Vacanze sulla neve in Alto Adige: il fascino delle ciaspolate

In montagna, quando c'è la neve, ci si può divertire con lo sci ma anche percorrendo sentieri con le ciaspole. Ecco i più belli in Alto Adige.

Foto di Flavia Cantini

Flavia Cantini

Content Writer

Content Writer specializzata nel Travel. Per me il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se scrivo ed emoziono l’ho raggiunto.

L’Alto Adige, dove la montagna è sinonimo di aria pura e cristallina, dona luoghi incontaminati e perfetti per vivere tutta la magia dell’inverno non soltanto con gli sci ai piedi, ma anche con suggestive ciaspolate nel silenzio, nella calma e nella purezza di una natura che qui mostra il suo meglio.

Gli itinerari sono davvero mozzafiato, ognuno con la propria atmosfera unica: indossare le ciaspole e percorrere senza fretta i dolci pendii innevati, incontrare caratteristici rifugi, scoprire favolosi punti panoramici e boschi da fiaba con lo sguardo attratto dall’incanto delle Dolomiti, è un’esperienza rigenerante ed entusiasmante che non si dimentica.

Scopriamo insieme alcune tra le più belle ciaspolate dell’Alto Adige.

Altopiano del Salto: da San Genesio alla Malga Langfenn

A una decina di chilometri da Bolzano, San Genesio è una meta straordinaria per trascorrere piacevoli vacanze in ogni stagione e, durante l’inverno, si trasforma nel punto di partenza per una coinvolgente ciaspolata fino alla Malga Langfenn e alla chiesetta di San Giacomo, a 1527 metri di altitudine.

Si tratta di un percorso della durata di circa due ore all’andata e due al ritorno, sicuro e adatto a tutti, anche ai bambini perché, anche se un po’ lungo, è tranquillo e arricchito da installazioni dedicate proprio a loro: inoltre, la malga è un ottimo punto di appoggio e il divertimento di giocare con la neve fresca fa scorrere il tempo più rapidamente.

La ciaspolata inizia dal parcheggio dell’Altopiano del Salto, all’incrocio tra la provinciale per Meltina e Via del Salto a 1200 metri di altezza, e sale lungo la strada asfaltata che supera l’Albergo Edelweiss: la struttura si trova appena al di sopra del secondo parcheggio a 1351 metri che, se la strada è pulita, si può anche raggiungere in auto.

Il tratto asfaltato lascia presto il posto a un ampio tracciato forestale, il terreno della ciaspolata vera e propria, punteggiato qua e là da larici e ombreggiato in un tratto da un fitto bosco di abeti.

Non si incontrano mai pendenze troppo difficoltose e si prosegue senza fatica, immersi in panorami che scaldano il cuore impreziositi, a ovest, da isolate baite e dai monti che delimitano a sud la Valle dell’Adige, e a est dalle inconfondibili Dolomiti.

Inoltre, i bambini delle scuole del territorio hanno allestito un interessante museo a cielo aperto con pupazzi, disegni e sculture tutti da scoprire con didascalie in tre lingue: il percorso è definito Sagenweg, “Sentiero delle leggende”.

Al termine della ciaspolata, ecco apparire la Malga Langfenn, ai piedi della chiesetta di San Giacomo. Il paesaggio, qui, è difficile da descrivere a parole. Provate a immaginare tutte le Dolomiti ladine che si snodano verso est: con una sola occhiata, abbraccerete il Sella, Sassolungo e Sassopiatto, le Torri del Vajoilet, la Roda di Vael, il Catinaccio, le Odle di Funes.

Stofflhutte, dalla Gasserhutte al rifugio Stöffl

Nella magnifica cornice della Val Isarco, la ciaspolata che va dal parcheggio della baita-albergo Gasser a 1750 metri di quota fino al rifugio Stöffl (aperto in inverno) a 2057 metri è un’avventura non impegnativa, seppur lunga, che lascia spazio a viste incredibili e puro divertimento: infatti, potete portare con voi uno slittino per poi sfrecciare in discesa.

Dalla baita Gasser, vanno seguite le indicazioni per la baita Mair in Plun: si sale di quota con moderazione, incontrando pendenze davvero leggere tra la pista da fondo e quella da slittino.

Si arriva poi in campo aperto, non distante dalla Mair in Plun a 1870 metri, e ci si addentra in un verdeggiante bosco di pini mughi e abeti. La baita rappresenta un importante punto di riferimento: occorre seguire le indicazioni per il rifugio Stöffl proseguendo lungo la traccia battuta che sale e poi scende per oltrepassare un torrente e riprende subito quota.

La ciaspolata prosegue in campo aperto, così com’è iniziata, e regala lo spettacolo sul gruppo del Sella, sul Sassolungo, sul Sassopiatto, sul Sass De Putia, e sulle Odle di Funes.

Lasciato il bosco, l’itinerario si snoda su pendenze moderate, con solo due brevi discesa e un’unica salita.

Non appena arrivati al rifugio, salite sulla pista a est e in neve fresca per divertirvi e lasciarvi emozionare dagli scorci sugli steccati e le baite dell’Alpe di Villandro.

Alla volta della Malga Egger Grub

Nell’incanto della Val Passiria, una ciaspolata facile, ottima per bambini e principianti, è quella che parte dal paese montano di Stulles, frazione di Moso in Passiria a 1315 metri, e raggiunge la Malga Egger Grub, a 1944 metri.

Da Stulles, seguite il sentiero 14b o, in alternativa, se le condizioni della strada lo permettono, potete arrivare in auto fino al parcheggio dei masi di Hochegg, a circa un’oretta dal paese, a 1620 metri di altezza.

Lasciate alle spalle le baite, ecco la forestale che, con qualche tornante, sale lungo un fitto bosco di abeti: non mancano, tuttavia, scorci impagabili sulle Alpi Sarentine a est, e sulla Valle di Plan, le Alpi del gruppo di Tessa e della Valle di Oetz, a ovest e a sud.

Dopo un’ora circa di salita, il bosco si trasforma in una bellissima radura innevata, alle pendici dell’Hochwart e dello Stuller Mut, dove si staglia la Egger Grub Alm.

Il ritorno può avvenire in slittino.

Val Senales: favolosi boschi e radure

Le montagne poco frequentate della Val Senales, celebre per il ritrovamento di Oetzi, la mummia del Similaun, sono la destinazione top per vivere stupende ciaspolate, tra cui va segnalata quella, facile e sicura, che porta alla Malga Bergl (Berglalm), aperta anche durante l’inverno.

La partenza consigliata è quella da Maso Corto, a circa 1980 metri, imboccando il sentiero 5 con lo sguardo sulla Palla Bianca o Weisskugel.

Si passa accanto agli impianti verso Lazaun e poi si continua lungo un declivio esposto al sole in direzione sud: nei pressi di Kofelhofe a 1965 metri di altitudine, attraversato uno steccato, il percorso inizia a salire seguendo la traccia estiva n.5 e prende quota nel bosco.

La ciaspolata è caratterizzata qui da un dislivello di 200 metri.

Arrivati nelle vicinanze del rio Lagaun, si apre un’ampia vallata dove un torrente solca le nevi e il Saldurspitze cattura lo sguardo.

Meno impegnativi, sono i successivi sali scendi per circa una quarantina di minuti, in un bosco più rado: a 2214 si trova la Malga Bergl o Malga di Cortiserrade.

Vollseg, vista mozzafiato sul Catinaccio

In Val di Tires, si parte da Lavinia Bianca a 1173 metri e si arriva alla cima Vollseg, a 1834 metri, con meno di due ore di cammino.

La ciaspolata ha inizio dal parcheggio della frazione Bagni di Lavinia Bianca e si dirige verso ovest, seguendo il proseguimento della strada e le indicazioni per il rifugio Tscahfon.

La traccia forestale lascia presto spazio a una mulattiera che si affaccia dapprima sui pendii della Val di Tires e poi si inoltra nel bosco.

Un bivio offre la possibilità di scegliere se proseguire per la ripida mulattiera oppure optare per un sentiero, più lungo ma meno faticoso.

Raggiunto il rifugio, si seguono le indicazioni per la vetta Vollseg cui si arriva dopo un veloce tratto nel bosco.

Da qui lo sguardo spazia sulla Valle Isarco, da Chiusa fino a Bolzano, e riesce a scorgere le Alpi Venoste e le Dolomiti di Brenta. Dal versante orientale, invece, si gode dell’incanto del Latemar e del Catinaccio.