Weekend insolito in Lazio, le città perdute

Alla scoperta di monumenti e luoghi fuori dagli schemi

Sono moltissime le persone che ogni anno decidono di trascorrere qualche giorno nel Lazio. La destinazione più gettonata è senza dubbio Roma, con i suoi innumerevoli monumenti, con i musei e gli affreschi. Eppure in questa regione vi è un patrimonio artistico, storico ed archeologico che forse neppure i suoi abitanti conoscono.

Parliamo dei tanti paesi fantasma, dei borghi abbandonati che offrono la possibilità di immergersi in una atmosfera particolare ed unica, lasciando un segno indelebile in coloro che hanno scelto un itinerario fuori dagli schemi.

Proprio alle porte della Capitale sorge la città perduta di Galeria Antica. Abitata fino agli inizi dell’800 la città fu teatro di una terribile epidemia di malaria che uccise molti dei suoi abitanti. I pochi sopravvissuti abbandonarono in fretta la zona, lasciando attrezzi, supellettili e cadaveri che furono ritrovati qualche anno dopo, per trasferirsi a pochi chilometri di distanza e fondare il nuovo borgo di Santa Maria di Galeria Nuova.

La città perduta di Norba sorge a pochi chilometri da Roma. Inizialmente ostile alla Capitale, divenne poi colonia romana e andò al suo fianco nelle guerre puniche. Nel corso degli anni si susseguirono una serie di alleanze e di contrapposizioni, che terminarono quando, con la sconfitta di Gaio Mario nella guerra civile romana, i suoi abitanti decisero di dar fuoco alla città ed uccidersi l’un l’altro per non subire la rappresaglia dell’esercito romano.

Successivamente sede vescovile, venne completamente abbandonata intorno al XII secolo. Le rovine si trovano a poca distanza dal centro abitato di Norma, racchiuse ancora dentro le mura costruite con grandi blocchi di pietra calcarea a difesa della città.

Su un’altura nei pressi dei Monti Sabatini si trovano le rovine della città perduta di Monterano. Le prime testimonianze risalgono al periodo etrusco. Assoggettata ai Romani, ai longobardi e successivamente sede vescovile, fu colpita nel 770 dalla malaria che decimò la popolazione. In seguito l’esercito francese incendiò l’abitato, mettendo fine alla sua storia.

Molte sono però le rovine che si stagliano ancora oggi in mezzo ad una fitta vegetazione. I monumenti costruiti in epoche diverse creano angoli suggestivi di incomparabile fascino, che hanno fatto da sfondo anche a numerose riprese cinematografiche. La cornice della città perduta ha costituito il set in film come “Ben Hur”, “Il Marchese del Grillo” e “Brancaleone alle Crociate”.