizio Lottici e Giovanni Mattioli di Parma.
Nel 1846 venne parzialmente demolito per essere ricostruito in forma più ampia e decorosa, secondo il disegno dell'ingegnere Ercole Salmi. Le decorazioni pittoriche del nuovo edificio furono eseguite dall'eugubino Raffaele Antonioli. Ospita una qualificata stagione teatrale (in prevalenza spettacoli di prosa) oltre a concerti e saggi.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura
ARTIGIANATO E CERAMICA - Tra le attività artigianali storicamente attestate a Gubbio, particolare rilievo rivestono le lavorazioni della ceramica, del ferro battuto e del legno. La ceramica ebbe grande sviluppo tra la fine del XV e la metà del XVI sec. In concomitanza con l'attività della bottega del celebre lustratore Mastro Giorgio Andreoli. Visse un rinnovati impulso sull'onda della ripresa storicistica ottocentesca.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura; Shopping e Artigianato
LAVORAZIONE DEL FERRO - A partire dal 1920 furono aperte numerose fabbriche, che sono alla base delle botteghe e della produzione attuale. Vicende analoghe si registrano per la lavorazione del ferro, assai vivace a partire dal Sec XVI, e poi ripresa con carattere di artigianato artistico dalla fine dell'800 ad oggi. Il revival medieval-rinascimentale interessa anche la lavorazione del legno, particolarmente florida tra la fine del XV e la prima metà del XVIII sec. Al settore del mobile in stile si affianca oggi quello del restauro del mobile antico. Altre attività artigianali riguardano la liuteria, la lavorazione della pelle e del gesso.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura; Shopping e Artigianato
PALIO DELLA BALESTRA - Si tiene l'ultima domenica di maggio. E' una tradizionale competizione con l'antica balestra da postazione. I Balestrieri di Gubbio e quelli di Sansepolcro, indossano i caratteristici costumi d'epoca e si danno appuntamento ogni anno nell'eccezionale scenario di Piazza Grande. La competizione consiste nel centrare il "tasso", un bersaglio posto a 36 metri di distanza e il balestriere che riesce a colpire il punto più vicini al centro del bersaglio riceve come premio il Palio, un pregevole stendardo realizzato ogni anno da un noto artista. Durante la manifestazione si assiste all'esibizione virtuosistica e spettacolare degli Sbandieratori. Al termine della manifestazione un corteo storico si snoda per le vie della città. Il Palio della Balestra viene ripetuto la prima domenica di settembre a Sansepolcro.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura; Società Balestrieri
FESTA DEI CERI - Si tiene il 15 maggio. Si svolge ogni anno alla vigilia della festa del patrono Sant'Ubaldo. I Ceri sono tre alti e pesanti manufatti lignei sormontati rispettivamente dalle statue di Sant' Ubaldo (protettore dei Muratori), di San Giorgio (protettore dei Merciai) e di Sant' Antonio Abate (protettore degli Asinari e dei Contadini). Essi vengono fissati su barelle con le quali i ceraioli li portano a spalla e di corsa per le vie della città fino alla Basilica di Sant'Ubaldo, in vetta al monte Ingino. Un suggestivo cerimoniale precede la corsa. In Piazza Grande, a mezzogiorno, ha luogo la spettacolare 'alzata' dei Ceri; subito dopo essi compiono tre vertiginosi giri della piazza e poi si dividono per effettuare la 'mostra' per le vie della città. Vengono poi deposti in via Savelli, dove rimangono fino al momento della corsa. Dal Duomo esce, nel pomeriggio, la processione con la statua di Sant'Ubaldo, che arriva fino in cima a via Dante, ove il Vescovo benedice i Ceri che iniziano così la loro frenetica corsa. Dopo aver percorso le principali vie della città, essi tornano in Piazza Grande e compiono altre tre 'birate', portandosi quindi alla Porta dell'Angelo (detta di Sant'Ubaldo) per iniziare l'ascesa al Monte Ingino. I Ceri vengono deposti nella Basilica di Sant'Ubaldo mentre le statue dei Santi sono riportate in città tra canti e fiaccolate. La festa è forse riconducibile ad antichi riti pagani ma solo il suo carattere cristiano e celebrativo in onore di Sant'Ubaldo è storicamente provato per via documentaria.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura; Festa dei Ceri
GASTRONOMIA - A Gubbio anche il mangiar bene fa parte di una lunga tradizione. La cucina eugubina, genuina e semplice, utilizza in prevalenza prodotti tipici locali: carni da pascoli montani, cacciagione, formaggi e insaccati, insalate campagnole di varie qualità di erbe, olio di oliva e vini pregiati delle zone collinari, acque minerali della fascia appenninica (alcune delle quali con particolari proprietà terapeutiche). I piatti sono quelli di una volta, realizzati con vecchi sistemi: gli arrosti alla brace, le tagliatelle corpose, la 'crescia di Pasqua' al formaggio e la 'crescia sul panaro', gustosissima quest'ultima con gli affettai locali e con il friccò (di agnello, anatra, pollo e coniglio). Su tutto diffonde il suo inconfondibile aroma il tartufo bianco e nero, diffusissimo nel territorio di Gubbio. Pietanze tipicamente eugubine si possono trovare nelle liste di tutti i ristoranti del posto, spesso ambientati in caratteristici locali, che offrono il calore di un'ospitalità improntata alla familiarità propria della gente umbra.
Per maggiori informazioni: Gubbio Turismo e Cultura