La straordinaria suite di ghiaccio in Svezia

L'artista italiano Maurizio Perron ha realizzato nell'Icehotel in Svezia una straordinaria suite fatta di ghiaccio

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Redazione

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Suite di ghiaccio Maurizio Perron
Fonte: Twitter

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Una straordinaria suite di ghiaccio in cui dormire avvolti dal silenzio e dal gelo della Svezia. A realizzarla, all’interno dell’ormai celebre Icehotel, è stato Maurizio Perron, uno scultore originario della Valsusa, che da dieci anni crea strutture e ice bar in giro per il mondo. Perron è fra gli ideatori dell’Icehotel, un albergo formato esclusivamente da ghiaccio e neve nel cuore della Svezia, realizzato grazie al lavoro di artisti provenienti da tutto il mondo. Quest’anno lo scultore ha creato a Jukkasjärvi una suite, con la collaborazione della celebre collega Marjolein Vonk di Amsterdam.

Il rifugio è stato soprannominato “Han in there”, ossia tenere duro, e il motivo è svelato in un messaggio che Perron ha lasciato a chi avrà l’onore di soggiornare nella suite. “Il viaggio per arrivare quassù non è molto semplice – ha scritto l’artista -, è lunghissimo, costoso e anche complicato….ma adesso ci siete! Siete finalmente arrivati nel famosissimo Icehotel, e avrete la possibilità e la fortuna di dormire qui dentro, e sapete che è un esclusiva per pochi! Avete paura del freddo? Beh, sarà freddo, di sicuro…ma non congelerete né morirete per questo. Dormirete nel luogo più silenzioso in cui siete stati e vi sveglierete in un sogno di ghiaccio e neve. Tutta la suite è appesa al tetto e anche voi sarete cullati dalle morbide e sinuose forme che abbiamo creato. Non vi sembrerà nemmeno di soggiornare in tonnellate e tonnellate di acqua solida. Hang in there!”.

La suite è stata aperta lo scorso 15 dicembre e i turisti potranno soggiornarvi sino alla fine di aprile. In quel periodo infatti la neve inizierà a sciogliersi tornando a “nutrire” il fiume Thorne. “A quel punto inizierà il suo viaggio, e forse un giorno ritornerà su queste rive – ha svelato Perron a ValsusaOggi – si congelerà ed avrà un altra possibilità di trasformarsi in arte”.