Viaggio per amanti del tè. Storia, origini e leggende

Alla scoperta della bevanda più antica e consumate sulla Terra

Il tè come esperienza, tradizione e occasione di viaggio. A pensarci tornano in mente l’esotismo e la sensualità dei versi di Baudelaire in “L’invitation au voyage”. Anche perché quell’infuso ambrato dal profumo intenso e delicato allo stesso tempo può vantarsi di essere una delle bevande più antiche e consumate sulla Terra, seconda solo all’acqua con cui si appronta. Se in Giappone preparare e bere il tè è una vera e propria cerimonia dal forte significato estetico e filosofico, ormai il suo consumo si è diffuso in tutto il pianeta. Ma dove si possono bere le migliori tazze di questa meravigliosa bevanda? La risposta la fornisce Lonely Planet, che ha stilato la lista dei posti più belli dove scoprirne i segreti.

Londra (Gran Bretagna)
Chi dice tè non può non menzionare gli inglesi per i quali questa bevanda è ormai diventata un simbolo nazionale, esattamente come il Big Ben, il bus rosso a due piani che circola per le strade di Londra e la famiglia reale. Allora preparatevi e se andate a Londra non perdetevi l’afternoon tea al Ritz dove, tra sontuosi vassoi d’argento e porcellana d’epoca, si servono innumerevoli tipi di tè che hanno deliziato dal re Edoardo VII a Charlie Chaplin. Non è a buon mercato ma qui siamo nel tempio dell’aristocrazia britannica: al bando l’avarizia, dunque.

La Transiberiana
Non c’è niente di più esotico che un viaggio in treno sulla leggendaria transiberiana che collega Mosca a Pechino. Il tragitto, che dura una settimana, è un’occasione straordinaria per stringere amicizia con uomini d’affari russi, operatori della Mongolia o monaci buddisti, oltre che per vivere un’esperienza incredibile in un viaggio che attraversa il continente europeo e quello asiatico, in un caleidoscopio di paesaggi e nazioni. E per riscaldarsi dai rigori di una natura particolarmente inclemente, ci sono i samovar, enormi bollitori molto diffusi nella società russa, coi quali si possono preparare le infinite tazze di eccellente tè necessarie per affrontare il freddo siberiano.

Uruguay e Argentina
In queste latitudini più che di tè si parla di mate, una bevanda diffusissima nel continente sudamericano. Molto apprezzata sia dagli abitanti delle città che da quelli delle pampa, il mate è un infuso di foglie della yerba mate. Secondo quanto riferisce un’antica leggenda del popolo Guaranì, il mate è stato regalato dalla dea della luna agli uomini, in rigraziamento per averla salvata dall’attacco di un giaguaro. Fatto sta che il mate, esattamente come il tè, è diventato una scusa per socializzare. Originale il modo di berlo: si riscalda l’acqua senza farla bollire, si mettono due o tre cucchiaini di foglie di mate nel matero, un recipiente che può assumere varie forme e materiali, si versa l’acqua calda fino a riempirlo e si beve dalla bombilla, una specie di cannuccia che fa passare il prezioso liquido ma non le foglie. Le proprietà del mate sono leggermente eccitanti e contiene inoltre preziose vitamine.

Yueyang, Cina
L’origine del tè si perde nella notte dei tempi. In Cina si racconta che una foglia di questa pianta galleggiasse nella tazza dell’imperatore Shennong nel 2700 A.C. e i cinesi ne erano ferventi estimatori per averne apprezato le virtù sociali e medicinali. L’isola Junshan, al centro del lago Dongting, ospita una delle specie più rare di tè: il silver needle. La produzione si aggira intorno a qualche decina di kg l’anno ed è riservata ai più illustri ospiti della Cina. Il suo aroma, dicono, è indimenticabile.

Il tè nel deserto
Anche per i nomadi del deserto il momento del tè richiede raccoglimento e pazienza. Quando in una sosta ci si ferma per gustarne gli aromi ci si dedica al tè con piacere e dedizione e si procede per turni, alternado i diversi gusti di questa bevanda meravigliosa. «Il primo è forte come l’amore, il secondo amaro come la vita, il terzo dolce come la morte» dice un antico proverbio. E chi è convinto che il tè sia solo una pausa di relax per dissetarsi, si sbaglia di grosso. Il momento del tè serve soprattutto a socializzare, a fare affari e a tessere amicizie, scegliendo magari l’ombra delle palme da datteri dell’oasi Terjit in Mauritani, per poi bagnarsi nei suoi bacini di acque termali.

Uji (Giappone)
A Uji il tè è di casa. Considerata la capitale del tè nel paese del Sol Levante, nella cittadina vicino a Kyoto tutto parla della celebre piantina. Il tè verde – che cresce qui in abbondanza – si trova dappertutto, dalle scatole tradizionali in legno che rivestono gli scaffali dei negozi fino agli spaghetti e ai coni di gelato. Ma se il tè verde è onnipresente a Uji è soprattutto assistendo alla cerimonia del tè che se ne capisce l’importanza. Quella giapponese, di origine buddista, si chiama ” Cha no yu ” ovvero “acqua calda per il tè”, un’esperienza sensoriale ed estetica in cui si fondono quattro principi: armonia, rispetto, purezza e tranquillità.

Il tè di coca (Perù)
A 4 mila metri di altitudine, circondati dalle montagne si osserva la meraviglia inca del Machu Picchu. Lo spettacolo è è grandioso quanto il fiato è corto. In questi casi ciò che serve è il tè di coca. Da secoli gli andini ne fanno largo uso. Forse non ha la delicatezza e le proprietà organolettiche del tè verde, ma ne possiede altre molto più utili in queste regioni. I suoi ingredienti (le foglie di coca) aumentano le capacità di assorbimento dell’ossigeno nel sangue e consentono di sopportare meglio il mal di montagna. E poi vuoi mettere stare lì rannicchiato sul tetto del mondo ad ammirare le montagne che circondano una delle più suggestive rovine precolombiane?

Boston, (Usa)
Il tè non è soltanto una pianta dalla cui foglia si ottiene una bevanda deliziosa, ma rappresenta anche un momento importante della storia degli Stati Uniti. Nel 1773 un gruppo di coloni bostoniani inferociti si ribella e in un atto di protesta contro le tasse del governo britannico si issa a bordo di tre navi inglesi e ne getta il prezioso carico di tè – l’equivalente di circa 24 milioni di tazze – in mare. Una lapide a Boston ricorda le gesta. E anche oggi i patiti del diffusissimo infuso potranno soddisfare ogni curiosità del palato e della vista al mercato Ming, un emporio cinese che offre una miriade di tè diversi. Per dissetare, soddisfare le papille più raffinate o anche semplicemente curarsi da alcuni malanni.