I segreti da svelare di Istanbul

L'affascinante Capitale della Turchia non smette mai di regalare lati segreti

Istanbul_1217 A cavallo tra due continenti, Istanbul è una delle città più sorprendenti della Turchia; solo chi la apprezza davvero sa svelare tutti i suoi piccoli, ma preziosi, segreti. Vedremo i quartieri suggestivi sospesi in un luogo senza tempo: il quartiere ebraico, l’antico quartiere greco, per poi arrivare nella zona più conservatrice dal punto di vista religioso, senza tralasciare i vari negozi di cibi e oggettistica locale.

Iniziamo il nostro viaggio sulle colline da cui è possibile scorgere il Corno d’Oro: ad ovest di Eminönü si trovano i tre villaggi di Fener, Balath e Fatih. A un occhio distratto potrebbero sembrare simili ed intrecciarsi fra di loro senza distinguersi più di tanto, ma presentano indubbiamente caratteristiche distinte l’uno dall’altro.

Fener è il quartiere greco, dove ha sede ad esempio il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, che è una delle principali sedi della chiesa cristiana, secondo dopo Roma e davanti ad Antiochia, Alessandria e Gerusalemme. Inoltre a Fener è possibile vedere le mura alte e rosse dell’antico e maestoso Liceo Ortodosso.

Balath è invece un caratteristico quartiere ebraico, anche se a causa del terremoto gli Ebrei iniziarono ad abbandonarlo nel 1894 per spostarsi in Israele o a Galata. Nonostante la trascuratezza e l’abbandono causati dalla fuga degli Ebrei, sono presenti tre splendide sinagoghe, tra le quali la più bella è quella di Arhida. Molti edifici degradati sono ultimamente divenuti oggetto di interesse per abili restauratori, desiderosi di vederne risorgere la bellezza originale.

Fatih infine è il quartiere popolato da persone molto attente ai dettami religiosi, spesso provenienti dalla zona ad est della Turchia, che con le loro culture e tradizioni hanno arricchito la gastronomia di Istanbul, rendendo il quartiere il vero e proprio centro gastronomico e culinario della città.

Nelle strette vie di Istanbul è inoltre possibile veder spiccare la vetrina del Penelope Art Gallery, un negozio bohemienne di antiquartiato in cui, oltre ad avere la possibilità di acquistare pregiati monili, si può sorseggiare un çay bollente sulle note di Joan Baez. In caso di appetito, visto che girando Istanbul non è raro farsi venire l’acquolina in bocca, ci sono numerose pasticcerie e vari locali per assaporare gustosi kebab e kokoreç, piatti a base di carne ovviamente, ma non mancano le alternative a base di verdure e soprattutto dolci favolosi.

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