Ravenna raccontata da Dante per l’anniversario del Sommo Poeta

Alla scoperta di scorci e luoghi iconici che raccontano l’eternità della poesia di Dante Alighieri

Ravenna è la città d’arte che ispirò Dante quando, esule da Firenze, trovò qui il suo ultimo rifugio sicuro. Fu qui che, seppure per un breve un periodo, il Sommo Poeta soggiornò, terminando le proprie opere prima di spegnersi il 13 settembre 1321. Ed è per rendere omaggio alla grande personalità di Dante Alighieri in occasione dei 700 anni dalla sua morte che la città di Ravenna dedica un bellissimo video narrato.

Non sempre bastano le parole per raccontare di Ravenna e del suo amore per Dante. Così è nato questo video che vuole tenere insieme la meraviglia della scoperta di scorci, particolari, visioni d’insieme, con l’eternità della poesia di Dante. Attraverso la bellezza dell’ambiente e dei monumenti ravennati, il video mostra il rapporto di Dante con la città, tessendo un racconto che è pura poesia.

Ravenna sta come stata è molt’anni: l’aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co’ suoi vanni. (Dante Alighieri “Divina Commedia, Inferno, XXVII canto”)

Apre la narrazione l’attore e regista Elio Germano, con la sua interpretazione dell’ultimo canto del Paradiso; seguono i versi del I canto del Paradiso recitati dall’attrice e scenografa Ermanna Montanari per un progetto internazionale condotto da Comune di Ravenna e il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha portato alla realizzazione di un audiolibro sulla Divina Commedia, tradotto in 33 lingue; l’evocazione di Piccarda è affidata alla cantante Fulvia di Pasquale in lingua inglese (Paradiso III, 121-130) e la memoria che nell’Inferno viene fatta di Ravenna da parte di Guido del Duca a Paul Bompart in lingua francese (Inferno XXVII, 40-42); infine, Nadia Galli legge i celebri versi di Francesca Da Polenta (Inferno V, 97-102) e il piccolo Arturo Bompart conclude con uno dei finali più celebri della letteratura di tutti i tempi (Inferno XXXIV, 139).

Un tour tra i luoghi più simbolici e rappresentativi della Ravenna di Dante, dalla tomba, costruita tra il 1780 e il 1782 per volontà del Cardinal Luigi Valenti Gonzaga su progetto dell’architetto ravennate Camillo Morigia e realizzata secondo i dettami neoclassici del tempo, recentemente restaurata proprio in vista dell’anniversario, al nuovo Museo Dantesco fino a Casa Dante.