Turismo LGBT: i paesi da evitare per viaggiare sereni

Il turismo LGBT, ormai diventato anche un business interessante in molte parti del mondo, è invece più rischioso in altre, ecco quali

Il turismo LGBT, acronimo che significa Lesbiche Gay Bisessuali e Transessuali, negli ultimi anni è molto cambiato: se da un lato c’è stato quasi un boom in alcuni paesi dove alberghi, ostelli e ristoranti sanno che essere LGBT-friendly oggi è la scelta migliore, altri paesi sono da evitare per viaggiare più sereni. Mentre nella maggior parte dell’Asia l’omosessualità è reato, ma comunque bene o male tollerata fino a che rimane in sordina, in quasi tutti i paesi africani essere “queer” può essere un grosso problema e un rischio per la propria incolumità.

L’omofobia in Africa, pur essendo stata importata con la colonizzazione, oggi è più radicata che in qualsiasi altra parte del mondo, naturalmente con le dovute eccezioni, e differenze tra Stato e Stato. Dalla Tunisia sono arrivati alle cronache di tutto il mondo i cartelli che alcuni negozi hanno esposto vietando l’ingresso agli omosessuali. La vicenda ha suscitato una discreta polemica, con la comparsa anche di cartelli in contrapposizione a quelli omofobici, ma comunque la Tunisia rimane un paese estremamente dogmatico in termini di orientamento sessuale, e sconsigliato a turisti LGBT che non vogliono avere problemi.

Anche l’Egitto è sulla stessa linea, come saprà chi si ricorda della vicenda della Queen Boat, ormai risalente al 2001, quando 52 presunti omosessuali furono picchiati e arrestati in un raid notturno nel pub allestito sulla barca Queen Boat. Le cose non sono cambiate molto da allora, e viaggiare in Egitto, così come in Tunisia, può risultare rischioso per turisti LGBT. Sorprendentemente aperta è invece Beirut, nonostante la legge libanese vieti ufficialmente l’omosessualità, e potrebbe sorprendere anche sapere che il paese che offre la più alta qualità di vita a una persona LGBT in Medioriente è Israele.

A parte queste due eccezioni, però, la vita è difficile in Medioriente per chi non è eterosessuale, per esempio in Iran che è uno dei sette Paesi che ancora puniscono l’omosessualità con la morte, insieme a Yemen, Nigeria – uno dei Paesi più omofobici del mondo -, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Mauritania e Sudan. In America Latina i diritti LGBT sono ampiamente riconosciut. L’unica eccezione è il Guyana, dove l’omosessualità è ancora illegale. In linea di massima, comunque, il Sudamerica è sicuro per il turismo LGBT.