Aosta – Capo Nord in ape: il ritorno

Perché raggiunta la meta si è solo a metà del viaggio

Arrivati alla meta si è solo a metà del viaggio. E’ qui che comincia la seconda parte, il ritorno: altrettanto interessante dell’andata, sopratutto se non si ripercorrono i propri passi. Dopo aver raggiunto Capo Nord, ecco il viaggio di ritorno di Henry Favre

26 agosto
Senza cielo quest’oggi. Comincia il ritorno

27 agosto
Circolo Polare Artico: ci siamo arrampicati su una renna di legno, ma non basta ancora per tutta la scritta. Comunque sia, siamo a cena da Babbo Natale…

28 agosto
Babbo Natale vuole 40 euro, non ci sono saune, le ragazze sono finite a fare pubblicità di cicche.. Mi sa che di questa Finlandia ricorderemo solo Pietro Tipuliscoilvetro.

30 agosto
O queste casette colorate, o solo belle ragazze, non c’erano cartelli.. Siamo in Estonia

31 agosto
Un giretto in Lettonia, perché no?

1 settembre
Oggi Lituania, questa apetta ha proprio voglia di viaggiare

2 settembre
Ad oggi abbiamo percorso 7720km, equivalenti a :
– 11000 giri del Colosseo
– 830 giri del circuito di Monza
– 690 volte la tratta Aosta – Torino
– 1286 volte lo stretto di Messina
– 4 volte la tratta Aosta-Barcellona del precedente viaggio
– una fila di 154400000 bottiglie de Les bières des Salasses
– 15440 giri dentro l’ikea di Torino
– 7600 giri dell’area verde di Gressan
– 72000 volte il campanile di piazza San Marco
– 7720km a piedi
– 7720km in bici
– 7720km in canoa
Vabbeh, continuiamo a guidare…

Non abbiamo fatto la foto vicino al cartello perché c’era una brutta persona che con 10 gradi se ne stava a petto nudo sul suo trattore medioevale a bere birra e cantare da solo.. comunque, siamo in Polonia.

3 settembre
La Polonia è tutta da scoprire. Ti riserva piste da motocross in mezzo alla strana, ristoranti derivati da pollai, gente che non parla nessuna lingua (nemmeno polacco), e stamattina abbiamo scoperto campi di grano adibiti a mercato. Alla sagra della bancarella abusiva, gli articoli variano da armi a pecore e motorini. Siamo usciti con ancora due reni a testa, strano ma vero.

Immaginate di essere in viaggio, di avere un guasto al mezzo che vi porta a spasso. Nulla di che, vi serve del banale grasso da mettere dove c’è un pezzo metallico che gira e si riparte.
Ipotizzi di andare in un’officina o qualcosa che ci assomigli per chiedere quel cucchiaio da pochi centesimi, o forse un semplice grazie.
Ma sei in Polonia, ci sono solo campi, belle ragazze e ubriachi nei campi.
Allora vai, macini uno, due, tre pieni di benzina e, ti ritrovi in una ferramenta dentro un ippodromo. Entri, con l’aria da spavaldo come se dicessi “Sì sì, sono io quello che sfrecciava con quel motocarro che ammiravate di nascosto dalle veneziane della finestra, avanti, datemi del grasso”, invece no. Ti guardano con quel sorriso da anziano che vince a briscola, e dopo aver insistito per un vocabolo o un suono di umano che parla, blaterano qualcosa in polacco. Tu sorridi, e inizi a parlare sfoggiando il più alto livello d’inglese (secondo me). Dopo aver raccontato la storia di Robin Hood e non ricevi cenni di comprensione, capisci che l’inglese non va giù a ‘sti polacchi. Vabbeh, sfoggi il francese, il veneto, il patois e qualcosa in spagnolo. Nulla. Inizi a gesticolare come un mimo. Sono vivi! Parlano e ridono. “Mi serve del grasso gras, grease, oil gel”. Nulla..
Ti offrono del diserbante e qualcosa per la bocca dei cavalli. Ridi, loro ridono e cantano. Vabbeh, circumnavighi il maneggio e porti i commessi fino all’ape, facendo vedere loro il grasso. Ridono. Non so se per l’ape o per come gli abbia spiegato del grasso. Fatto sta che per 2 euro e 90 di grasso, ci ho messo così tanto tempo che il pezzo da ingrassare si è arrugginito. Stasera l’ape ha bisogno di un controllo generale. Ha una luce, non va in seconda e sembra uno shuttle dal rumore. Abbiamo sorpassato la soglia dei tantissimi 8000km. Non si molla.

4 settembre
Ma si dai, perché non in Repubblica Ceca?

5 settembre
Live from Praga

6 settembre
L’ape è pur sempre bella anche dopo 9000 km e una collisione con l’Audi…
– 1 sogno
– 10000km
– 10000 compagni di viaggio
– 10000 grazie

7 settembre
Austria, sterrato di 27 chilometri a pendenza 18%.. Speriamo che non sia così anche la discesa.

8 settembre
Saluti da piazza san Marco, Venezia

Ad oggi sono 43 giorni e quasi 10000km che siamo via di casa, o meglio, ci siamo trasferiti in un bilocale da 3 metri quadrati con tanta voglia di spostarsi, insomma, una tartaruga con le ruote. Ne abbiamo viste di tutti i colori, e ve ne abbiamo raccontata qualcuna. Insomma, tutto si è svolto nella norma, proprio come in quel sogno progettato esattamente un anno fa. Siamo partiti da niente e ora ci troviamo a raccontare più chilometri possibili con tutti voi, con un sorriso che parte dalla cabina e arriva allo squarcio del cassone, generato dalla collisione dell’Audi. Siamo agli sgoccioli ormai. Ancora qualche giorno e saremo a casa, abbracceremo il bagno, il forno a microonde e potremmo ridere delle nostre avventure mangiando una buona pizza. Non ci sarà più il turno per lavare la pentola e per andare a legna nei boschi. Solo tante cose da raccontare agli amici e a chiunque voglia ascoltare una piccola follia su un’ape.
Per voi ci sarà ancora molto da vedere, noi abbiamo già visto tutto..
State sintonizzati, noi arriviamo a casa (con molta calma), ma il viaggio continua.
…..e poi riparte!