Inaspettata la Puglia fuori stagione

Alcuni dei centri storici più suggestivi della Regione

Basta andare oltre il luogo comune ed ecco che l’idea di visitare la Puglia in questo periodo non è più così insolita. Riscoperta da qualche anno dai vacanzieri, selvaggia e bellissima in estate, in inverno apre le porte ai quei tesori che spesso finiscono per essere snobbati a dispetto dei suggestivi litorali, con tutti quei faraglioni e insenature da esplorare e acque blu in cui tuffarsi. La Valle d’Itria, a cavallo tra Bari, Brindisi e Taranto è uno di questi. La lontananza dai grandi centri, ha mantenuto ancora più intatta la sua natura col vantaggio però di essere a poco più di un’ora d’auto da Bari e Brindisi, interessate dall’ampliamento di offerte dei voli low cost.

Lo spettacolo è unico, una dolce distesa collinare di uliveti, campi coltivati e vigneti punteggiati da trulli e masserie settecentesche, piccole fortezze in pietra ristrutturate in bed & breakfast e hotel di charme, inaugurati da poco. Questo periodo poi, terminate le fasi di raccolta e lavorazione, è il momento migliore per apprezzare l’olio nuovo e proprio l’ultima domenica di gennaio si terrà la prima edizione di “Lo Volio Extravergine“, in cui una decina di produttori della regione apriranno le porte delle loro aziende agli appassionati. È in questo entroterra dal cuore contadino, che non dimentica mai la genuinità in tavola, che la neve riesce a regalare i paesaggi più suggestivi, inattesi solo per quei vacanzieri abituati ad arrivare quando è ormai bella stagione. Come i trulli ricchi di storia e tradizione di Alberbello, o quelli abbandonati alla vicina Contrada Monte del sale, o come Martina Franca, “regina” della valle.

Troneggia sul gradino più alto della Murgia Sud-Orientale con le sue viuzze strette e immacolate, i negozietti di artigianato, le costruzioni semplici e basse intervallate da facciate e gioielli barocchi, come l’imponente Basilica di San Martino. Il bianco della calce si alterna ai colori delle querce e dei cespugli sempreverdi che si trovano tutto intorno fino a costituire il bosco delle Pianelle, uno dei luoghi più suggestivi in cui passeggiare tra corbezzoli, olmi e biancospini, paradiso delle orchidee selvatiche in primavera e delle upupe in estate. Oggi è un parco protetto in cui non è difficile avvistare gli sparvieri ma all’inizio del 900 le sue grotte carsiche erano il rifugio prediletto dei briganti.

Più di quelle martinesi o di Cisternino sono famose le grotte di Castellana dove, sempre il 25 gennaio, non è da perdere l’appuntamento con la discesa della Grave, organizzata in occasione dell’anniversario della scoperta. La data ufficiale risale al 23 gennaio 1938, ma già sin dal secolo prima si tramandavano storie di intrepidi esploratori e addirittura di una fanciulla prigioniera di un mostro orrendo, nascosta chissà dove in questo intrico di cunicoli lungo 2 km, che arriva fino a 70 metri di profondità.