Senese in trenino d’epoca, viaggio nel passato!

Si avvicina lento alla stazione, tra fischi, sibili e sbuffi di grigio. Sulla banchina non ci sono ombrellini, crinoline, panciotti o baffi lucidi e impomatati ma sembra lo stesso una cartolina d’altri tempi perché viaggia a bassa velocità, lungo crinali panoramici, su alti viadotti, vicino a fiumi, boschi e calanchi, alla scoperta dei tesori della Val’Orcia e della zona delle Crete Senesi. Continua il grande successo del Treno Natura, con le sue carrozze centoporte in livrea verde, le sue locomotive a vapore e littorine.

Dai finestrini il paesaggio non delude, scomparse le strade si vedono solo prati, greggi, frutteti e vitigni. Del resto questa è la patria del Brunello, terra di pievi, abbazie e castelli. Come quello di San giovanni D’Asso, con il tartufo bianco. Suggestiva la cornice: il castello (“una casa buona et forte” secondo il Constituto Senese), costruito tra il XII e il XIV sec. si trova su un piccolo colle e domina da un lato la valle del torrente Asso, dall’altro un piccolo borgo che conserva in alcuni punti ancora delle tracce medievali mentre nei suoi sotterranei ospita un museo dedicato proprio al tubero. Per l’occasione sono previste degustazioni guidate di cioccolato al tartufo e distillati d’uva oltre a una passeggiata nei boschi alla ricerca di esemplari.

I prossimi appuntamenti di Treno natura sono a: Asciano (25 ottobre), per visitare il tipico Mercatino d’autunno, l’8 e il 15 novembre a San Giovanni D’Asso per la mostra mercato del tartufo bianco, il 6 dicembre a Siena e l’8 dicembre a San Quirico d’Orcia.

Quando è abbinato a un evento speciale, magari feste e sagre come in questi casi il viaggio dura tutta la giornata, con un solo orario di partenza, in altri casi si può scendere dal convoglio per risalire su una corsa successiva. È la soluzione migliore per chi vuole abbinare anche la visita dei borghi e dei musei (sono ben 34) con la buona tavola, le escursioni in bicicletta e le passeggiate lungo i sentieri predisposti dalla sezione senese del Cai (Club Alpino Italiano). Le stazioncine lungo il percorso sono tante. Ad Asciano si può scendere per poi viaggiare sulla carrozza storica a cavalli, oppure si può scendere al casello “280” vicino alle tombe etrusche del Molinello, la torre del Lecceto, le cave di travertino ed esplorare i dintorni, oppure ancora a Torrenieri, dove passava la via Francigena, esplorare le bellezze della Val’Orcia – Montalcino, il monte Amiata, l’abbazia di Sant’Antimo – per poi risalire verso Siena passando per Camignano, Pian delle Vigne, Murlo, Buoncovento e Monteroni d’Arbia.