Questo è il volo più corto del mondo, e sarà elettrico

Non dura neppure un minuto, il volo più breve al mondo: ecco quali luoghi collega e cosa c'è nel suo futuro

Nei giorni scorsi si è parlato moltissimo del volo più lungo del mondo. Ma qual è, invece, il volo più corto? E, soprattutto, cosa lo rende tanto speciale (brevità a parte)?

Attualmente, il volo più corto su cui si possa salire è quello che collega – in Scozia – l’isola di Westray (soprannominata “la regina delle isole”) con Papa Westray. Site nel Mare del Nord, e parte dell’arcipelago delle Orcadi, le due sono collegate da un volo aereo che percorre una distanza di soli 2.7 chilometri. Operato dalla Loganair Limited, compagnia aerea regionale scozzese fondata nel 1962, il volo avviene su un velivolo di piccole dimensioni, il Britten Norman Islander, capace di accogliere fino a 8 passeggeri.

Quanto dura il volo più breve del mondo? Neanche un minuto: sono 53, i secondi totali che si trascorrono nel cielo. Tuttavia, c’è un’importante novità che lo riguarda: Loganair sta lavorando per rendere il volo eco-friendly. «Stiamo pensando alla nuova tecnologia a propulsione, per rendere i nostri aerei amici dell’ambiente. La sfida è quella di porre tale tecnologia a servizio del turismo» ha spiegato alla BBC Scotland Paul Hutton, amministratore delegato di Cranfield Aerospace Solutions, con cui la compagnia aerea sta lavorando.

«Sarebbe un risultato straordinario se, oltre che il volo più breve del mondo, passasse da qui anche il primo aereo a propulsione a destinazione commerciale» ha commentato James Stockan, Capo del Consiglio delle isole Orcadi. Una rotta di così breve durata è l’ideale per un’operazione di questo tipo, perché riduce il margine d’errore. L’obiettivo? Dare il via ai voli aerei elettrici entro il 2021. 

Non è per la verità la prima volta che si parla di aerei a propulsione elettrica. Lo scorso anno, il volo acrobatico Extra 330LE – alimentato da un sistema di propulsione Siemens – ha raggiunto la velocità record di 337.5 chilometri orari. Ed è servito, coi suoi 1000 chili di peso, come banco di prova per un sistema che – nel futuro – potrebbe riguardare anche i voli turistici. «Appena sei unità di propulsione come questa sarebbero sufficienti per alimentare un tipico aeroplano ibrido-elettrico a 19 posti», facevano sapere da Siemens. Che il futuro stia andando in questa direzione?