California: west coast e parchi naturali

Una terra che in passato ha ispirato scrittori e artisti, oggi grande meta di turismo internazionale

“Ai vecchi tempi Jack London e il suo amico George Stirling facevano frequenti visite nel Big Sur; ci venivano a cavallo affrontando il lungo viaggio dalla Valle della Luna… Il Big Sur ha un suo clima e una personalità tutta sua.
E’ una regione dove gli estremi si toccano dove si ha sempre un senso di stagione, di spazio, di grandiosità, di eloquente silenzio“. Così Henry Miller, genio sregolato della letteratura americana, scapestrato, squattrinato e viaggiatore, descrive la zona del Big Sur, in cui visse dal 1947 sino agli ultimi anni di vita (morì nel 1980), nell’omonimo libro Big Sur e le arance di Hieronymus Bosch.
Una meta divenuta subito luogo di culto e di pellegrinaggio per gli artisti della beat generation e i suoi seguaci , la zona del Big Sur rimane oggi una tranquilla località della west coast dove trascorrere un paio di giorni immersi nella natura sublime e nei suoi ritmi. Scogliere a picco sull’oceano come nelle Highlands scozzesi, colori e profumi simili ai litorali mediterranei. Una terra costellata da antiche sequoie, punto d’incontro di molte specie di uccelli migratori.

Dalla natura selvaggia e violenta del Big Sur dove l’oceano la fa da padrone, ci dirigiamo verso l’entroterra californiano, direzione nord ovest, a circa 4 ore da San Francisco: nella montagne della Sierra Nevada, dov’è adagiato lo Yosemite National Park. Una natura, anche qui, primitiva nota per i diversi ecosistemi che ospita: foreste millenarie, montagne di roccia nuda e acque argentine. Per i Pellerossa, gli antichi abitanti del parco,  yosemite significava terra degli orsi, animali tutt’ora presenti nel parco assieme a cervi, a 75 specie di altri tipi di mammiferi, a 240 specie di uccelli, a 25 specie di rettili e 9 di anfibi, per un territorio che si esende oltre 300.000 ettari, di cui 280.000, sono completamente selvaggi. Amato anche dagli sportivi della motagna, grazie anche alla famosa parete del El Capitain, paradiso del climbing, il parco viene visitato da circa 4 milioni di turisti l’anno. Per chi è intenzionato a visitarlo, vale la pena, data la poca distanza, di recarsi al parco più piccolo di Mariposa Grove: una foresta di sequoie a 2000 metri d’altezza. Il parco è stato battezzato mariposa (farfalla per la lingua dei pellerossa), perché era una zona popolata da splendide farfalle che ormai non ci sono più.