Questi dipinti nascondono un segreto: ecco dove trovarli…

Con i quadri spesso non ci si deve fermare al primo sguardo: ci sono tanti piccoli dettagli che nessuno ti aveva mai raccontato...

Per capire la storia dell’arte, quasi sempre, dobbiamo andare oltre ciò che ci sembra di vedere di un’opera al primo sguardo. Vale per tutte le creazioni artistiche dell’uomo, ma a maggior ragione per i dipinti. Ecco quindi alcuni segreti che nessuno ti ha mai raccontato e che si nascondono dietro dieci famosissimi quadri di ogni tempo.

Partiamo da Vincent van Gogh e dall’opera la “Camera ad Arles”, realizzata in tre versioni tra il 1888 e il 1889 (conservate rispettivamente presso il Van Gogh Museum di Amsterdam, l’Art Institute of Chicago ed il museo d’Orsay di Parigi). Celebre per le sue predominanti note di giallo, questa scelta cromatica potrebbe non dipendere dalla rappresentazione di un senso di sicurezza e comfort. Alcuni studiosi ritengono che possa invece rappresentare il desiderio dell’artista di recuperare il sonno perduto, tenuto conto che in quell’epoca si stava curando contro l’epilessia. La resa cromatica differente potrebbe quindi dipendere anche dall’assunzione dei farmaci.

E che dire dell’immagine che per antonomasia simboleggia lo spirito rivoluzionario (francese e non solo)? Stiamo parlando de “La Libertà che guida il popolo”, realizzato da Eugène Delacroix nel 1830 e oggi custodito al Louvre. Per chi si sia domandato chi si celi dietro la donna che sventola la bandiera francese e perché sia a petto scoperto, esistono le risposte: è la lavandaia rivoluzionaria Anna-Charlotte, che dopo la morte del fratello uccise nove guardie. E il suo vestito abbassato sta a significare che la libertà non deve essere repressa.

Lo sapevate, poi, che “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove stiamo andando?” (1897-1898, oggi al Museum of Fine Arts di Boston) è di fatto una sorta di lettera di suicidio di Paul Gauguin? L’opera va infatti letta da destra a sinistra e raffigura tutte le tappe della vita umana: dalla nascita alla morte (rappresentata da un uccello in possesso di un lucertola nell’angolo in basso a sinistra). Finita l’opera, l’allora depresso Gauguin tentò di uccidersi, ma sbagliò le dosi di veleno e sopravvisse.

Inquietante anche il segreto del “Vecchio Pescatore” ritratto nel 1902 da Tivadar Kosztka Csontváry, e oggi visitabile al Museo Ottó Herman di Miskolc. Quello che sembra un anziano uomo di mare in semi-penombra è in realtà la rappresentazione di Dio e del Diavolo, entrambi facilmente riconoscibili se si pone uno specchio al centro del dipinto: è il dualismo che ogni essere umano conserva dentro di sé.

Nella Tretyakov Gallery di Mosca, poi, potrete trovare un quadro del 1915 di Kazimir Malevich che si chiama “Il quadrato nero”. Peccato che non rappresenti un quadrato e che non sia nero: ognuno dei lati è infatti leggermente inclinato rispetto agli altri e il colore è il risultato di una miscela di diversi colori che dà l’effetto ottico di un nero che in realtà non esiste.

Passiamo a Salvador Dalì, che a 21 anni ancora non aveva scoperto la sua vena surrealista. Il suo “Figura a una finestra” (1925, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid) è infatti una rappresentazione fedele, delicata ed eterea della sorella Ana Maria, che rievoca i grandi maestri fiamminghi. Peccato che i rapporti tra i due si siano deteriorati, tanto da indurre l’artista catalano a raffigurare lo stesso soggetto nel 1954. Con atmosfere e finalità però completamente diverse e un desiderio di vendetta, come il titolo suggerisce (“Giovane vergine auto-sodomizzata dalle corna della sua stessa castità”, oggi in una collezione privata).

Impossibile non chiudere con la Gioconda di Leonardo. I segreti della Monna Lisa (1503-1519) sono sterminati. Uno dei meno noti riguarda il suo enigmatico sorriso, che potrebbe addirittura nascondere una bocca sdentata: lo ha osservato il critico Joseph E. Borkowski, che ingrandendo il capolavoro ha individuato alcune piccole cicatrici che non nasconderebbero “l’espressione comune a molte persone che hanno perso i loro denti anteriori“.