Islanda, tra i primi Paesi a introdurre il passaporto vaccinale: come funziona

L'Islanda è stato uno dei primi Paesi a introdurre il passaporto vaccinale per i viaggi: ecco come funziona

Sarà il passaporto vaccinale uno degli strumenti che aiuterà la ripartenza del turismo a livello globale. Un certificato, visualizzabile tramite applicazione, che consentirà a coloro che saranno stati vaccinati contro il Covid-19 di viaggiare senza sottoporsi a tamponi e quarantene (a differenza di chi non avrà potuto o voluto immunizzarsi contro il virus). Un documento che in Islanda è già in uso da qualche tempo. Proprio per questo oggi vogliamo spiegarvi come funziona e a cosa serve esattamente.

Attualmente coloro che possono fare ingresso nella Terra del ghiaccio e del fuoco (senza restrizioni) sono le persone in possesso di un certificato di vaccinazione e che provengono dell’area Schengen (compresi gli islandesi che fanno ritorno a casa propria). Infatti, per i viaggiatori di altri Paesi il solo fatto di essere stati vaccinati non è ancora sufficiente per mettere piede in Islanda senza rispettare tali norme. E il motivo è piuttosto semplice: l’isola ha riservato questo vantaggio solo a coloro che sono stati inoculati con uno dei vaccini autorizzati dall’Agenzia Europea per i Medicinali o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Gli unici documenti validi per superare i confini islandesi e rendere, di conseguenza, esenti dai test Covid-19 e dalla quarantena sono i certificati di vaccinazione che soddisfano i criteri stabiliti da quello che potremmo definire il “Comitato Tecnico Scientifico” islandese, vale a dire i documenti ottenuti da coloro che sono stati immunizzati con i seguenti vaccini:

  • Comirnaty; Pfizer-BioNTech;
  • Vaccino Covid -19 Moderna;
  • Vaccino Covid-19 AstraZeneca.

Allo stesso tempo, i vaccini convalidati dall’OMS sono i seguenti:

  • Comirnaty; Pfizer-BioNTech;
  • Vaccino Covid-19 Moderna;
  • Vaccino Covid-19 AstraZeneca.

Un elenco che, come ha fatto sapere il Dipartimento della Salute islandese, verrà aggiornato in base alle novità e alle evidenze scientifiche al riguardo, a tal punto che da metà aprile verrà inserito anche il Johnson&Johnson.

Ad ogni modo, tutti coloro che non saranno in possesso di uno smartphone (e quindi dell’applicazione per il passaporto vaccinale) non avranno comunque problemi. Infatti, i certificati che daranno il libero ingresso potranno essere sia in formato cartaceo che elettronico. È compito dei funzionari di frontiera valutare se questi saranno validi o meno e, se necessario, consultando gli esperti del settore.

Nel caso in cui un viaggiatore in arrivo presenti un documento non valido, dovrà essere sottoposto a restrizioni di ingresso tra cui quarantena e test, come il resto dei turisti che non sono in possesso di prove di vaccinazione.

Affinché un certificato sia valido, inoltre, è necessario che questo sia redatto in islandese, danese, norvegese, svedese, inglese o francese. I documenti in altre lingue saranno accettati solo se allegati a una traduzione certificata e timbrata in una delle lingue sopra elencate.

Infine, tali pass dovranno contenere le seguenti informazioni:

  • Nome e cognome;
  • Data di nascita;
  • Nazionalità;
  • Numero del passaporto;
  • Nome della vaccinazione;
  • Date delle vaccinazioni, produttore e lotto / lotto n. del vaccino;
  • Informazioni sull’organismo che rilascia il certificato (medico supervisore / centro di somministrazione), con firma;
  • Dettagli sui vaccini autorizzati dall’EMA: (nome del vaccino, titolare dell’autorizzazione / produttore; numero e intervallo tra le dosi del vaccino).

Il Dipartimento della Salute, inoltre, ha chiarito che anche i viaggiatori vaccinati contro il Covid-19, con uno dei vaccini sopra elencati, devono comunque pre-registrarsi sul seguente sito prima di atterrare in Islanda e ammirare uno dei Paesi che, durante la pandemia, ha saputo valorizzare tantissimo il suo territorio.