L’Albania è una piccola Italia: ecco perché piace

SiViaggia ha intervistato Edi Rama, Primo Ministro dell’Albania, per sapere per quale motivo gli italiani scelgono questo Paese per le vacanze

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

L’Albania è sempre più una destinazione scelta dagli italiani per le loro vacanze. SiViaggia ha intervistato Edi Rama, Primo Ministro dell’Albania, per sapere per quale motivo gli italiani scelgono il suo Paese per le vacanze.

Perché, chi non ci è ancora andato, dovrebbe venire in Albania?

L’Albania ha da sempre un forte legame con l’Italia. Qui tutti parlano italiano e nell’architettura e nello stile di vita c’è molto dell’Italia. Gli italiani si sentono come a casa. L’Albania è come l’Italia dei loro nonni, una ‘piccola Italia’, naturalmente con tutti i pregi e i difetti. Inoltre, poiché la legge albanese ha origini medievali, da sempre chi entra nella casa di un albanese è considerato un ‘dio’, quindi l’ospite viene al primo posto. Noi siamo una popolo estremamente ospitale.

Purtroppo abbiamo perso parecchi anni di lungimiranza nello sviluppo del territorio. Da quando è finito il Comunismo negli Anni ’90, che per cinquant’anni ha tenuto il Paese chiuso al resto del mondo trasformandolo nella ‘Nord Corea d’Europa’, abbiamo impiegato un po’ di tempo a capire cosa fare. Per fortuna c’è sempre più interesse per il nostro Paese: lo scorso anno sono arrivati sei milioni di visitatori e negli ultimi cinque anni il turismo è raddoppiato. Per i prossimi cinque anni contiamo di arrivare a 10 milioni di turisti. Molti arrivano dall’Europa centro-settentrionale, come la Polonia, la Repubblica Ceca, la Svizzera, ma stanno venendo sempre più italiani e ultimamente anche da Israele, grazie ai nuovi voli diretti. Qui c’è tutto ciò che rende felice un turista, a partire dal nostro patrimonio culturale, anche se purtroppo molto è stato perso negli Anni ’60, come per esempio le 2500 chiese che sono state distrutte.

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Fonte: 123RF
Il centro di Tirana

Quali sono i nuovi progetti turistici previsti in Albania per attirare nuovi visitatori?

Innanzitutto c’è quello che noi abbiamo chiamato ’Rinascimento urbano’ ovvero il programma che è in atto per trasformare le piazze, il lungomare e il verde cittadino. Tirana, in particolare, sta cambiando completamente faccia. C’è poi il progetto di un nuovo porto turistico a Durazzo dove fare attraccare le navi da crociera, un terminal che sarà realizzato insieme a MSC. Poi c’è il disegno di sviluppare il turismo enologico grazie alla nuova produzione di vino albanese. Per ora il nostro non è un turismo di lusso, ma un tipo di turismo medio-basso, tuttavia stanno arrivando in Albania i grossi gruppi dell’hotellerie per alzare il livello degli alberghi a cinque stelle. Chi costruisce hotel di lusso in Albania viene detassato per dieci anni. Questa è una nuova politica introdotta dal governo per incentivare l’arrivo di investitori sia locali sia stranieri.

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Fonte: Ufficio stampa
Natura incontaminata in Albania

Costruiranno nuovi resort lungo la costa, ma stanno iniziando a costruire anche in montagna, visto che il 70% dell’Albania è fatto di montagne. A tale proposito stiamo puntando sull’apertura di scuole professionali per la formazione dei giovani. Molti degli albanesi che sono venuti in Italia con i barconi ora stanno ritornando e aprono delle loro attività. Anche per questo dimostra quanto il nostro legame con l’Italia sia forte.

Se dovesse scegliere il luogo più bello dell’Albania quale sarebbe per Lei?

Come primo Ministro non posso sbilanciarmi, ma posso dire che ho un particolare legame affettivo con Valona, dove ho trascorso l’infanzia e le mie vacanze estive a casa di mia nonna, ma l’Albania è tutta bella. Consiglio agli italiani di venire a visitare il Palazzo del ministero a Tirana, arredato negli Anni ‘40 dall’architetto Giò Ponti e di andare a Palazzo Reale, l’ultimo costruito in Europa e dove non ha mai dormito nessun Re.

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Fonte: 123RF
Berat, Patrimonio Unesco dell’Albnaia