In Africa, c’è un villaggio in cui ogni casa somiglia a un quadro

Non è propriamente un villaggio, Tiébélé, ma piuttosto una concessione: ecco il motivo della sua architettura unica al mondo

Non è certo la destinazione turistica più battuta dell’Africa, il Burkina Faso, eppure – questo Paese dell’Africa occidentale, racchiuso tra il Mali, il Niger, il Benin, il Togo, il Ghana e la Costa d’Avorio – nasconde veri e propri gioielli. Alcuni anche (molto) originali.

È il caso di Tiébélé, comune della provincia di Nahouri la cui architettura, nel mondo, non ha eguali. Abitato da famiglie di etnia kessena, si compone di tutta un’intricata sequenza di edifici in terra cruda, chiamati “sonron”. Più che di un villaggio, in realtà, si tratta di una concessione: è infatti abitato da un solo nucleo familiare ed è fortificato, a differenza degli altri abitati tribali di quest’angolo d’Africa. Appartiene alla categoria dei villaggi Gourunsi, costituti da case simili a piccole fortezze.

Tébélé

Dalla forma tondeggiante e quasi totalmente prive di finestre, le case di Tiébélé somigliano a meravigliosi quadri. Le loro pareti sono infatti affrescate con disegni geometrici, che le donne del posto realizzano con argilla rossa e coloranti naturali, ottenuti dal fango o dalle piante e stesi con penne di faraona. Sono disegni di tipo apotropaico, realizzati per allontanare gli spiriti maligni e con motivi di animali e di oggetti della vita quotidiana: serpenti, avvoltoi, tamburi. I motivi geometrici hanno ognuno un particolare significato, e i segreti della tecnica e dell’iconografia vengono tramandati di generazione in generazione: ci sono le dicromie in bianco e nero, quelle che vedono l’aggiunta del rosso, e ci sono le sagome delle lucertole e dei coccodrilli, che le religioni animiste considerano sacri.

Ma non ha solo architetture particolari Tiébélé, anche l’impianto dell’intero villaggio è unico. L’unico accesso di cui è dotato, stretto e tortuoso, ha uno scopo difensivo: un intruso è obbligato a percorrere quel corridoio, esponendosi alla vista degli abitanti della concessione appostati in genere sui terrazzi. Se poi dovesse arrivare nella piazza centrale, per entrare nelle case dovrebbe abbassarsi a carponi e infilare prima la testa (che gli potrebbe essere tagliata).

Il piccolo borgo circolare di Tiébélé può essere visitato, e il periodo migliore per farlo è tra ottobre e maggio, quando le donne realizzano le decorazioni e tutto è ancora più suggestivo.

Tiébélé