Il fantasma del castello di Gropparello, il parco delle fiabe

Il castello e parco delle fiabe di Gropparello, in provincia di Piacenza, è un tipico maniero medievale e, naturalmente, ha anche il suo leggendario fantasma che lo abita da secoli

Il castello di Gropparello, che oggi è stato reinventato come parco delle fiabe, è un sontuoso complesso di origine medievale che sorge su uno sperone di roccia a strapiombo sul torrente Vezzeno, in provincia di Piacenza.

Costruito nel Medioevo in posizione sopraelevata e protetta, come tanti altri castelli ha una storia avvincente legata ai suoi numerosi proprietari.

Fu voluto già da Carlo Magno nell’808, che proprio in quel punto vedeva una posizione strategica di difesa anche grazie al torrente.

Così come gli altri castelli della provincia di Piacenza, il castello di Gropparello fu da subito teatro degli scontri tra guelfi e ghibellini. Dopo essere passato di mano in mano e aver scampato numerosi assedi, passò alla famiglia Farnese e, nel 1869, al conte Ludovico Marazzani-Visconti. Il conte ha voluto dei lavori di ristrutturazione e l’aspetto attuale del castello è dunque dovuto alla volontà del conte Marazzani-Visconti e al lavoro dell’architetto Guidotti.

Oggi il castello è sede del Parco delle Fiabe, il primo parco emotivo d’Italia, un percorso a tema con gli animatori del castello per bambini alla scoperta di personaggi dell’immaginario medievale, come cavalieri, dame, ma anche fate, orchi, elfi e folletti. I bambini sono chiamati ad aiutare il Cavaliere Bianco a difendere il castello da orchi e streghe, ben muniti di elmo e spada. Alla fine della battaglia ricevono l’onoreficienza di Cavaliere del Castello di Gropparello. Questa attività si svolge nella bella stagione, da domenica 18 marzo 2018 al 18 novembre, tutte le domeniche e nei giorni festivi.

La leggenda vuole il castello infestato dai fantasmi: trattasi delle anime inquiete dei tanti soldati caduti nelle battaglie in difesa del maniero. Ma non tutti sono soldati. Un fantasma sembra sia quello di Rosania Fulgosio, giovane moglie di Pietrone da Calcagno, signore del castello che la lasciò sola quando partì per la guerra. Rimasta sola, Rosania ritrovò un vecchio amore. Ma purtroppo il marito tornò, scoprì gli amanti e punì la moglie in maniera crudele: fece costruire una stanzina senza porte né finestre, dove rinchiuse Rosania fino alla fine dei suoi giorni. Si dice che la povera sposa infelice si possa ancora udire lamentarsi e piangere nella notte, in cerca della pace tanto desiderata e dell’amore perduto.