LA PATRIA DI SLOW FOOD - La città è conosciuta a livello mondiale per essere la città che ha dato i natali all'associazione fondata dal braidese Carlin Petrini, Slow Food. Il centro del paese è impreziosito da locali storici (uno su tutti, il Caffè Pasticceria Converso) da chiese come Sant'Andrea, Santa Chiara, la Chiesa dei Battuti Neri, il Santuario della Madonna dei Fiori e da musei. Tra i prodotti tipici possiamo ricordare la salsiccia di Bra, preparata con carni magre di bovino e grasso suino. Un tempo veniva preparata solo con carne bovina, poiché nel vicino comune di Cherasco esisteva un'importante comunità ebraica, che si approvvigionava presso il mercato braidese ed esigeva insaccati senza carne suina.
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CHEESE - Slow Food è l'associazione internazionale no profit creata dal braidese Carlin Petrini per difendere e promuovere la biodiversità nel nome del "buono, giusto, pulito". Attraverso i suoi numerosi progetti, Slow Food protegge le produzioni alimentari in tutto il mondo, ovunque venga riconosciuto un 'Presidio'. Proprio a Bra, nel mese di settembre, si svolge la rassegna enogastronomica biennale di Cheese, dedicata al formaggio ed alla produzione casearia, in alternanza con il Salone del Gusto di Torino.
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FORMAGGIO E MIELE - La zona del Roero rappresenta l'eccellenza per quanto riguarda l'attività di apicoltura e di produzione del miele. Sul territorio, infatti, vi sono molte piccole imprese specializzate nella produzione e nella commercializzazione del miele, segno della tradizionale vocazione a nicchia d'eccellenza in questo settore. Di interesse turistico la passeggiata lungo il sentiero del miele organizzato dall'Ecomuseo delle Rocche. Molto goloso è l'abbinamento con i formaggi tipici della zona, soprattutto con il Raschera, il Bra e Robiola di Roccaverano.
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L'UNIVERSITA' DI POLLENZO - Quale luogo migliore, se non Bra, per ospitare l'Università di Scienze Gastronomiche? La sede accademica si trova nella frazione di Pollenzo, un piccolo borgo di origine romana, caro a Carlo Alberto di Savoia, il quale fece costruire qui una delle sue tenute di villeggiatura che all'epoca comprendeva un complesso costituito dall'Agenzia, il parco, i terreni e le cascine che oggi ospitano le aule dell'Università, la Banca del Vino, un albergo ed un ristorante.
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L'ENOTECA REGIONALE DEL ROERO - L'Enoteca Regionale del Roero di Canale rappresenta l'intera produzione dei vini del Roero ed in essa sono presenti le aziende che producono vini D.O.C. e D.O.C.G. della zona medesima ed anche i vini diversi dai precedenti purché derivanti da uve prodotte nel territorio del Roero. L'edificio si presenta con pianta ad U. Il piano terreno ospita le strutture espositive, di informazione e pubbliche relazioni, oltre agli uffici. A sinistra, la cantina di conservazione e l'ampia sala di esposizione e di degustazione. A destra dell'ingresso, una grande sala per le conferenze, la segreteria e l'ufficio turistico. Il piano superiore ospita il ristorante stellato 'All'Enoteca'.
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LE CANTINE - Il Roero come la Langa offre un vasto panorama di visite in cantina. Qui abbiamo una produzione di vini differenti grazie alla caratteristica sabbiosità del terreno, che ben si presta alla coltivazione di uva per la produzione di vini bianchi. Il più caratteristico di essi è l'Arneis, un vitigno autoctono da cui si produce un o dei bianchi piemontesi più apprezzati. È anche diffusa la produzione di Favorita, dal sapore fruttato e Brachetto, che non ha una denominazione riconosciuta e viene venduto sotto il nome collettivo di Birbet. Qui troviamo il fratello del Barolo e il Barbaresco, il Roero.
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GLI AGNOLOTTI DEL PLIN CON TARTUFO BIANCO D'ALBA - Sono una tipologia di pasta ripiena con un misto di verdura e carne, chiusi con il 'plin', il pizzicotto con cui si chiude ad un'estremità. La ricetta del pieno è quasi un segreto per le massaie di Langhe e Roero, di cui sono molto gelose. I ravioli del plin conditi con un po' di burro fuso sono l'ideale per esaltare un'abbondante grattata di Tartufo Bianco d'Alba. Il calore della pasta esalta il profumo inebriante del prezioso fungo per l'estasi dell'olfatto e del gusto. Provare per credere!
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LE ROCCHE DEL ROERO - Si tratta di un interessantissimo fenomeno di erosione che si presenta come un libro aperto sulla storia geologica del Roero. Vero 'eden' per naturalisti e geologi, le rocche attraversano tutto il Roero, da Bra a Montà (circa 12 Km), ed offrono angoli di rara spettacolarità. Le rocche costituiscono, oggi, un'importante risorsa turistica. Per gli amanti di trekking e ciclismo sono stati tracciati innumerevoli sentieri.
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TIRISMO OUTDOOR - ECOMUSEO DELLE ROCCHE - L'Ecomuseo delle Rocche riunisce in un unico museo a cielo aperto gli otto comuni di sommità sorti dopo l'anno mille sulla faglia delle "Rocche". Da Cisterna a Pocapaglia ci si imbatte in un territorio unico fatto di borghi arroccati sui crinali delle colline, una flora unica composta da microclimi secchi che convivono accanto ad altri estremamente umidi. Tra le proposte turistiche dell'Ecomuseo: trekking guidati, oltre 100 km di sentieri adatti anche alla mountain bike, "Bio Pic-Nic" in piccoli fabbricati tipici, visite in cantina, sentieri tematici.
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IL CASTELLO DI GOVONE - Donato da Vittorio Amedeo III al figlio Carlo Felice , fu una delle residenze della casa reale dei Savoia dal 1792 al 1870, anno in cui venne venduto a privati e successivamente acquistati dall'amministrazione comunale di Govone, nel 1897. Esattamente un secolo dopo, nel 1997, entra a far parte del sito 'Residenze Sabaude' iscritto alla lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO. Il Castello è visitabile, e durante il periodo natalizio fa da scenario al 'Magico Paese di Natale', uno dei principali eventi invernali di Langhe e Roero.
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10 cose a Govone