CASTELLO DI PIETRAROSSA - Secondo lo storico normanno Goffredo Malaterra, il nome Caltanissetta deriverebbe dall'arabo Qal'at an-Nisa, che egli tradusse in Castrafeminarum, letteralmente "Castello (o rocca) delle donne", ai piedi del quale sorge il cimitero monumentale che ospita cappelle funerarie di pregio. Una visita al castello è quasi obbligatoria e da qui ci si sposta al centro della città.
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FONTANA DEL TRITONE - Dal 1956 il centro della Piazza è dominato dalla Fontana del Tritone, posta fra la Cattedrale Santa Maria la Nova e la Chiesa di San Sebastiano. L'attuale Fontana, opera monumentale dello scultore nisseno Michele Tripisciano (1860-1913) e dell'architetto Michele Averna, raffigura un bronzeo cavallo domato da un tritone ed insidiato da due mostri marini. Alle spalle della Fontana si erge l'odierna Cattedrale, Santa Maria La Nova, costruita nel 1570.
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PIAZZA GARIBALDI - Una passeggiata per il centro storico nisseno consente di godere della vista di splendidi edifici costruiti da nobili e regnanti, destinati ad essere ammirati. Da Piazza Garibaldi si dipartono due vie: Corso Vittorio Emanuele e Corso Umberto I. Su Corso Vittorio Emanuele ci si imbatte nel prestigioso Teatro Regina Margherita, del 1870. E' uno dei più antichi teatri dell'isola, un gioiello incastonato nel cuore della città. La facciata sobria e austera nasconde i tratti barocchi tipici dell'architettura ottocentesca. Oggi, dopo un lungo restauro, si è ripreso a viverlo come palcoscenico d'arte. Il Corso è chiuso dalla facciata della Chiesa di Santa Croce, antica sede di un monastero benedettino, fondata nel 1531.
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PALAZZO MONCADA - Il disegno originario voleva che il Palazzo fosse un blocco chiuso, sviluppato su tre elevazioni, con una grande corte al centro; di quest'ultimo rimangono solo pochi elementi che lasciano intuire la presenza di grandi arcate. Tra un piano e l'altro si inseriscono mensoloni antropo e zoomorfi a sostegno di una balconata. Oggi restaurato viene utilizzato come teatro, cinema multisala e museo civico ed accoglie in esposizione permanente le opere dell'artista nisseno Michele Tripisciano vissuto a Roma tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento.
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SANT'AGATA AL COLLEGIO - E' notevole con le sue due ali di gradinate che si dipartono a destra e sinistra dalla scalinata centrale alla quale si accede da una cancellata in ferro. Notevoli i particolari interni, dai marmi policromi agli affreschi. La pala dell'altare, del pittore messinese Agostino Scilla, raffigura il martirio di Sant'Agata cui furono estirpate le mammelle. Tra la pregevolissima decorazione di marmi misti policromi all'interno della chiesa, un prezioso paliotto che rappresenta un "bestiario" di uccelli esotici posto nella cappella di S. Ignazio. Al di sopra dell'altare un bassorilievo in marmo che rappresenta S. Ignazio nell'atto di scrivere la regola della compagnia di Gesù. Al di sotto, a fianco del globo terrestre, sono rappresentate quattro figure femminili che simboleggiano i quattro continenti allora conosciuti. Gli affreschi arricchiscono le pareti, alcuni dei quali "firmati" dal Borremans.
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LA STATUA DEL REDENTORE - In bronzo, alta circa 5 metri, poggia su un basamento in pietra arenaria, a base quadrata che in alto diventa circolare per un migliore supporto alla statua. Al suo interno si trova una cappella realizzata in stile liberty dall'architetto palermitano Ernesto Basile, figlio di Giovan Battista Filippo Basile architetto del Teatro Massimo di Palermo. Ricordati che qui sei al centro Sicilia: puoi ammirare uno splendido panorama dal monte San Giuliano, che domina la città. Da qui, se le giornate sono terse, sono ben visibili molti paesi dell'entroterra: Sutera, Montedoro, Santa Caterina, e anche le Madonie e l'Etna.
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LA CHIESA DI SANTO SPIRITO - Fu fatta costruire da Ruggero il Normanno nel 1095 su un preesistente casale arabo fortificato. Il suo scopo era cristianizzare l'isola conquistata e convertire i contadini lontani dalla città. In stile paleocristiano, ha una struttura romanica, semplice e severa, a navata unica conclusa da tre absidi. Retaggi delle maestranze arabe sono la torre quadrangolare, le feritoie e gli archi a sesto acuto. All'interno spicca il Cristo Pantocratore, affresco che in origine si trovava all'esterno della chiesa, che fu rimosso, portato all'interno e sostituito da una copia; il fonte battesimale, di epoca normanna in pietra tufacea di impronta musulmana; un raro calice di stagno del XII secolo; il Crocifisso dello Staglio, di matrice spagnola, risalente al XV secolo. Un affresco quattrocentesco chiamato La messa di San Gregorio. La statua della Madonna delle Grazie è una terracotta policroma dipinta del '500. In questo secolo si riteneva che il corallo proteggesse i bambini dalle malattie e infatti il Bambino ha al collo un rametto di corallo.
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LA SETTIMANA SANTA - Forse sai già che la Sicilia è terra ricca di feste religiose, nate da riti antichi spesso legati all'agricoltura. Sono molto sentite dai cittadini e sono motivo di un grande afflusso di turisti e visitatori. La più suggestiva è la Settimana Santa, che prevede diverse processioni e riti a partire dalla Domenica delle Palme fino al giorno di Pasqua. Il venerdì Santo è il giorno della processione più sentita e suggestiva del nisseno: la processione del Cristo nero. Si tratta di un crocifisso ligneo, alto appena 85 cm, ritrovato da due fogliamari (raccoglitori di erbe selvatiche) all'interno di una grotta, posto fra due ceri e annerito dal loro fumo. Fu ripulito più volte ma puntualmente il crocifisso tornava scuro: da qui il nomignolo di Cristo nero e anche la sua venerazione in quanto miracoloso.
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IL MUSEO MINERALOGICO - Il Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara Sebastiano Mottura, noto come museo mineralogico di Caltanissetta, ospita al suo interno una ricca collezione di minerali e un'esposizione permanente dedicata alla tecnologia mineraria per l'estrazione dello zolfo di Sicilia. Le miniere di Gessolungo e Trabonella sono osservabili dall'esterno, approfittando degli splendidi panorami della campagna nissena.
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BORGHI E DINTORNI - Il suggestivo Mussomeli, arroccato su una montagna, è un paese ricco di storia e d'arte. Il suo territorio fu abitato dai Sicani, Greci, Romani e Arabi e in ogni angolo si trovano tracce di queste antiche presenze. l Castello Manfredonico Chiaramontano, simbolo del potere dei baroni feudali e grandiosa opera architettonica che ci è pervenuta conservata molto bene, edificato nel 1364 da Manfredi II Chiaramonte, sorge su uno sperone di roccia calcarea di circa 80 metri di altezza alla periferia di Mussomeli ed è un chiaro esempio di arte gotica per i tipici archi ogivali e le bifore che lo caratterizzano.
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IL BORGO DI SANTA RITA - Ospita il forno di Maurizio Spinello, unico residente del borgo che ha fatto della sua attività di fornaio, in un borgo quasi abbandonato, lo scopo della sua vita. Sono andati via tutti e lui ha deciso di resistere: è infatti rimasto ed è riuscito a mantenere vive le tradizioni realizzando prodotti naturali. Ha ricevuto per questo numerosi premi da testate giornalistiche di gastronomia e vale la pena fare una visita per gustare i suoi buonissimi prodotti da forno e per godere della tranquillità della vita del borgo. Merita una passeggiata in bicicletta percorrendo strade tra campi di grano e coltivazioni di pesche.
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