Corea del Nord, l’hotel è a 6 stelle ma sembra una prigione

Il Ryanggang Hotel di Pyongyang è il più lussuoso del Paese: niente materassi, riscaldamento e acqua calda

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Redazione

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Chi si prepara ad avventurarsi in un viaggio in Corea del Nord, si aspetti di  vivere una vera e propria esperienza in stile sovietico e a tuffarsi direttamente nell’URSS dei tempi della Guerra Fredda.
Un buon punto di partenza può essere il Ryanggang Hotel di Pyongyang, il più lussuoso di tutto il Paese secondo le descrizioni dei tour operator, un inferno in stile Shining secondo i commenti dei viaggiatori su Tripadvisor. Qualcuno ironizza sull’utilità di misurarsi con un addestramento in stile militare sovietico rétro, e molti hanno trovato l’esperienza di soggiornare in questo albergo tutto sommato interessante.

Tanto per cominciare, non è possibile muoversi a piacimento per la città e, secondo una testimonianza, si è costretti a rimanere in albergo, che si trasforma in una imponente prigione tutta cemento e marmi, e non certo di lusso, anzi. Inutile rassegnarsi e gettarsi sconsolati sul letto per farsi almeno una buona e lunga dormita: infatti qui non ci sono i letti con il materasso a cui siamo abituati, bensì dei durissimi giacigli composti di assi di legno e polistirolo.

Impossibile spegnere la luce: per farlo bisogna fare i conti con una misteriosa manopola con istruzioni in coreano. L’elettricità comunque è soggetta a continui black-out (i più maligni sostengono che venga tolta a seconda del numero di ospiti presenti nell’albergo). Il consiglio in ogni caso, per garantirsi qualche ora di sonno, è di munirsi preventivamente di sacco a pelo, mascherina e torcia.
C’è chi si lamenta della mancanza di riscaldamento o di acqua calda, disponibile solo la mattina e la sera per un’ora, mentre altri giurano che il pavimento riscaldato è bollente, consigliando di mettere le valigie nel bagno gelido per non farle cuocere.

Unica consolazione, il locale karaoke e il ristorante girevole sul tetto, con vista sulla città: ma la vera attrazione è l’esperienza di passare una notte in questo albergo, per poi raccontarla.