MIGLIAIA D'ANNI DI STORIA - Campli è una città di grande interesse per aver conservato quasi integro il suo aspetto medioevale, i suoi monumenti, le sue opere d'arte, unitamente alla sua produzione artigiana e alla ricchezza della sua gastronomia. Di origini antichissime, dal secolo XII in poi fu sotto il dominio di vari feudatari; nel 1538 l'Imperatore Carlo V la donò in dote a sua figlia Margherita d'Austria (dalla quale passò ad Alessandro de' Medici e poi a Ottavio Farnese).Dal 1600 al 1818 fu sede di Diocesi.
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IL SANTUARIO DELLA SCALA SANTA - Era il 1771 e Giampalma Palma, un avvocato di Campli, si fece promotore di un progetto grandioso: creare un luogo sacro in una piccola città di provincia che aveva conosciuto i fasti di un periodo ricco e prolifico ma che ormai era in un periodo di decadimento. Nel gennaio del 1771 una bolla concedeva " ...di poter ottenere tutte e singole le Indulgenze, la remissione dei peccati e delle pene, che potrebbero ottenere se devotamente e personalmente ascendessero in ginocchio la Scala Santa delle nostra Alma Roma".
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LA SCALA SANTA - La Scala di Campli è composta da 28 gradini in legno d'ulivo, da salire pregando in ginocchio: questo rito dona ai fedeli l'assoluzione dei propri peccati e, in alcuni giorni dell'anno, l'Indulgenza Plenaria con lo stesso valore di quella che si ottiene sulla Scala Santa di Roma. Si sale tra 6 dipinti che raccontano i momenti della Passione di Cristo; nel Sancta Sanctorum reliquie della Croce.
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PIAZZA VITTORIO EMANUELE II - E' la Piazza principale del Borgo di Campli. La maestosa cattedrale di Santa Maria in Platea con l'alta torre campanaria romanica (sec. XIV) in pietra tufacea, con monofore e bifore, il cui sovrastante prisma ottagonale in cotto è ornato da ciotole maiolicate. Dalla parte opposta, Palazzo Farnese.
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PALAZZO FARNESE - Considerato uno dei palazzi civici più antichi in Abruzzo (intorno alla fine del 1200), ripropone in pieno lo stile del gotico abruzzese (gotico lombardo). Originariamente mostrava una struttura architettonica diversa dall'attuale: quasi sicuramente il palazzo era correlato da un ulteriore arcata nel suo fianco orientale ove si ergeva la torre civica; l'altezza dell'edificio era composta da due piani. Successivamente venne realizzato un terzo piano per realizzare il primo teatro in muratura d'Abruzzo. Il palazzo ebbe un collasso strutturale dovuto al terremoto del 1703. Nel 1828 un'operazione di restauro delineò l'edificio all'attuale aspetto.
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CATTEDRALE S. MARIA IN PLATEA - In Piazza Vittorio Emanuele II si trova la Cattedrale di Santa Maria in Platea, risalente alla fine del secolo XIV ma fondata su un'altra più antica. L'interno, di singolare bellezza e suggestione, si presente oggi in tre navate. Dietro l'altare maggiore sono collocati la Cattedra vescovile e il coro dei canonici, a testimonianza della concessione del Vescovato nel 1600. In corrispondenza del portale d'ingresso si trova l'organo ligneo risalente al XVIII secolo. Il soffitto ligneo della navata mediana è ornato da varie tele di buona fattura del pittore di scuola napoletana Donato Deodori, mentre tra le numerose opere d'arte presenti si segnala una fine opera di schietta impronta rinascimentale e l'altare del Santissimo Sacramento che racchiude la Madonna col Bambino, gruppo ligneo dipinto e dorato.
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CATTEDRALE S. MARIA IN PLATEA, LA CRIPTA - Al di sotto dell'altare maggiore si apre la cripta, vero cuore antico della Chiesa. Divisa in cinque navate, con volte sostenute da pilastrini ottagonali, la cripta ha alcune pareti decorate da un ciclo di affreschi quattrocenteschi di grande suggestione attribuiti alla scuola giottesca.
Scendendo nella cripta non si può far a meno di ammirare la bellezza del ciclo pittorico di scuola giottesca, raffigurante "La Resurrezione", "La Pentecoste", "Il Miracolo della vera croce e S. Orsola e le Vergini compagne".
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PALAZZI CIVILI - LA CASA DEL MEDICO - La Casa del Medico, già dei Massei, era un edificio nobiliare, in precedenza ritiro di religiose (secolo XVI). L'ingresso prospiciente l'ampio cortile ha mantenuto le sue caratteristiche volte a crociera e a botte in mattoncini, mentre il loggiato superiore presenta colonne circolari e capitelli fogliati a due piani, con motti e sentenze latine sugli architravi delle finestre, cortile e loggia cinquecenteschi: un vero gioiello.
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LA NECROPOLI DI CAMPOVALANO - Nel 1963 un contadino, arando il terreno, raggiunse i piani di inumazione delle sepolture riportando alla luce alcuni reperti. In seguito il sito rivelò di contenere un notevole numero di tombe a tumulo degli antichi Piceni, ancora oggi solo in parte esplorate. E' composta da oltre 600 tombe ad inumazione che abbracciano un arco cronologico che va dalla fine dell'età del Bronzo alla conquista romana (anche se le ricerche inducono a pensare che la necropoli celi nel sottosuolo almeno 20 mila tombe).
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LA NECROPOLI DI CAMPOVALANO (INTERNO) - Il patrimonio archeologico dei corredi funerari rinvenuti è costituito da servizi di vasi in bronzo, vasi in ceramica, brocche, spade, pugnali. Nelle tombe femminili sono state trovate fibule di bronzo con pendenti di conchiglia ciprea, nettaunghie, nettaorecchie, strumentari da lavoro legati al cucito, alla tessitura e alla filatura. Il materiale del sito archeologico di Campovalano è destinato per l'esposizione e la conservazione sia al Museo Archeologico Nazionale di Campli.
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SAN PIETRO A CAMPOVALANO - L'edificio sacro, risalente all'VIII secolo, ricostituito e modificato tra il XII ed il XIII secolo dai monaci premostratensi seguendo i canoni dell'architettura romanica, conserva al suo interno un sarcofago paleocristiano, chiamato del "negoziante dei marmi", decorato da bassorilievi che rappresentano scene dell'Antico e del Nuovo Testamento.
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LA SAGRA DELLA PORCHETTA - Nella seconda metà del mese di Agosto si organizza a Campli la ormai rinomata Sagra della porchetta italica. Celebre anche fuori regione è la porchetta, di cui i camplesi vanno giustamente fieri, perché sapientemente preparata, per tradizione culinaria che risale alla notte dei tempi. E' possibile gustarla nella piccole botteghe del centro.
La porchetta rappresenta il piatto culinario d'eccellenza per la gastronomia locale. Negli statuti municipali emanati nel 1575 da Margherita d'Austria, erano presenti capitoli specifici riguardo la preparazione e la cottura della porchetta. Da ciò si evince che essa rappresentava già da allora un prodotto di primaria importanza per l'intera economia del territorio.
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ALTRE PRELIBATEZZE - Moltissimi i prodotti del territorio camplese, data l'eccellenza del clima che si crea con la protezione dei Monti Gemelli da una parte e l'apertura verso il Mare Adriatico dall'altra: questa terra produce Vino, Tartufi, Formaggi, Salumi, Miele e tanto altro ancora. Oltre, naturalmente, alla già citata Porchetta Italica, festeggiata nella Sagra più antica d'Italia a metà Agosto.
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IL MERCATO - La sua peculiarità è che si svolge di domenica, i suoi inizi risalgono al lontano 1923. Sono ormai ben 90 anni che commercianti del posto e non, espongono e vendono agli avventori, in bancarelle disseminate lungo tutto il paese, prodotti di vario genere come: abbigliamento, alimentari, bigiotteria, giocattoli e quant'altro. Il mercato della domenica (giorno festivo) è anche un opportunità per i turisti per fare un salto a Campli anche per gustare le sue tipicità.
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