Emirati Arabi, una montagna artificiale per aumentare la pioggia

L'ultima impresa avveniristica architettata degli Emirati Arabi per sfidare la cronica carenza d'acqua

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Redazione

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Costruire una montagna artificiale per aumentare la pioggia che cade nel loro Paese, in prevalenza desertico: è l’ultima impresa avveniristica architettata degli Emirati Arabi per sfidare la cronica carenza d’acqua, il cui fabbisogno è in crescita esponenziale con lo sviluppo della loro regione. Basti pensare che il consumo idrico degli Emirati è aumentato del 140% circa negli ultimi decenni, tra siccità, global warming e aumento della popolazione.

Gli emiri non sono nuovi a opere artificiali di enorme portata: ne vediamo un esempio nelle Palm Islands, un complesso di tre isole artificiali conosciute anche come l’ottava meraviglia del mondo. Le prime due isole, già costruite, hanno richiesto 100 milioni di m³ di sabbia e roccia, mentre la terza, Palma Deira, richiederà approssimativamente 1 miliardo di m³ di questi materiali.

Finora per aumentare le precipitazioni i ricchi emiri erano ricorsi alla tecnica dell’inseminazione delle nuvole, che consiste nello spargere sostanze chimiche (ghiaccio secco, ioduro d’argento e ioduro di potassio) all’interno delle nubi per aumentare la probabilità di pioggia. Solo nel 2015 questo tipo di missioni erano state 186, al costo di 558.000 dollari.
L’inseminazione ha effettivamente aumentato le piogge nella regione, anche se a volte in maniera eccessiva. Come lo scorso marzo, quando gli Emirati sono stati colpiti da nubifragi epocali, secondo alcuni esperti provocati proprio da questa pratica.

E così gli emiri hanno pensato a un “piano B“, più costoso dell’inseminazione delle nuvole quanto permanente: quello di costruire una montagna artificiale da zero, per cercare di favorire lo sviluppo naturale di nuvole e quindi di precipitazioni. E’ noto infatti che le montagne rappresentano una barriera per l’aria calda proveniente dalle pianure, che viene così costretta a risalire e a raffreddarsi e condensarsi, provocando la pioggia.
L’ambizioso progetto è stato commissionato alla University Corporation for Atmospheric Research (Ucar) degli Usa, a cui sono già stati versati 400.000 dollari per lo studio di fattibilità.

“Quello che stiamo facendo attualmente è una valutazione degli effetti che avrebbero sul clima diversi tipi di montagne, quanto dovrebbero essere alte e scoscese”, ha raccontato all’Arabian Business Roelof Bruintjes, ricercatore Ucar che partecipa al progetto. “Per l’estate dovremmo avere pronto un rapporto per questa prima fase”. Quel che è certo, però, ammette, è che “costruire una montagna non è semplice.”