Un piccolo paradiso delle vacanze sarà la prima meta a emissioni zero d’Italia

Come ridurre le emissioni di anidride carbonica migliorando lo sviluppo turistico dell'isola veneta

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Immersa nel Parco del Delta del Po, Albarella è un’isola felice. Paradiso delle vacanze estive, all’interno si gira solo a piedi o in bicicletta oppure con il trenino che porta gli ospiti da un punto a un altro. Le auto, che devono viaggiare a una velocità massima di 30 chilometri orari, sono ammesse solo per entrare e uscire.

Il silenzio, qui, infatti, regna sovrano. L’atmosfera è resa ovattata dalla fitta vegetazione in cui sono immerse le ville e i piccoli condomini colorati come fossimo a Burano. È uno dei luoghi più rilassanti che esistano in Italia e decisamente perfetto per trascorrere le vacanze in famiglia.

A breve Albarella potrebbe addirittura diventare la prima meta a emissioni zero in Italia. Un team di docenti universitari e di esperti internazionali è al lavoro per trovare il bilancio “zero” tra il carbonio prodotto e quello consumato sull’isola veneta.

Ad Albarella, infatti, si continua a investire in politiche “green” e l’idea ora è di perseguire un impatto quasi nullo sulle emissioni di CO2. L’utopico, ma concretissimo, progetto chiamato “Albarella Futuro – Zero Carbon Emission” è stato elaborato da Augusto Zanella e Cristian Bolzonella dell’Università di Padova e da Mauro Rosatti ed Enrico Longo di Albarella Srl, in collaborazione con altri esperti nazionali e internazionali di ecologia, economia, biodiversità e di gestione ambientale.

Si tratta di una sfida che parte da docenti universitari attenti ai cambiamenti climatici, che hanno trovato sensibili partner privati desiderosi di migliorare la sostenibilità delle loro abitazioni e delle strutture ricettive e turistiche.

Insieme vorrebbero dimostrare a tutti che è possibile vivere e lavorare, in questo caso nel turismo e nella ristorazione, anche diminuendo l’emissione di gas a effetto serra. Il progetto consiste nello stoccare carbonio in nuova biomassa per compensare le emissioni di CO2 durante il tempo necessario a sostituire i carburanti fossili con nuove fonti di energia. Per fare ciò, sono stati analizzati i consumi energetici delle strutture di Albarella e la biodiversità dell’isola (piante, animali, batteri e funghi) a cui seguirà l’analisi delle proprietà private dell’isola. Tutte queste informaazioni saranno inserite in un modello matematico elaborato ad hoc per l’isola per elaborare un piano di azioni volto a ridurre le emissioni di anidride carbonica senza penalizzare le attività umane e conferendo un valore ancora più alto allo sviluppo turistico di Albarella.

L’Isola di Albarella diventerà quindi non soltanto un’eccellenza turistica, ma anche ambientale. Il che si sposa benissimo con le linee guida dettate dal progetto “Immersi nella Natura”, sviluppato ad Albarella dal 2018 in collaborazione con l’atelier Coloco di Parigi, che si pone come obiettivo la valorizzazione della biodiversità dell’isola e investimenti sulla sua sostenibilità ambientale. Un progetto che si inserisce in una già grande attenzione dimostrata dall’isola per il proprio ambiente, unico al mondo e inserito nel contesto del Parco del Delta del Po, riconosciuto patrimonio Unesco, recentemente celebrato anche dall’inaugurazione della Cappella Laudato Sì a Caleri, voluta dal Papa per sensibilizzare tutti al rispetto dell’ambiente.