Benvenuti in Tanzania, dove la natura dà spettacolo

Qui la ricchezza della flora e della fauna ne hanno fatto una delle mete culto per i malati d'Africa

Zebre, antilopi, gazzelle, leoni, gnu: a primavera inoltrata un esercito di milioni di esemplari di animali selvatici migra attraverso le pianure meridionali del Serengeti. Uno spettacolo incredibile, unico. Ecco perché la stagione secca, da maggio a ottobre, è la più propizia per avvistare grandi mammiferi e predatori visitando il Paese dei 14 parchi naturali. Benvenuti in TanzaniaKaribu Tanzania, in lingua Swahili -, dove il turismo è arrivato ben più tardi che nel vicino Kenya, ma la ricchezza della flora e della fauna e la forte volontà di preservarla ne hanno fatto una delle mete culto per i malati d’Africa e di natura.

Dalle cime del Kilimangiaro, alle candide spiagge di Zanzibar, la Tanzania è una summa di habitat e di emozioni. La relativa giovinezza dello sviluppo turistico, poi, è stata neutralizzata da un forte impegno da parte degli operatori e del governo: lodge di lusso, camp spartani, infrastrutture nuove di zecca. Ma soprattutto, un’enorme attenzione nel preservare la natura, unica e inestimabile ricchezza del Paese.

La multiforme natura si rispecchia anche nella ricchezza e nella diversità culturali: in Tanzania vivono e convivono 120 diversi gruppi, dai masai della Rift Valley agli Swahili della costa agli hadzabe del lago Eyasi.

Se si dovesse descrivere con una sola immagine l’esperienza di un viaggio in Tanzania, il viaggiatore penserebbe soprattutto agli animali. Una famiglia di elefanti che attraversa il greto del fiume Tarangire. Un cucciolo di ippopotamo che gioca nell’acqua. Un gruppo di leoni che sembra quasi prendere il sole, dopo un lauto pasto, sul tappeto d’erba ai piedi del cratere Ngorongoro.

I parchi (14) e le riserve (639) ricoprono il territorio come tessere di un puzzle: è stato stimato che qui viva il 20% dei grandi mammiferi dell’intera Africa. Per loro, come per i turisti, la Tanzania è bella e ospitale, con i suoi fiumi e i suoi grandi laghi – Vittoria, Tanganyika, Nyasa – la vasta pianura, i monti Meru (4.556 metri) e il Kilimanjaro (5.895 metri, la cima più elevata dell’Africa), la bassa fascia costiera. Fenicotteri, bufali, vegetazione vulcanica e laghi con vista sul magnifico monte Meru, l’Arusha National Park – a Nord del Paese – è un gioiello multisfaccettato. Nel parchi Tarangire e Lake Manyara è facile incontrare rinoceronti, oltre 380 specie di uccelli, elefanti, babbuini, zebre.

Il Serengeti National Park ha una delle maggiori concentrazioni di fauna del mondo. L’unica legge vigente è quella del ‘chi mangia chi’ e i ranger locali stanno molto attenti a non intervenire sulla natura anche quando questa può sembrare crudele: spesso capita che i cuccioli non sopravvivano all’attraversamento del fiume durante la grande migrazione.

A Sud, secondo solo al Serengeti per dimensioni e varietà, c’è il Selous National Park: elefanti, coccodrilli, ippopotami, bufali e, a stagliarsi contro un cielo infinito, maestosi baobab. Il parco più piccolo del Paese è il Gombe, regno dagli scimpanzè: i loro richiami sono il sottofondo naturale di questa foresta.

Il Parco Katavi è un segreto ben celato, anche se è il terzo più grande del Paese: nel remoto Sud-Ovest, è percorso dall’omonimo fiume che disegna sulla terra curve ipnotiche. Durante la stagione secca questo, pur trasformato in poco più di un ruscello, diventa l’unica fonte d’acqua per chilometri richiamando migliaia e migliaia di animali desiderosi di dissetarsi.

Il parco più nuovo è il Kitulo, altopiano chiamato dai locali il ‘Giardino di Dio’. I botanici lo chiamano il ‘Serengeti dei fiori’ con le sue 350 specie di piante, incluse 45 varietà di orchidee terrestri: uccelli rari e ogni tipo di insetto godono di questo paradiso.

Selvaggio come il parco Katavi, ma più accessibile, il Ruaha è attraversato dall’omonimo fiume e, lungo le sue sponde, si possono fotografare coccodrilli e ippopotami. Per chi cerca un safari diverso dal solito o non è alla sua prima esperienza in Tanzania, il Parco Saadani, l’unico santuario della natura nell’Est Africa a essere direttamente sulla sabbia dell’Oceano Indiano. Brezza, palme, mangrovie sabbia candida e sul mare i tradizionali dhaws, imbarcazioni tradizionali usate dai pescatori. Sulla spiaggia, primati e uccelli, e poco distante, giraffe e antilopi.