La chiamano Piccola Francia, ma il Franschhoek è in Sudafrica

La zona del Franschhoek, che in afrikaans significa "l'angolo francese", è il Sudafrica dei vigneti e dei campi di lavanda

La chiamano ‘Piccola Francia’ perché il paesaggio ricorda quello della Provenza.

Distese infinite di vigneti che si estendono a perdita d’occhio e si inerpicano sulle colline. Piccoli villaggi dagli edifici di legno bianco decapè.

Ci troviamo, invece, in Sudafrica, nella zona del Franschhoek, che in afrikaans significa proprio “l’angolo francese”, non lontano dal più rinomato Stellenbosch, da cui provengono alcuni dei vini sudafricani più famosi. In pieno Cape Winelands District, insomma.

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Il Franschhoek non è lontano da Cape Town (circa 60 km) e lo si raggiunge percorrendo la panoramica Wine Route.
I primi europei ad arrivare da queste parti furono i rifugiati francesi ugonotti provenienti dai Paesi Bassi nel 1688, fuggiti dalle loro terre di origine, a seguito della revoca dell’Editto di Nantes da parte del re Luigi XIV.
I coloni costruirono qui le loro fattorie e contribuirono allo sviluppo della coltivazione della vite, attribuendo alle varie aree i nomi dei loro luoghi di provenienza. Ci sono La Motte, La Bourgogne, Chamonix e persino Grande Provence. Della presenza degli ugonotti rimane un monumento commemorativo eretto negli Anni ’50 del secolo scorso, ma il paesaggio poco è cambiato a distanza di tanti secoli.

Tanto che oggi Franschhoek è una rinomata destinazione turistica, che attira visitatori per il delizioso paesaggio e l’ambiente naturale (in estate – il nostro inverno – i prati si trasformano in immensi campi di lavanda), per i villaggi tradizionali che ospitano gallerie d’arte, negozi di artigianato, wine bar, ristoranti e hotel di lusso (tra i più lussuosi, Le Franschhoek Hotel & Spa) nelle cui spa ci si può deliziare con la winetherapy. E anche per le attività all’aria aperta che si possono fare.

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Uno dei modi migliori per scoprire l’essenza della Franschhoek Valley è salire sul Wine Tram e fare un tour salendo e scendendo alle diverse fermate (hop-on hop-off). Si tratta di un tram panoramico su due piani che viaggia lungo le rotai che attraversano i filari.

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Chi ama camminare o andare in bicicletta può seguire le piste ciclopedonali che partono dai principali centri abitati e che attraversano i vigneti e salgono fino in cima alle montagne che circondano la zona, come la Mont Rochelle Nature Reserve, che va dai 1.400 ai 1.500 metri. Lungo il percorso si incontrano diverse cantine dove è possibile fare una piacevole sosta.

Il villaggio più grande è quello di Franschhoek dove vale assolutamente la pena fare una tappa. Qui non mancano le boulangerie, i café e i bistrot, le cioccolaterie, i negozi di formaggi e di fiori: sembra proprio di essere in Francia.

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Ma molti turisti vengono da queste parti anche per vedere il Drakenstein Correctional Services (conosciuto anche come Pollsmoor Prison), la prigione dove fu detenuto Nelson Mandela e da cui uscì da uomo libero, dopo 27 anni di prigionia in diversi istituti correzionali del Sudafrica. È una delle tappe imperdibili per chi vuole seguire le tracce di Mandela. All’ingresso del carcere una grande statua di “Madiba” (come chiamano Mandela nel Paese) accoglie i visitatori. Il tour e la visita della casa-prigione di Mandela viene condotta da Uncle Blackie che fu guardiano e amico di Mandela. È accessibile a piccoli gruppi formati da sei persone alla volta e bisogna prenotare sulle Esperienze di TripAdvisor (secondo il noto sito è una delle 10 migliori esperienze da fare in tutto il Sudafrica).

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