Galapagos: all’origine delle specie

Qui Charles Darwin iniziò a elaborare la sua teoria sull'evoluzione delle specie, vi rimase qualche settimana

Visitare questo arcipelago sperduto nel Pacifico è un viaggio nel tempo, indietro di milioni di anni, a quando il pianeta Terra era selvaggio e indomito.
Dove è possibile nuotare tra le preistoriche iguane marine, le otarie e le tartarughe oppure osservare la planata dell’albatross o il falco delle Galapagos in picchiata.
La distanza di quasi 1000 chilometri dalla terraferma (Ecuador) e i diversi climi e habitat hanno portato all’evoluzione di numerose specie endemiche di animali e vegetali, addirittura diverse da isola a isola.
Rappresentante indiscusso della fauna delle Galapagos (o Arcipelago di Colon) è la tartaruga gigante (in spagnolo tortuga galapago), da cui prende il nome l’intero arcipelago.
Addirittura pare che l’iguana marina sia una discendente di una specie terrestre estintasi 100 milioni di anni fa.

Questo arcipelago dell’equatore, è formato da 13 isole più grandi ( Santa Cruz, Baltra, Santa Fé, San Cristobal, Rabida, Pinzon, San Salvador, Isabela, Fernandina, Genovesa, Floreana, Espanola, Bartolomé) e da altre sei isole piccole (Seymour, Marchena, Pinta, Wolf, Darwin, Tortuga), più numerosi isolotti.

Queste isole della scienza sono, rispetto a tutto il resto dell’Ecuador, costose. Conviene evitare, per chi non ha un budget alto, le crociere organizzate. Prenotare con largo anticipo il volo sino a Baltra per poi racarsi a Puerto Ayora. Da qui partono numerose e diverse escursioni con imbarcazioni modeste per le isole Galapagos (il costo va dai 70 ai 100 dollari).
Il volo da Quito, capitale, sino a Baltra si aggira sui 300/400 dollari.
Dormire in queste isole non è particolarmente costoso, per una sistemazione dignitosa si parte da 15 ai 40 dollari a notte. Le strutture turistiche sono poche, giustamente, quindi forse meglio verificare la disponibilità.
Da tener presente che c’è una tassa dell’ente parco di circa 100 dollari per entrare nell’arcipelago e una tassa per lasciare Quito di circa 40 dollari
Si possono visitare tutto l’anno, ma da marzo a maggio ci sono meno turisti e giornate più calde e soleggiate.