St Tropez, il paradiso dei vegani. Merito di Brigitte Bardot

L'ex villaggio dei pescatori divenuto meta del jet set internazionale oggi è la prima città vegana della Francia

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Saint-Tropez è sempre stata una cittadina pioniera dei grandi cambiamenti e attentissima alle nuove mode, che, spesso, proprio lei ha lanciato.

Fin dai tempi della Dolce Vita, quando Brigitte Bardot – tuttora cittadina onoraria, la cui scultura domina la centralissima place Blanqui dell’antico borgo di pescatori – la fece diventare ‘the place to be ‘per tutto il jet set internazionale.

Oggi, sempre per merito di B.B., St Trop è ancora protagonista ed è diventata la prima città vegana della Francia.
Accogliendo proprio una richiesta dell’attrice, animalista convinta le cui lotte per la difesa degli animali sono passate alla storia, la maggior parte dei ristoranti di Saint-Tropez propone un piatto o addirittura un intero menu vegano. Un modo per rispondere alle nuove abitudini di consumo dei frequentatori della celebre località turistica, che è sempre più attenta alla causa animalista e alle problematiche dell’ambiente. Dai ristoranti stellati ai baracchini sulla spiaggia di Pampelonne, tutti dovranno proporre un piatto vegano.

Ma Saint-Tropez non è green solo sulla tavola. Proprio la lunga e famosa baia diventa più sostenibile al fine di proteggere una natura fragile e preziosa. Gli stabilimenti balneari si riducono da 27 a 23. Spiagge come La Plage des Jumeaux, Bagatelle, Key West, Shellona e Maison Bianca scompaiono e gli stabilimenti che restano diventano più vivibili per i villeggianti. Anche la spiaggia libera si allarga.

E tanti sono ancora i progetti che trasformeranno nei prossimi anni questa nota località della Costa Azzurra in una meta eco friendly. Dalla mobilità sostenibile (lungo il golfo di Saint-Tropez esiste già una lunghissima pista ciclabile per chi preferisce la bicicletta all’auto e agli infiniti incolonnamenti estivi) alla biodiversità, dall’energia solare alla protezione del patrimonio, dal trattamento di acque e rifiuti al disinquinamento di mare e spiagge.

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