CRACO, IL PAESE FANTASMA - Craco, un paese fantasma di origine medievale, abbandonato nel 1969 dalla popolazione locale, trasferitasi più a valle nel nuovo comune Craco Peschiera, in seguito all'ultima di una serie di frane che interessarono il territorio. Il borgo è caratterizzato da una bellezza scenografica davvero unica, circondato com'è da paesaggi che si presterebbero (e si prestano!!) efficacemente ad ambientazioni da film western.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
CRACO - IL BORGO - Il borgo non è visitabile dall'interno in quanto
vige il divieto d'ingresso per la pericolosità delle case diroccate e l'instabilità del terreno, ma il colpo d'occhio dall'esterno, un po' spettrale ma decisamente attraente, è comunque notevole. Un groviglio di cunicoli, scalinate e case che si attorcigliano intorno alla possente torre normanna, che sorge a picco su un profondo precipizio, e al campanile della chiesa Matrice di San Nicola, di fronte alla quale furono fucilati, nell'ambito delle rivolte post-unitarie, una ventina di briganti.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
SULLE ORME DEI TEMPLARI - Secondo la leggenda il borgo è legato alle gesta dei Templari e infatti si racconta che vi giunse ferito San Vincenzo martire, patrono della cittadina, insieme con San Maurizio, proprio dopo uno dei viaggi in Terra Santa nel periodo delle crociate. D'altronde la città ha avuto un fiorente passato - nel 1276 divenne sede universitaria - ravvisabile anche nella sontuosità di alcune delle sue architetture. Un patrimonio storicoartistico, inserito peraltro per il 2010 nella lista dei luoghi da salvaguardare nel mondo redatta dalla World Monuments Funds, che fortunatamente oggi, grazie al progetto 'Craco Ricerche' non rischia di andare perduto. Il progetto
ha, infatti, richiamato l'attenzione della comunità scientifica internazionale diventando un laboratorio a cielo aperto per esperti geologi che monitorano i movimenti del terreno con sofisticate apparecchiature. Il tentativo sarà nei prossimi anni quello di recuperarlo, se non di nuovo come nucleo abitativo, almeno come parco museale.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
UN MUSEO GEOLOGICO A CIELO APERTO - I Calanchi sono particolari forme di erosione innescate dall'azione combinata del sole (che surriscalda la parte superficiale dell'argilla provocandone screpolature e fessure) e dell'acqua piovana. Questa, per infiltrazione, provoca la disgregazione delle argille dando vita a geometrie radiali o a pettine separate da stretti crinali a 'lama di coltello' e da guglie aguzze. L'area, straordinario museo a cielo aperto della storia geologica di Basilicata, un tempo coperta dal mare, ha cominciato ad assumere le sue caratteristiche a partire dal Pleistocene inferiore e medio (da 1,8 milioni a 120000 anni fa) in seguito alla trasformazione delle Argille subappennine. La sua metamorfosi è in continuo divenire e in futuro i calanchi occuperanno una superficie sempre maggiore a causa dell'arretramento dei versanti dei rilievi.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
CALANCHI AL TRAMONTO - Se ci si trova da queste parti al tramonto il consiglio è quello di trovarsi un bel punto panoramico e godersi lo spettacolo. Perché in questa terra impastata di sole e d'argilla il momento del crepuscolo è forse quello in cui i Calanchi svelano la loro anima più profonda con mille sfumature che da dorate si trasformano lentamente in rossastre mentre il cielo all'orizzonte assume strane colorazioni violacee.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
ALIANO, AL CONFINO CON CARLO LEVI - Nel cuore più intimo e segreto de Calanchi, quello che lentamente sale verso Aliano, piccolo borgo arroccato su un profondo costone d'argilla a cui si accede da una ripidissima salita. L'impressione che si ha in questo paesino, circondato da così tanti precipizi e anfratti, soprattutto quando cala il crepuscolo, è di essere completamente isolati e tagliati fuori dal mondo. Sensazioni che ancora oggi, anche se in maniera sicuramente più attenuata grazie a una viabilità più moderna e veloce, richiamano quelle che Carlo Levi immortalò nel suo Cristo si è fermato a Eboli. Nel libro, oltre ai luoghi, descrisse magistralmente anche la cultura, gli usi, le tradizioni, la profonda umanità dei contadini alianesi.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
LA CASA DI CARLO LEVI E MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA - Lo scrittore piemontese (Torino 29 novembre 1902 - Roma 4 gennaio 1975) ad Aliano trascorse otto mesi del suo confino (seconda netà degli anni '30), traendo ispirazione per il suo libro più famoso - il già citato Cristo si è fermato a Eboli - pubblicato nel 1945. Al piano inferiore della palazzina che ospita le stanze dove soggiornò Carlo Levi in occasione del suo confino ad Aliano sorge il Museo della civiltà contadina.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
CASA DEL MALOCCHIO - Nei vicoli del paese aleggiano leggende di malocchi, fatture e folletti dispettosi (i cosiddetti monachicchi), tracce di una cultura contadina intrisa di magia e superstizione che ancora sopravvive anche grazie all'istituzione del Parco letterario Carlo Levi. Strettamente legata a questi temi è la caratteristica 'Casa del malocchio' che ha le sembianze di un volto umano. È solo una delle poche rimaste fra quelle che sorgevano un tempo all'interno del borghetto che con le loro sagome 'umane' avevano la funzione di tenere lontani dalle abitazioni gli spiriti e gli influssi negativi.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
PARCO LETTERARIO "CARLO LEVI" - I luoghi e le atmosfere dell'indimenticabile Cristo si è fermato a Eboli sono oggi valorizzati attraverso le molteplici attività del Parco letterario intitolato al grande letterato e pittore piemontese, fra cui i cosiddetti viaggi sentimentali che conducono il visitatore, tramite letture dei testi di Levi, visite guidate e rappresentazioni teatrali in costume per le vie del paese, alla scoperta dei luoghi descritti nel libro. Strettamente legati al Parco sono il Museo della civiltà contadina (in via Collina), che espone arnesi e oggetti di vita quotidiana, il Museo storico di Carlo Levi (in piazza Garibaldi), dove sono esposti carteggi e varie opere pittoriche dell'artista, e la Casa di confino (sempre in via Collina), nella quale Levi visse durante la permanenza ad Aliano e dal cui terrazzo si gode una bellissima vista sul paesaggio lunare circostante.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com
MONUMENTO E TOMBA DI CARLO LEVI - Levi si innamorò a tal punto di questi luoghi che quando morì, per sua espressa volontà, fu seppellito nel cimitero cittadino, dove riposa dal 1975.
Per maggiori informazioni: www.aptbasilicata.it
www.basilicataturistica.com