Paroldo, il borgo italiano che le streghe chiamano casa

Nell'hinterland piemontese, un piccolo borgo medioevale ospita un gruppo di donne sciamano dai poteri curativi

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Redazione

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Appena 230 abitanti e un labirinto intricato di vicoli di epoca medievale: è Paroldo, il piccolo borgo piemontese intriso di magia nera.

Immerso nelle alte colline delle Langhe, circa un’ottantina di chilometri a sud est di Torino, questo piccolo villaggio si distingue per un’atmosfera unica (e inquietante). Qui, tra abitazioni in pietra abbandonate e caratteristiche cappelle decorate con maschere, vivono un gruppo di donne sciamano che sostengono di essere in possesso di antichi poteri curativi.

“Masche”, le streghe bianche di Paroldo

Masche, qui si chiamano così le “buone streghe bianche” che hanno la grande capacità di curare le malattie, oltre a quella di preparare gustose prelibatezza culinarie. A riferirlo sarebbe Romano Salvetti, proprietario della locale Trattoria Trattetti, che ha raccontato la sua infanzia trascorsa con una madre dotata di magici poteri curativi. Proprio nell’edificio che ospita la trattoria, un tempo casa della famiglia, la donna era solita curare le persone malate che si recavano a chiedere il suo aiuto.

Oggi, a distanza di anni, il signor Salvetti è diventato un “cacciatore di streghe”. Anzi, più un “collezionatore”, per dirla in senso buono. L’obiettivo del ristoratore piemontese è infatti quello di ritrovare tutte le Masche sopravvissute nelle Alte Langhe, con il chiaro intento di rimetterle in contatto tra loro ed aiutarle a preservare le antiche tradizioni magiche. Nonostante l’ultima strega sia morta negli anni Trenta, è abbastanza certo che ce ne siano ancora in giro, tra i vicoli di Paroldo.

Al di là di questo, Salvetti è anche uno dei maggiori esperti di Masche della zona. Stando a quanto ha riferito, queste streghe piemontesi erano chiamate ad agire quando la medicina tradizionale non riusciva a curare il malato. La chiesa di Paroldo diventava il luogo di guarigione cittadina, dove le campane serali suonavano al termine di una lunga giornata di cure “magiche”. In particolare, le Masche sembra avessero il dono di guarire le malattie della pelle (herpes, fuoco di Sant’Antonio e psoriasi…), tramandato di donna in donna della stessa famiglia. La tradizione vuole che la strega più anziana passi questo dono alla figlia o nipote con un semplice tocco, nonostante sia necessario anche una sorta di allenamento. Se non esistono eredi di sesso femminile, allora il potere deve essere trasferito ad un animale o ad un oggetto inanimato.

E tutt’oggi, questa tradizione di donne curatrici sembra perdurare. Le cosiddette “nonne Masche” tramandano alle nipoti il rituale di guarigione, che prevede la recita delle preghiere mentre si taglia l’aria con le dita per tre volte, andando a creare una croce vicino al corpo del paziente, senza però toccarlo. E così, da oramai centinaia di anni, il piccolo borgo di Paroldo conserva questo rituale dal potere magico e curativo.