PALAZZO BISCARI - E' il palazzo più importante della città e rappresenta il più bell'esempio di barocco catanese. L'edificio, dopo il terremoto del 1693, fu ricostruito intorno al 1700 da Ignazio Paternò Castello III, quinto principe di Biscari, nonché grande studioso, archeologo e amante delle arti, che oltre a farne sua dimora, vi allestì il primo e importante Museo aperto a tutti, contenente la sua grande collezione archeologica. Nel 1787 il pricipe ricevette Goethe, che riferì poi, in dettaglio nei suoi scritti, della magnificenza delle collezioni e del palazzo. All'interno si trova il "salone delle feste", di stile rococò dalla complessa decorazione fatta di specchi, stucchi e affreschi. Oggi, oltre ad essere la dimora della famiglia Biscari, ospita eventi culturali e prestigiosi e, previa prenotazione, è possibile effettuare una visita, allietata dai racconti delle storie di palazzo e dei ricordi di famiglia, a cura dello stesso discendente dei principi.
Per maggiori informazioni: Regione Sicilia Turismo; VisitSicily
LA PESCHERIA - Dietro il Duomo di Catania, nel tunnel delle mura di Carlo V, si snoda il mercato del pesce, un po' all'aperto e un po' coperto. Un luogo in cui ogni giorno sotto i grandi tendoni rossi e i sui bianchi banchi di marmo, si ripete da tempi remoti il rituale della vendita del pesce, ma anche della carne e della frutta. Le grida dei venditori, i banchetti fumanti dei peperoni arrostiti e la trippa venduta ai passanti fanno di questo luogo uno dei più emblematici della città, il posto ideale per immergersi nella cultura popolare catanese e restarne affascinati.
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MONASTERO SAN BENEDETTO DI VIA CROCIFERI - Già patrimonio UNESCO della città di Catania, fu eretto originariamente nel 1355, per essere riedificato, dopo il tragico terremoto di Val di Noto, nei primi anni del 1700. Da allora è diventato uno dei simboli di Catania, riconoscibile dall'arco che si apre su via Crociferi, che si narra fu eretto in una sola notte, e che collega la badia grande -comprendente la Chiesa di San Benedetto, perla del barocco catanese- alla badia piccola. Nel rispetto delle religiose di clausura che ancor oggi abitano il Monastero di San Benedetto, si può accedere all'interno del complesso, percorrendo un itinerario prestabilito che consente di ammirare i resti archeologici di una domus romana; l'antico parlatorio settecentesco, già set del film di Franco Zeffirelli "Storia di una capinera", tratto dall'omonimo romanzo di Giovanni Verga; la Chiesa di San Benedetto e la sua imponente scalinata d'ingresso, detta Scalinata degli Angeli; la badia piccola, sede del MACS - Museo Arte Contemporanea Sicilia.
Per maggiori informazioni: Monastero dei Crociferi, Regione Sicilia Turismo; VisitSicily
MONASTERO DEI BENEDETTINI DI SAN NICOLO' L'ARENA - A 10 minuti a piedi dal Duomo di Catania si trova il Monastero di San Nicolò l'Arena, gioiello del tardo barocco siciliano e complesso benedettino tra i più grandi d'Europa. L'edificio monastico, che nasce nel '500 e si sviluppa fino ai giorni nostri, è un esempio di integrazione architettonica tra le epoche, contraddistinto da molteplici trasformazioni. Oggi è patrimonio mondiale dell'UNESCO. Sede del DiSUM (dipartimento di Scienze Umanistiche) dell'Università degli Studi di Catania, custodisce al suo interno una domus romana, i chiostri e uno splendido giardino pensile.
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I CHIOSCHI CATANESI - Antica e attuale attrazione della Catania da bere, "u cioscu" è un ritrovo identitario di un quartiere, di una storia, quella catanese. Un punto di ristoro e di incontro di giorno e di notte, per tutte le età, simbolo della vita quotidiana di questa città. Ce ne sono a piazza Roma, a piazza Cavour, in piazza della Borsa, per citare quelli in zona centro, ma i più famosi sono quelli di Piazza Umberto, ad un passo dalla fera o' luni, il mercato di Catania. La storia dei chioschi risale alla fine dell'800, quando a Catania ai venditori ambulanti si offriva da bere "acqua e zammù", cioè acqua con qualche goccia di anice, per rinfrescare e dissetare i catanesi durante il gran caldo. Ingredienti e strumenti sono gli stessi, da sempre: zucchero, frutta, miscelatori, bicchierini, misurini e presse per spremere gli agrumi. Tradizionale è la bibita fatta con la spremuta di limoni, aggiunta di seltz ed una cucchiaiata abbondante di sale: l'effetto è altamente dissetante e digestivo.
Per maggiori informazioni: Monastero dei Benedettini di San Nicolò l'Arena, Regione Sicilia Turismo; VisitSicily
CATANIA SOTTERRANEA - Quante meraviglie sono celate sotto la città! L'Etna, con i suoi fiumi di lava, ha travolto più volte Catania, seppellendone i segni del suo passato che rimangono però nascosti sotto il piano di calpestio. Le terme Achillee, dell'Indirizzo, della Rotonda, l'Anfiteatro Romano, la chiesa di S. Gaetano alle Grotte, il Monastero dei Benedettini e il suo "ventre", il Decumano Massimo ed ancora la Domus Romana, le cucine dei Benedettini, il sepolcro di S.Euplio, l'ingrottamento dell'Amenano, l'Ipogeo Romano, il Pozzo di Gammazita, la Cripta e i lavatoi di S. Agata la Vetere, i Bagni dei Gladiatori a S. Agata al Carcere e la Cappella Bonajuto.
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FESTA DI S. AGATA - I TRE GIORNI AGATINI - l 3, il 4 e il 5 febbraio, tre giorni di culto, d'intensa fede e di animato folklore, preceduti da un mese di grandi preparativi, durante i quali Catania si stringe attorno alla sua Santa. E' questa la celebrazione di Sant'Agata, la terza festa popolare religiosa al mondo per partecipazione di fedeli, dopo la Settimana Santa di Siviglia in Spagna e la festa del Corpus Domini a Cuzco in Perù. In questi tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa che attira ogni anno sino a un milione di persone. La processione ripercorre i luoghi del martirio e i più antichi tracciati viari della città attraverso le sfilate delle "candelore", monumentali candelieri riccamente decorati, portati gravosamente in spalla dai devoti nel tipico sacco bianco. E ancora, l'uscita in processione della "vara" -capolavoro d'arte realizzato dai maestri orafi catanesi e messinesi- contenente le sacre reliquie della martire, la sfilata delle Carrozze del Senato e infine gli spettacolari fuochi pirotecnici, a ricordare che Sant'Agata è sempre lì a vigilare sul fuoco dell'Etna.
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I DOLCI DELLA FESTA DI S. AGATA - Nei banconi di tutte le pasticcerie catanesi non possono mancare i dolci legati alla storia della vergine, patrona di Catania: i "Cassateddi di Sant'Aita" detti anche "Minni di Sant'Aita" e le "Olivette". I primi si riferiscono al martirio ed allo strappo brutale delle mammelle a cui la fanciulla fu sottoposta, ad opera dell'imperatore romano Quinziano per aver rifiutato il suo amore e per aver deciso di consacrare la sua vita alla fede cristiana. Le olivette, invece, rimandano alla leggenda secondo la quale la giovane, inseguita dagli uomini di Quinziano, nel fermarsi a riposare e nel chinarsi per allacciare un calzare, vide sorgere dal nulla una pianta di olivo che la riparò dalla vista delle guardie e le diede i frutti per sfamarsi.
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I BORGHI MARINARI DELLA LAVA - Un itinerario tra natura e storia vicino alla città, ma lontano nel tempo e nello spazio. Uno spettacolare percorso naturalistico sullo splendido scenario dei piccoli borghi marinari che si affacciano sulla riviera jonica etnea. Da San Giovanni Li Cuti ed il porticciolo di Ognina ad Acitrezza, passando per Acicastello, da Capomulini a Santa Maria La Scala, attraversando la splendida Riserva naturale della Timpa con le suggestive e silenziose Chiazzette ed il borghetto di Santa Caterina, dal quale è possibile godere di un suggestivo panorama a strapiombo sul mare. E ancora da Scillichenti a Riposto, toccando i borghi marinari di Stazzo, Pozzillo e Torre Archirafi: un viaggio affascinante lungo i Borghi della lava , valorizzato e reso unico da panorami mozzafiato, sensazioni, curiosità, profumi e sapori tipici della nostra macchia mediterranea.
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LE ARENE CATANESI - CINEMA ALL'APERTO - Nelle sere d'estate, dopo una lunga giornata sotto l'ombrellone della Plaja, cosa c'è di meglio che prolungare il relax in questi angoli di centro città, alla ricerca di un pO' di fresco. Il film che avete perso durante l'inverno sarà proiettato sul grande telo di un cortile profumato di gelsomini, con un audio mai perfetto. L'atmosfera vintage è confermata dalle file di sedie azzurre, rigorosamente in ferro, ma per fortuna il costo modesto dell'ingresso include anche il cuscino. A completamento, il vero catanese style prevede "gazzosa e semenza".
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L'ETNA - Questa straordinaria oasi naturale, è stata inserita nel 2013 nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO come uno dei vulcani "più emblematici e attivi del mondo". Già in fase di atterraggio sulla pista dell'Aeroporto Fontanarossa di Catania, non puoi non notarlo: l'Etna, il vulcano attivo più alto d'Europa, tra i corsi dei fiumi Alcantara e Simeto, domina con la sua mole l'intera Sicilia. Le sue spettacolari eruzioni, le infuocate colate di lava, suscitano da sempre l'interesse di scienziati e la curiosità di visitatori provenienti da tutto il mondo. e escursioni a piedi si inerpicano lungo i sentieri del Parco dell'Etna, tra boschi e frutteti verdeggianti, fino alle quote più alte con affascinanti vedute di paesaggi lunari, colate laviche secolari, grotte e fumarole attive, svelandoci tutto il fascino di questo territorio. Meta esclusiva per gli escursionisti estivi, in visita ai crateri attivi nelle aree sommitali, questo Vulcano offre in inverno la possibilità sorprendente di praticare, a pochi chilometri dal mare con una vista mozzafiato sullo Ionio, gli sport sulla neve.
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