Affascinanti, misteriosi e inquietanti allo stesso tempo sono i vulcani e il mondo ne è pieno. Di quelli più pericolosi ve ne avevamo già parlato. Oggi, invece, vogliamo portarvi alla scoperta di quelli che potrebbero eruttare da un momento all'altro .(Nella foto Sinabung, Indonesia).
Iniziamo questo viaggio da un vulcano che conosciamo bene: il Vesuvio, uno dei pochi ancora attivi in Europa. Il vasto cratere alla sua sommità si è formato durante l'ultima eruzione nel 1944 e la vera incognita è: quando potrà riesplodere?
Il Monte Fuji è la vetta più iconica del Giappone e qui è attesa da tempo un'eruzione poiché l'ultima volta è avvenuta nel 1707. La stagione ufficiale dell'arrampicata va da luglio a metà settembre, quando il clima è relativamente mite.
Potrebbe eruttare da un momento all'altro anche White Island in Nuova Zelanda (Whakaari in Māori), un'isola vulcanica caratterizzata da vapore fluttuante e fango ribollente. La maggior parte del vulcano è sotto il livello del mare, quindi in genere i visitatori scendono direttamente dalle barche nel cratere vero e proprio. Il paesaggio ultraterreno è tinto di giallo dallo zolfo e, proprio per questo, l'odore può essere opprimente a tal punto che tutti i visitatori vengono dotati di una maschera antigas e un elmetto. È scoppiata l'ultima volta nel 2019 con i turisti sul cratere e in barca nelle vicinanze. Purtroppo, 20 persone sono morte e da allora i tour sono stati sospesi.
Voliamo poi alle Hawaii per scoprire Kīlauea che ha eruttato costantemente lava fusa dal 1983, fino a quando l'eruzione è stata finalmente dichiarata conclusa il 5 dicembre 2018, dopo 90 giorni di inattività. Generalmente i visitatori possono fare un giro in elicottero per vedere la caldera dall'alto e avvicinarsi ai campi di lava ribollente. Il vulcano può anche essere esplorato in modo indipendente facendo un giro intorno al Crater Rim Drive e fermandosi in una serie di sentieri segnalati per punti panoramici.
In Costa Rica a rischio eruzione è il Vulcano Arenal. L'ultima è avvenuta nel 1968 devastando i villaggi vicini. Tra allora e il 2010, Arenal ha continuato a rombare, sputando regolarmente fumo, cenere e lava, ma negli ultimi 10 anni il vulcano è tornato a sonnecchiare tranquillamente.
In Messico c'è il Volcán de Colima che si distingue per essere particolarmente esplosivo. Nel gennaio 2017 c'è, infatti, stata un'evacuazione di massa. Ovviamente non è consentito scalarlo poiché considerato troppo pericoloso, ma molti decidono di scalare il vicino Nevado de Colima per una vista spettacolare.
La splendida isola di Tanna nell'Oceano Pacifico meridionale ospita il Monte Yasur, il più noto dei vulcani di Vanuatu. Per preservare la natura che circonda il vulcano, i viaggiatori possono entrare solo tramite un centro visitatori dove inizia un sentiero accidentato (da fare in pick-up) che passa attraverso la giungla fino a poco sotto il cratere. Si dice che ribolla e fumi costantemente da oltre 800 anni, a tal punto da sparare detriti in fiamme in aria.
Piton de la Fournaise è invece il vulcano che si trova nell'isola di Reunion, il più alto dell'Oceano Indiano. Questa è una delle montagne più accessibili per gli escursionisti, ma anche uno dei vulcani più attivi del mondo, che erutta in media una volta ogni nove mesi.
Terminiamo questo viaggio in Indonesia dove svetta il Monte Sinabung situato sull'Anello di Fuoco, un'area a forma di ferro di cavallo associata alla maggior parte dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche. Alto 2.600 m, era rimasto inattivo per più di 400 anni prima di rompere il suo incantesimo nel 2010. Da allora, ci sono state diverse grandi esplosioni. Tra queste anche il 2 marzo 2021, quando è emersa un'enorme nuvola di cenere che è salita fino 5 km nel cielo.