La megalopoli del futuro

Entro pochi anni in Cina è in arrivo la più grande metropoli del mondo

Il modello megalopoli dilaga. Esperimento senza alcun precedente: concentrare in un’unica città il più alto numero di persone –  in numero superiore a quello di molti Stati cercando di comprendere i rapporti sociali e le relazioni politiche.

Ecco in arrivo entro pochi anni in Cina la più grande metropoli del mondo. Prova senza dubbio dal grande valore sociale, che potrebbe mutare la caratterizzazione del concetto-mondo. Ben 44 milioni di abitanti uniti sotto un’unica dicitura, grazie alla fusione di ben nove città, ma certamente non altrettanto grande lo spazio in cui questi si andranno a disporre. Pensate infatti a 26 mila chilometri quadrati: senza farsi ingannare dalla cifra, in rapporto di tratta 1/30 esimo di Londra.

A comporre la megalopoli saranno nello specifico Canton, Shenzhen, Foshan e Dongguan ma anche Zhongshan, Zhuhai, Jiangmen, Huizhou e Zhaoqing e il Fiume delle Perle inglobando il delta lungo il quale si snoderà questo nuovo “sistema –Paese”.

Ma niente paura: nulla qui è raffrontabile a un eventuale modello europeo, dove il tutto sarebbe semplicemente inimmaginabile. A prescindere dall’esistenza di condizioni sociali tali per assorbire le grandi comunità “altre” con cui ognuna delle città si andrà a “inglobare”, anche l’assetto urbano è già stato definito anni prima. E probabilmente senza grandi ed “epocali” cambiamenti, quelli a cui noi siamo abituati per città che qui potrebbero somigliare in quantità e forma a un semplice “quartiere”.

Mezz’ora di treno la collegherà a Hong Kong e una serie di ponti marini faranno sì che si possa raggiungere in breve tempo Macao. Incantevole a livello sociologico l’idea di raccogliere sotto un’unica dicitura cittadina un 85% di persone nate necessariamente altrove. E il tutto sotto un unico sistema infrastrutturale a livello urbanistico, commerciale, sanitario e industriale, al fine di evitare duplicazione degli sprechi, contando su servizi migliori e più razionalizzati.

Questa fase di fusione però è solo l’inizio di un piano più completo che vede almeno cinque aree metropolitane “raccogliersi” in città che possono contenere tra i 12 e i 25 milioni di persone. Se si può porre un dubbio iniziale è solo a livello antropologico sulla scomparsa dei piccoli villaggi da preservare a livello culturale, ma l’unico esercizio che dovremmo realmente fare è quello di provare a trasferire il tutto qui. Sì. Proprio qui. Esercizi di fervida immaginazione.