Alla scoperta della Milano ‘da bere’

Aree riqualificate diventano il fulcro della città e si aggiungono alle già note zone Brera e Navigli, predilette dai giovani milanesi

Milano è tornata a essere la ‘Milano da bere’ degli Anni Ottanta. E non soltanto per la moda dell’happy hour che, divenuta un’usanza comune nel capoluogo lombardo, ha contagiato ormai tutto il resto del Paese. Dopo gli anni bui, durante i quali i milanesi temevano di uscire di casa la sera, finalmente la città si è svegliata dal suo torpore e la sua ‘movida’ l’ha resa la città più trendy al mondo. Le insegne dei locali e le vetrine dei negozi illuminano la città anche dopo il tramonto. Alcune zone, frequentate prettamente nelle ore diurne, si sono riempite di ristoranti e bar che prendono vita dopo l’orario di lavoro. Dal centro città, corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila, via Manzoni, alle zone rimesse a nuovo negli ultimi anni e divenute di gran moda, come corso Garibaldi (prolungamento della già celebre e movimentatissima zona Brera), largo La Foppa, viale Pasubio e corso Como. Qui si trovano i locali più cool di Milano, compresa la famosa discoteca Hollywood, frequentatissima dai vip. Passeggiando lungo i viali pedonali è comunque facile incontrare personaggi del mondo delle spettacolo e dello sport che si confondono tra la folla.

Quartieri marginali vengono costantemente riqualificati grazie ai nomi più altisonanti del mondo dell’architettura, della moda e del design internazionale, ma anche dello sport e dello spettacolo, che vogliono lasciare a Milano la propria impronta. Ci si domanda spesso a chi appartenga un nuovo locale e il più delle volte spunta fuori un nome famoso. Fatto sta che questi personaggi contribuiscono ad attirare verso aree una volta praticamente dismesse e mal frequentate sempre più attività ludiche e lavorative. Basti pensare alla zona della stazione di Porta Genova, nei pressi dei Navigli (un quartiere da anni meta dei giovani per il gran numero di locali, pub e ristoranti che offre), che comprende via Tortona e via Savona, ma anche le vie traverse. Qui si sono trasferiti i maggiori fashion designer italiani e stranieri, Armani in primis, che hanno ristrutturato vecchi magazzini e storiche fabbriche trasformandoli in show room e location dove organizzare eventi (a Milano ogni giorno si svolgono centinaia di eventi culturali e mondani).

Anche le aree più periferiche, come via Farini e via Valtellina, con le traverse di via Borsieri, che formano il quartiere Isola (il nuovo ‘fashion district’) stanno attirando sempre più giovani con i numerosi locali aperti negli ultimi anni. Oppure via Ripamonti, la via più lunga di Milano che, con i suoi 6,7 km., collega il centro cittadino con la periferia sud della città. Qui stanno ristrutturando capannoni in cui aprono show room in continuazione (per esempio, Prada), outlet e spacci (l’ultimo nato è quello di Prénatal), ristoranti alla moda e naturalmente tanti locali notturni, dove suonano musica dal vivo.

Dalla movida milanese non sono esonerati neppure i quartieri più signorili. Ecco allora che corso Sempione, l’Arco della Pace, via Piero della Francesca e tutte le vie limitrofe si popolano di bar e locali aperti fino a tarda notte. Ci sono locali persino all’interno dei parchi cittadini, come il Parco Sempione, e sulle rive dell’Idroscalo, il mare di Milano. Invece, viva e frequentatissima di giorno per le sue bellissime boutique e per le griffe che si concentrano, la famosa via Montenapoleone, nel pieno centro della città, è praticamente deserta dopo l’orario di chiusura dei negozi. Saranno aperti anche lì locali notturni? Staremo a vedere…