Le case cantoniere, quei tipici edifici color rosso pompeiano che costeggiano numerose strade statali italiane, stanno per rinascere a nuova vita. Istituite nel 1830, sono 1.244 su tutto il territorio nazionale e vengono gestite dall’Anas. Attualmente per la maggior parte versano in stato di abbandono: un tempo infatti servivano come alloggi degli operai cantonieri, addetti alla manutenzione delle strade, ma sono state dismesse per i costi eccessivi di mantenimento.
Oggi le case cantoniere verranno trasformate in bed & breakfast, ostelli, punti di ristoro: è questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto da Anas, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero delle Infrastrutture e Agenzia del Demanio.
Il progetto di riqualificazione e riuso dei beni pubblici partirà dunque dalle case gestite dall’Anas, in vista dello sviluppo del turismo sostenibile.
Si comincerà con 30 edifici, quelli che sorgono sulla via Francigena e sul tracciato dell’Appia antica. Seguiranno il Cammino di Francesco (La Verna-Assisi), il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze), la Ciclovia Ven.To (Venezia Torino). Verranno individuati soprattutto edifici vicini a circuiti turistici, sentieri di cammini, piste ciclabili, luoghi battuti dai viaggiatori in movimento.
Il progetto pilota prevede la riqualificazione delle prime 30 case cantoniere individuate e un bando per assegnarne la gestione a privati, che potranno utilizzarle per realizzare strutture ricettive, ciclofficine e punti di ristoro. Ad Anas spetteranno la ristrutturazione dell’immobile e la definizione dello standard di servizi che dovranno essere omogenei per tutti gli edifici recuperati.