BRINDISI, THE GATE TO SALENTO - Brindisi è una splendida città-porto con una storia millenaria. Testimonianza del suo antico fasto è la spettacolare Colonna Terminale della Via Appia, costruita dai Romani per collegare Brindisi alla Città Eterna, che accoglie le navi che entrano in Porto.
Nel corso dei secoli, tramite le Vie Appia e Traiana, è diventata città chiave per gli scambi commerciali con l'Oriente fino ad arrivare al suo periodo di massimo splendore, l'Ottocento, che ha segnato una grande crescita per la città, grazie alla 'Valigia delle Indie' la linea ferroviaria e marittima che univa Londra a Bombay passando per Brindisi.
Il porto di Brindisi da sempre al centro dei traffici commerciali con la Grecia e l'Oriente, ha sempre rappresentato la fortuna della città. Oggi è un porto turistico, commerciale e industriale, uno dei più importanti del mar Adriatico.
L'incantevole offerta turistica, culturale ed enogastronomica del territorio Salentino fanno di Brindisi uno scalo d'eccellenza per le crociere ed attrazione per gli armatori internazionali che cercano nuovi itinerari nel Mare Nostrum. Soprannominata anche la 'Porta d'Oriente', nel 2014 la città ha ospitato un totale di 24.450 passeggeri, registrando ben 24 approdi crocieristici, e dal 13 aprile 2015 Brindisi darà il benvenuto a una stagione turistica senza precedenti grazie ai 59 accosti di alcune fra le più prestigiose compagnie di crociera.
Sole, il mare, il vento. È la natura la prima cosa che colpisce arrivando in questo lembo di terra sospeso tra due mari. Il Salento ha il suo cuore nella provincia di Brindisi-Lecce e tocca parte di quella di Brindisi sull'Adriatico e di Taranto, sul mar Jonio. Ben presto si scoprono le città ed i paesi dell'entroterra gioielli di quello stile unico che è il barocco leccese e che recano le tracce dei Messapi e della Grecìa salentina, che conserva, nella lingua, nei canti e nelle feste l'antica cultura della Magna Grecia.Gli amanti del surf, del kite surf e del windsurf si ritrovano immancabilmente sulle lunghe spiagge di fronte ai laghi Alimini e gli appassionati del diving non hanno che l'imbarazzo della scelta tra i centri attrezzati e negli incantevoli fondali della costa jonica e di quella tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
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COLONNE ROMANE E SCALINATA VIRGILIANA - Solitamente ritenute terminali della via Appia, rappresentano invece il culmine di un'antica area monumentale di epoca romana, (l'arx romana) Una delle due colonne, rovinò al suolo nel 1528 e i rocchi, rimasti incustoditi per circa cento anni, vennero donati nel 1657 dall'allora sindaco Carlo Stea alla città di Lecce per erigervi un monumento in segno di devozione a Sant'Oronzo, il quale aveva scampato la penisola Salentina da un'epidemia di peste. Ci troviamo su piazzetta colonne, giunti alla sommità tramite la scalinata intitolata al poeta Publio Virgilio Marone, che attinge la sua denominazione dal luogo in cui sorse l'abitazione del sommo poeta, in cui vi morì nel 19 a. C.
La scalinata Virgiliana, attinge la sua denominazione dal luogo in cui sorse l'abitazione del sommo poeta Publio Virgilio Marone, in cui vi morì nel 19 a. C. Dall'esterno è possibile leggere un'epigrafe che commemora l'evento, mentre all'interno sono custoditi degli archi a tutto sesto. La scalinata che fino ai primi anni del '900 appariva dimezzata, venne ampliata nel 1933 per donarle l'attuale aspetto.
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PIAZZA DUOMO - Qui si affacciano e si sviluppano alcuni dei monumenti più importanti della cristianità brindisina, ma non solo. In primis la Cattedrale intitolata a S. Giovanni Battista di antichissima fondazione (papa Urbano II ne consacrò il perimetro nel 1089) è stata completamente ricostruita a seguito del crollo avvenuto a causa del terremoto del 1743, conserva del suo impianto medievale, solo alcuni frammenti dell'antica pavimentazione musiva e sulla sommità dell'abside destro - lato esterno - un iscrizione probabilmente riferibile all'architetto costruttore della chiesa.
La Cattedrale custodisce inoltre le sacre spoglie del Santo Patrono della città, San Teodoro d'Amasea compatrono assieme a San Lorenzo da Brindisi, frate cappuccino del XVI sec.
La cattedrale inoltre è stata testimone non solo dei crociati e dei pellegrini che giungevano a Brindisi per raggiungere la Terra Santa, ma ha ospitato le seconde nozze dell'Imperatore Svevo Federico II che il 9 novembre del 1225 sposò l'adolescente Jolanda di Brienne.
Sul fianco destro della chiesa si sviluppano il Palazzo Vescovile e l'ex Palazzo del Seminario progettato nel 1720 da Mauro Manieri, presenta sulla balconata del secondo ordine otto statue in pietra raffiguranti la Matematica, l'Etica, la Teologia, la Filosofia, la Giurisprudenza, la Poetica e l'Oratoria. Qui ha sede il Museo Diocesano G. Tarantini, canonico brindisino dell'800.
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TEMPIETTO DI SAN GIOVANNI AL SEPOLCRO - L'importantissimo monumento testimonia le relazioni culturali ed artistiche esistenti tra la città di Brindisi e le Terra Santa poiché la struttura risulta essere la replica più fedele della rotonda dell'Anastasis, collocata all'interno del complesso del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Di forma circolare conserva all'interno alcuni brani d'affresco di cui si riconoscono vari stili ed epoche, rappresentanti santi e scene sacre difficilmente riconoscibili. Al centro del monumento restano visibili, tramite un'apertura circolare sul pavimento, tracce di una domus romana che doveva estendersi oltre il confine del monumento stesso.
Ingresso libero: da martedì a domenica 9.30 - 20.30 - lunedì chiuso
info 0831 229643/647
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PALAZZO GRANAFEI-NERVEGNA - Cinquecentesco palazzo storico attualmente sede di alcuni uffici dell'Amministrazione Comunale di Brindisi, si articola in un prospetto principale tardo - rinascimentale con alcuni demandi che anticiperebbero lo stile barocco, soprattutto evidenti per quanto concerne gli elementi decorativi che si sviluppano sulle balaustre dei balconi. Il primo piano è dedito a sale espositive presso le quali l'Amministrazione Comunale promuove innumerevoli mostre di notevole importanza, mentre il complesso dell'Ex Corte d'Assise al suo fianco, custodisce il capitello originale delle colonne romane.
Importantissime testimonianze archeologiche della Brindisi romana sono site anche qui, dove una domus romana ci restituisce parti di pavimentazione musiva.
Ingresso libero: da martedì a domenica 10.00 -20.30 - lunedì chiuso (orario apertura mostre 9.30 - 13.00 16.30 - 20.30 )
info 0831 229643 - 696 - 647
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CASTELLO ARAGONESE - Il castello sorge sull'isolotto di S. Andrea, sito nel porto esterno e di fronte all'imboccatura del canale Pigonati. Naturale baluardo difensivo, l'isola è stata valutata ed utilizzata per costruirvi una valida struttura di difesa quando ancora, e sino al XV sec., vi sorgeva un monastero dedicato a S. Andrea da cui l'isola attinge il nome. La sua costruzione risale al 1445 quando Ferdinando I d'Aragona commissiona al figlio Alfonso la costruzione del castello che si compone attualmente di due fulcri: quello Aragonese appunto e quello postumo che comprende tutta la zona del Forte, voluta da Filippo II d' Austria nel 1583, trattasi di un enorme opera a corno che cinge tutto il lato dell'isola che altrimenti sarebbe rimasta scoperta e alla mercè dei nemici.
Il castello ha varie intitolazioni, Castello di Mare per distinguerlo da quello di Terra (Svevo), castello Alfonsino o Aragonese per via della casata che lo realizzò e castello Rosso poiché nelle ore del tramonto la struttura attinge una straordinaria colorazione rossastra dovuta al tufo con cui è stato costruito.
Ingresso : lunedì 9.00 - 13.00
info 0832 305081
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CASTELLO SVEVO - Voluto da Federico II nel 1227, la struttura conserva ancora l'impianto federiciano trapezoidale, venne poi potenziato ed ampliato ad opera di Ferdinando I d'Aragona con la costruzione dell'attuale antemurale e dei quattro grandi torrioni agli angoli. La struttura è stata utilizzata nel 1814 con Gioacchino Murat in 'bagno penale', funzione che svolse anche sotto i Borboni e i Savoia fino ai primi anni del '900, quando la Marina Militare lo acquistò per avere la sua base a Brindisi. Tutt'ora è sede del Comando Marina che ha predisposto la vendita dell'intera struttura.
Visite solo su prenotazione dal lunedì al giovedì 9.00 - 16.00
info 0831 642002 0831 642002
Ingresso gratuito
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IL SISTEMA DIFENSIVO: BASTIONI E MURA - Il sistema difensivo della città di Brindisi, si deve ai primi interventi che furono avviati dai Messapi, poi dai Romani per essere ampliati nel corso del medioevo e ancora fortificati dagli Angioini e poi dagli Aragonesi. Si contano i due castelli, quello di Mare o castello Alfonsino - Aragonese e quello di Terra o Svevo, le due porte d'accesso alla città, Porta Napoli e Porta Lecce e i quattro restanti bastioni: Bastione dell'Inferno, Bastione Carlo V, S. Giacomo e 'Arruinado', il quinto, Bastione S. Giorgio, sito nei pressi della Stazione Ferroviaria, venne distrutto per la costruzione di quest'ultima.
Secondo quelle che erano le prescrizioni dell'architettura militare del XV e XVII secolo, i bastioni si configurano come delle piccole fortezze tozze e possenti, munite di merloni, camminamenti di ronda e caditoie. Si sviluppano su pianta triangolare (bastione Carlo V), pentagonale (bastione S. Giacomo) con coperture voltate a botte, mentre il torrione dell'Inferno è a pianta circolare e la sua denominazione deriva dal fatto che esso si compone di oltre quaranta bocche di fuoco, dando la sensazione di essere una struttura particolarmente minacciosa.
Porta Napoli, rappresenta la porta d'accesso più antica della città e fu voluta dall'imperatore svevo Federico II, il quale, intento a rafforzare tutto il sistema difensivo della città costruì anche il castello Svevo. Porta Lecce, invece, costituisce il secondo accesso alla città e fu voluta da Ferdinando D'Aragona nel 1464, su di essa sono visibili tre stemmi: al centro è lo stemma dell'architetto militare Ferdinando Alarcone, a destra vi è l'emblema della città di Brindisi, a sinistra quello dell'Imperato re Carlo V.
Adiacenti alla porta Napoli, i resti delle vasche limarie di epoca romana, rappresentano un esempio dell'ingegneria idraulica del tempo, in cui confluiva l'acqua proveniente dai pozzi all'esterno della città, per alimentare le fontane brindisine.
I bastioni vengono attualmente utilizzati dall'Amministrazione Comunale per promuovere mostre e manifestazioni.
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AREA ARCHEOLOGICA SAN PIETRO DEGLI SCHIAVONI - Al di sotto del nuovo teatro Verdi, nel cuore del centro storico, si sviluppa l'importantissima area archeologica del quartiere di San Pietro degli Schiavoni, che rappresenta un vero e proprio spaccato della Brindisi romana.
Il nome del quartiere deriva da una chiesa intitolata a San Pietro, attestata qui nel seicento ma di cui non ci restano tracce dell'ubicazione, mentre Schiavoni è il nome della popolazione greco - albanese che ripopolò il quartiere nel corso del cinquecento.
Lo scavo è stato scoperto quando, negli anni '60, si stava proseguendo allo sbancamento dell'area per l'edificazione del nuovo teatro, e all'affiorare dei primi resti archeologici ci si imbatté tra le antiche domus romane.
Una strada basolata attraversa l'intera area da nord a sud e su entrambi i lati sono visibili i resti delle strutture abitative e soprattutto dell'impianto termale, in cui sono ben visibili le varie zone di cui si componeva: il calidarium e il frigidarium.
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IL MONUMENTO AI CADUTI, PIAZZA S. TERESA - Realizzato nel corso degli anni '30 il Monumento ai Caduti, è opera dell'artista brindisino Edgardo Simone, lo scultore che ha sviluppato la sua fortuna realizzando ben 30 monumenti non solo in numerose città italiane ma anche in tutto il mondo. L'apice della carriera l'ha raggiunta quando, si trasferì negli Stati Uniti, prima a New York e poi a Hollywood divenendo anche scenografo in alcuni colossi cinematografici del tempo. Il monumento ha avuto varie collocazioni in altre piazze della città per poi approdare definitivamente nel 1940 nell'attuale piazza S. Teresa.
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SCUOLE PIE - L'ex complesso delle Scuole Pie si sviluppa nel cuore del centro storico cittadino con la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, caratterizzata dalla cupola a mattonelle policrome è attualmente utilizzata come auditorium o come spazio espositivo per mostre. L'attiguo cortile conserva i locali dell'ex convento divenuto dei secoli, dormitorio, scuola ma anche carcere ed oggi sede di alcuni Uffici Amministrativi Comunali e Pinacoteca della collezione Armando Scivales, illustre artista brindisino del '900.
La chiesa è stata voluta nel 1664 dal Vescovo Estrada per ospitare a Brindisi i padri Scolopi dediti al ricovero e all'istruzione dei poveri fanciulli, raggiungendo il numero di 200 bambini nel corso del '700. Al suo interno resta parte dell'apparato decorativo originale con alcune tele di artisti locali del seicento.
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