1. Uno dei parchi più insoliti d’Italia è il Giardino dei Tarocchi di Capalbio. Colpisce per il suo enorme cavallo blu la Statua della morte, che grazie alle sue dimensioni si nota già da lontano. Il basamento è totalmente ricoperto di specchi, che ne aumentano l’aspetto ieratico e spaventoso. La statua della morte è rappresentata come un personaggio totalmente ricoperto d’oro, che con la sua falce miete vittime a profusione tra gli uomini del mondo. Un’immagine forte e d’impatto, molto affascinante.
2. Non appena si entra nel parco si giunge in una ampia piazza centrale, dotata anche di bellissime panchine, come fosse un anfiteatro. Dalla Piazza centrale è possibile godere di un’ottima vista sulle principali statue presenti, grazie ad una visione d’insieme che permette di comprendere subito che non ci si trova in un normale parco, ma in un luogo dove meditare sulla vita e sulla morte.
3. La scultura più bella ed imponente del Giardino dei Tarocchi è sicuramente l’imperatrice, che per lungo tempo è stata anche l’abitazione di Niki de Saint Phalle l’artista che ha prodotto questo splendido parco. Come una enorme madre che partorisce tutte le altre statue, l’imperatrice è gigantesca e spicca da lontano grazie alla sua corona rossa ed al mantello di colore blu acceso.
4.La torre di Capalbio appartiene alla grande Rocca Aldobrandesca, che svetta sul centro storico di origine medioevale. Nata in epoca antica, nel 1200 divenne la dimora della famiglia Adobrandeschi, che la rese simile a come la si vede tutt’ora. La rocca fu abitata per lungo tempo e ancora oggi è un interessante palazzi visitabile anche all’interno, con mobili e arredi d’epoca.
5. Il colle su cui si erge Capalbio è in una bellissima zona della Toscana, caratterizzata da dolci colline e campi coltivati. Dalla torre, che si trova sul culmine del colle del piccolo paese, è possibile ammirare la campagna circostante. Il centro storico è racchiuso da alte mura ed è caratterizzato da costruzioni in pietra, e da strade strette, spesso percorribili solo a piedi.
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