Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini: trekking al Lago di Pilato

Nel versante magico dei Sibillini tra tesori botanici, alberi secolari, paesaggi lunari e conche glaciali

Siamo nel versante magico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, all’interno della regione Marche, dove sono presenti le vette più aspre e affascinanti della catena appenninica, fra cui: il Monte Vettore (2.476 m), la Sibilla (2.173 m) e la Priora (2.474 m). Il parco si estende su una superficie di oltre 71.000 ettari, tra due regioni: Umbria e Marche.
Il trekking che vi consigliamo è tra i Sibillini sud-orientali: da Foce, paesino vicino Montemonaco, si sale sul Monte Vettore sino al Lago di Pilato (1.940 metri slm) per un totale di circa sette ore di cammino tra salita e discesa.
Un percorso ricco di tesori botanici, alberi secolari, paesaggi lunari, conche glaciali e gole.
Il tutto avvolto dal mistero e da leggende magiche che hanno origine nella notte dei tempi.
Si narra che il Lago di Pilato fosse un luogo ricco di potere, una meta di pellegrinaggio per negromanti, maghi e alchimisti. Tanto che la Chiesa proibì l’accesso a chiunque, in questo luogo “demoniaco”.
La città di Norcia (Umbria), per evitare di essere distrutta dall’ira dei demoni che abitavano i pressi del lago, ogni anno gettava un abitante in pasto ai demoni, credendo così di placare la loro furia.
Affascinante anche la leggenda legata al nome del lago. Ponzio Pilato, prefetto della provincia romana della Giudea, fu giustiziato dall’imperatore Tito Vespasiano. Ma prima di morire, l’imperatore gli concesse un ultimo desiderio: che il suo cadavere fosse trascinato da un carro di buoi in balia del destino. E la leggenda vuole che il carro arrivò proprio sino al Monte Vettore e che il cadavere sia scomparso nelle acque del Lago di Pilato.