Come prendersi un anno sabbatico e girare il mondo

Come prendersi un anno sabbatico: tutti i consigli per liberarsi della routine che ci attanaglia ogni giorno e vivere 12 mesi in totale libertà

Come prendersi un anno sabbatico è ciò che molti vogliono sapere. Il desiderio di partire e di lasciare tutto accomuna moltissime persone; sono in poche, però, quelle che davvero hanno il coraggio di mollare il lavoro, la famiglia e partire avventurandosi in una nuova vita per 12 mesi interi. Il motivo che spesso fa desistere dal prendere una decisione così coraggiosa è la paura di perdere il lavoro una volta tornati a casa propria. In realtà, un modo per partire ed essere tutelati sul piano lavorativo esiste e può essere attuato con facilità.

Nei paesi anglosassoni, l’anno sabbatico è definito gap year ed è un’usanza più comune di quanto si pensi. Spesso è utilizzato dai ragazzi che finiscono le scuole superiori per viaggiare, conoscere nuove culture e capire quale strada intraprendere prima di cominciare l’università. Altre volte è utilizzato dalle persone che decidono di prendersi una pausa dal lavoro e approfittare di un periodo di tempo da dedicare a se stessi. Oppure, semplicemente, è un periodo di tempo in cui letteralmente ci si prende una pausa dalla solita vita quotidiana, fatta di orari, appuntamenti e impegni da portare a termine.

L’idea dell’anno sabbatico nasce da una tradizione ebraica. Il calendario ebraico, infatti, prevedeva un anno di riposo, in cui gli antichi Ebrei si concedevano una pausa dal lavoro e ne approfittavano per condonare debiti, liberare gli schiavi e lasciar riposare le terre. In Italia, l’anno sabbatico è regolato dalla legge 53/2000 che prevede la possibilità di chiedere un periodo di sospensione dal lavoro per tutti coloro che abbiano maturato almeno 5 anni di anzianità. Il periodo, però, non può essere retribuito e probabilmente è questo il motivo principale per cui attualmente questa pratica non è molto diffusa.

Ma una volta congedati dal lavoro, cosa si può fare? La soluzione migliore sarebbe quella di viaggiare, visitare nuovi posti e conoscere nuove culture. Questo è un ottimo sistema non solo per rigenerare anima e corpo, ma anche per aprire la mente e scoprire le meraviglie del mondo che ci circonda. Un’altra soluzione per impiegare quel tempo è fare del volontariato: chi desidera aiutare chi è meno fortunato di noi avrà la possibilità di farlo direttamente sul campo. Oppure, semplicemente, si potrebbe scegliere un luogo esotico per concedersi mesi interi di puro relax.