A zonzo per la Provenza in tutte le stagioni

Itinerari tra i borghi, i vigneti e le meraviglie naturalistiche

La quintessenza dell’arte di vivere alla francese, questa è la Provenza per chi vuole seguire itinerari di qualche giorno alla ricerca di paesaggi dolci, campi coltivati, borghi antichi in pietra dai tetti in tegole rosse, e vigneti a perdita d’occhio, patria di vini d’eccezione. Una regione della vicina Francia che affonda i piedi nel Mediterraneo e la testa nelle Alpi, prodiga di paesaggi variopinti che si accendono col mutare delle stagioni. Un fascino incantato, il suo, non a caso terra amatissima da pittori e scrittori, che spesso la scelsero come residenza per i loro giorni più creativi. E perché sa offrire ritmi di vita più autentici, quelli che abbiamo tutti un po’ sognato vedendo l’ultimo film di Ridley Scott, Un’ottima annata. Una settimana in Provenza è un’occasione impagabile per godersi un assaggio di questa magica terra e per scoprirne gli angoli più reconditi, oltre a visitare i luoghi che l’hanno resa così celebre nel mondo.

Prima di addentrarsi nei posti incantevoli e meno battuti dell’area, vale una sosta Aix-en-Provence, il capoluogo storico della Provenza, che ha dato i natali al famoso pittore Cézanne. Città d’arte e d’acqua, ancora oggi famosa per la sua vocazione termale, e città ricca di fontane, al punto che quasi ogni quartiere ne vanta una. A due passi dalla cittadina, a Bouc Bel Air, i giardini d’Albertas sono un trionfo di verde e d’acqua: terrazze, muri, specchi d’acqua plasmano il paesaggio e caratterizzano un giardino classico alla francese, ma con influenze italiane.

Ma è la lavanda, con il suo profumo intenso e i suoi colori, la pianta che più celebra la Provenza nel mondo intero. E nel Vaucluse, primo produttore francese di questo fiore, Catherine Liardet ha creato il Giardino della Lavanda, una raccolta di oltre 200 varietà di lavanda, dalla fioritura e dalle fragranze tutte diverse. Una passione per la lavanda che Catherine trasmette quando accompagna le visite del giardino.

Prima di scendere verso la Camargue, vale la pena risalire lungo il corso del Rodano e arrivare fino ad Avignone, l’antica città che fu residenza dei papi dal 1309 al 1377. Di quel periodo di massimo splendore la città porta i segni ancora oggi, visibili soprattutto nel suo fortificato Palazzo dei Papi, edificato a partire dal 1335 in meno di vent’anni, e oggi Patrimonio dell’Unesco insieme al Ponte Saint Bénezet (Pont d’Avignon), simbolo della città, e alle mura di cinta e a tutto il complesso monumentale. Un fitto calendario di eventi artistici rendono questa città viva durante tutto l’anno.

Discendendo lungo il corso del Rodano verso il mare, ci si addentra nella selvaggia Camargue: terra di silenzi e dei grandi spazi, di stagni, lagune e canneti misteriosa e immacolata, è tutta avvolta dal delta dello stesso fiume. Un Parco Naturale che è il più grande centro migratorio d’Europa, ed è diventato un vero santuario ornitologico, luogo di riproduzione dei fenicotteri rosa, gli uccelli-simbolo della regione. Altri animali icona del territorio sono i cavalli, i cavalli allo stato brado di Camargue. Frequenti in tutta l’area i centri di equitazione dove dilettarsi in lunghe passeggiate nel bacino di Saintes Marie de La Mer. Per esperti cavallerizzi, ma anche per chi non ha mai montato un cavallo. E può provarne la sensazione con una semplice passeggiata adatta a tutti nelle magiche terre di Camargue, tra paesaggi di una bellezza intensa.

Per chi infine vuole vivere l’esperienza unica di vedere da vicino come è popolata una zona umida, da non perdere il parco ornitologico di Pont de Gau. La riserva apre le porte dei suoi 60 ettari per una scoperta delle infinite specie di uccelli della Camargue: fenicotteri rosa, aironi, cicogne sono proprio lì, a portata di binocoli.