Gli assistenti di volo vi osservano? Ecco svelato il motivo

Se vi siete chiesti perché il personale di volo vi guarda da testa a piedi, ora c'è la risposta al vostro interrogativo

Un cordiale saluto accompagnato da un accogliente sorriso e quella rapida “fotografia” dalla testa ai piedi: anche a voi è capitato di salire su un aereo e di sentirvi squadrati dal personale di volo? Spiace sminuire il nostro ego, ma hostess e steward non ci trovano particolarmente attraenti (o almeno, non è quello il momento in cui eventualmente manifestare il loro interesse… ) né stanno cercando ispirazione dal nostro look. Niente di tutto questo. E allora perché ci guardano così attentamente non appena saliti dalla scaletta del velivolo?

A spiegarcelo è il quotidiano britannico “The Sun“, pubblicando un’intervista con alcuni membri di un equipaggio. Il rituale prevede che il personale di bordo sia presente per darci il benvenuto, augurandoci buon viaggio. Ma questa consuetudine nasconde tutt’altra cosa. Ci sono infatti tre caratteristiche che steward e assistenti notano immediatamente dando un’occhiata ai passeggeri.

La prima, individuabile da movenze e comportamenti, è scoprire se chi sale a bordo ha abusato di alcol o assunto sostanze illegali. Non è difficile accorgersi se qualcuno è ubriaco al momento del decollo e il personale deve essere preparato perché il passeggero potrebbe diventare aggressivo da un momento all’altro. A questo proposito Sjaak Schulteis, assistente di Lufthansa Airlines, dichiara: “Se un passeggero sale sotto l’effetto di alcol o droghe, potrebbe addirittura non essere autorizzato a volare”.

Altro dettaglio non trascurabile dagli assistenti è la vostra forma fisica. Fondamentale in questo caso capire se durante una situazione di emergenza potreste essere utili ad aiutare nell’evacuazione. “Se vedo qualcuno muscoloso e fisicamente in forma ne memorizzo il viso e il posto a sedere – dichiara una hostess nell’intervista al Sun -. Poi chiedo in tutta discrezione a una di queste persone se sia pronta ad aiutarci, se necessario”.

Terzo e ultimo step è individuare la nazionalità di ciascun passeggero. In caso di emergenza, l’equipaggio deve infatti assicurarsi di parlare la sua stessa lingua. “Se qualcuno non capisce l’inglese, non sarà in grado di comprendere le istruzioni”, dice Sjaak. Ma come riconoscere la provenienza dei viaggiatori? Il colpo d’occhio non è sufficiente, entra allora in gioco l’esperienza del team di bordo: l’ascolto delle conversazioni e l’osservazione dei giornali letti.