Matelica, tra storia, Verdicchio e golosità

Uno dei borghi più belli d'Italia dove degustare specialità tipiche

Adagiata al centro dell’Alta Valle dell’Esino, Matelica è un piccolo tesoro marchigiano nella provincia di Macerata. Storia, arte, gusto e cultura ne fanno un centro tutta da scoprire. La visita alla scoperta della cittadina parte da Piazza Enrico Mattei, intitolata al noto industriale che qui visse in gioventù. Al centro spicca la bella fontana ottagonale in pietra bianca, risalente 1587. Su di essa affacciano il Palazzo del Governo con la Torre Civica e la Loggia, il Palazzo Ottoni, il Palazzo Comunale. Oltre il loggiato si accede al vecchio quartiere dove si lavoravano il cuoio e i pellami, un tempo ghetto ebraico. Su piazza Mattei sorgono inoltre la Chiesa del Suffragio, Palazzo Bondini e Palazzo Fossa. A pochi passi spicca la Cattedrale.

La particolarità di Matelica è il suo territorio ricco di tracce del passato. In più punti della città sono comparsi reperti di varie epoche: necropoli di grande interesse archeologico, mosaici, edifici termali. Nel corso dei restauri del Palazzo Comunale gli scavi hanno portato alla luce una casa picena e in corrispondenza dei uno dei decumani della città i resti di un impianto termale, che include un ambiente decorato a mosaico.

Altre opere musive si possono ammirare sia nel Palazzo del Governo che nel Palazzo Ottoni. Il museo archeologico Comunale ospita tra i tanti reperti il Globo di Matelica, rinvenuto nel 1985 nel corso dei lavori di consolidamento del palazzo. Si tratta di una sfera di marmo del diametro di 30 cm, sulla quale sono incisi archi, linee, cerchi concentrici, lettere e parole appartenenti all’antico alfabeto greco: è un orologio solare. Ne esistono solo due esemplari conosciuti al mondo: l’altro è stato rinvenuto in Grecia, nei pressi di Argo e Micene.

Veduta di Matelica, foto Getty

Percorrendo la via principale, Corso Vittorio Emanuele, si incontrano i più importanti palazzi della città. Poco lontano sorge il Teatro Comunale Piermarini, ideato dall’architetto che progettò anche la Scala di Milano. Durante il restauro sono emersi reperti archeologici visitabili: si tratta di un impianto termale di età romana.

Non si può lasciare Matelica senza aver visitato il Palazzo Piersanti, oggi sede di un museo. Il nucleo originario è quattrocentesco, ma nei secoli successivi venne ingrandito, finché nel 1728 lo acquistò Veneziano Filippo Piersanti, Prefetto delle Cerimonie Pontifice, che qui collocò diverse collezioni: arazzi, dipinti, sculture, disegni, miniature, abiti, libri, reliquie. Conserva ancora arredi d’epoca come una camera da letto e una bellissima cucina completa di utensili.

Teatro Comunale Piermarini (foto Getty)

Nei dintorni della città si possono percorrere itinerari naturalistici incantevoli. Tra boschi di faggi, tinti dai colori dell’autunno, si risale in cima al Monte San Vicino, sulla vetta del quale si gode un panorama unico. Nelle giornate limpide si possono vedere il Gran Sasso e la costa della Dalmazia.

Altre località suggestive poco lontane sono la Gola del Sasso Forato, l’Abbazia di Roti e la gola di Jana, a cui si accede attraversando il paesino di Braccano, le cui case sono abbellite da murales a opera di artisti delle maggiori accademie d’arte d’Italia.

In questa singolare vallata si estende la zona di produzione del Verdicchio DOC di Matelica. Un discorso a parte meritano i salumi: non perdete l’occasione di assaggiare il ciauscolo, un gustosissimo salume da spalmare, oppure il salame lardellato, la coppa, la lonza e il salame di fegato. Matelica è anche città del miele, raccolto nell’Alta Valle dell’Esino tra colline, campi, boschi e corsi d’acqua in un habitat ancora incontaminato. Tra i secondi piatti, oltre il coniglio in porchetta e pollo in potacchio, la classica coratella d’agnello. Per quanto riguarda i dolci , la crescia fojata, uno strudel ricco di noci, uva secca,fichi secchi e mele; la frustenga, tra i cui ingredienti annovera la dolcissima sapa, mosto d’uva condensato e infine la bianca, friabilissima e leggerissima ciambella di Pasqua.

Matelica, Piazza Mattei (foto Getty)