Dpcm: cosa potremo fare (e non fare) durante le festività natalizie

Dagli spostamenti ai pranzi di Natale fino al Capodanno: cosa si potrebbe ipoteticamente fare se il Dpcm verrà firmato a breve

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Redazione

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La bozza del nuovo Dpcm, che entrerà in vigore dal 4 dicembre al 15 gennaio, è stata inviata oggi alle Regioni. Nel nuovo documento, non ancora diffuso ufficialmente, si possono trovare tutte le linee guida sugli spostamenti che saranno consentiti – o meno – nel periodo natalizio, con precise indicazioni che dovranno rispettare anche i viaggiatori.

Il Natale, si sa, è una festa molto sentita in tutto il mondo, ma in questo 2020 andrà festeggiato in modo diverso. Ecco, quindi, tutte le indiscrezioni sulle regole che il Governo ha in messo in campo in questa bozza per la sicurezza dei cittadini, in questo momento di pandemia globale da Covid-19.

Niente spostamenti tra Comuni e Regioni

Per evitare una possibile terza ondata, in questo 2020 si passeranno un Natale e Capodanno dentro i confini comunali. Se la bozza del nuovo Dpcm verrà confermata, infatti, dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietato ogni spostamento, sia in entrata che in uscita, anche tra i territori di diverse regioni o province autonome. Le festività, quindi, si passeranno con gli affetti vicini. In questo periodo, in teoria, sarà impossibile spostarsi anche tra le Regioni, per cui sarà vietato raggiungere anche le seconde case per le festività (sia se si trovano fuori Regione che fuori Provincia).

Una piccola deroga c’è: sembra, infatti, che chi vive in Regioni di fascia gialla potrà però muoversi per l’Immacolata (8 dicembre). Qui, dal 4 al 20 dicembre, infatti, secondo la bozza i cittadini potranno superare i confini regionali per recarsi in altre Regioni di fascia gialla. Mentre per le altre Regioni occorrerà rispettare le regole relative alla colorazione della propria fascia.

Pranzi di Natale salvi, Vigilia anticipata

Stando alla bozza del nuovo Dpcm, se questa verrà confermata, in tutta Italia il coprifuoco sarà fissato per le ore 22 con ristoranti chiusi, in zona gialla, già dalle 18. Questo significa che, dove possibile, la Vigilia occorrerà anticiparla, magari con un pranzo, un aperitivo o portandosi a casa con l’asporto qualche specialità natalizia. Il pranzo di Natale invece è salvo: ovviamente, però, ci saranno ulteriori restrizioni sul numero di parenti con cui condividere la tavola delle feste.

Nessun Veglione, se ne parla il prossimo anno

Quest’anno non si vivrà solo un Natale diverso, ma anche un Capodanno differente. Sempre per evitare l’arrivo di un’ipotetica terza ondata, il Governo sarebbe pronto a firmare anche la chiusura dei ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre. Questo significa attendere e festeggiare l’anno nuovo senza le solite abitudini. Inoltre, solo per il giorno di Capodanno, il coprifuoco sarà in vigore dalle 22 alle 7 di mattino (anziché alle 5, come gli altri giorni) mentre i ristoranti degli hotel il 31 dicembre potrebbero chiudere alle 18.

Impianti sciistici chiusi e crociere ferme

Sempre per evitare assembramenti e allontanare lo spettro di una terza ondata di Covid-19, il Governo ha già chiarito che gli impianti sciistici rimarranno chiusi in tutta Italia, almeno fino al prossimo anno (sembra possano infatti riaprire il 7 gennaio). C’è da dire che però la Valle d’Aosta, in totale autonomia, ha deciso di sfidare il Governo e dichiararsi “Regione gialla”, nonostante ad oggi il caso di persone che hanno contratto il Covid-19 sia tale da considerarla “Regione rossa”. Non solo, la regione avrebbe manifestato anche la volontà di riaprire bar, ristoranti e piste da sci.

Altro capitolo riguarda gli hotel. Se gli hotel potrebbero chiudere nel periodo natalizio, il Governo, però, sta discutendo sull’apertura degli alberghi di montagna. Secondo alcune indiscrezioni potrebbero rimanere accessibili offrendo però solo il servizio in camera. Allo stesso tempo, anche le crociere rimarranno ferme e, chi torna dall’estero o dalle crociere dopo il 10 dicembre, dovrà effettuare la quarantena.

Quarantena per chi torna dall’estero

Linea dura anche per chi vorrà trascorrere le vacanze all’estero. Chi rientrerà dai confini italiani da un Paese Extra Ue, dal 4 dicembre al 15 gennaio, infatti, potrebbe doversi sottoporre ad un periodo di quarantena obbligatorio (con l’unica eccezione per i voli Covid-free che arrivano da tre aeroporti degli Stati Uniti e atterranno a Fiumicino).

Il Governo vorrebbe infatti imporre, per evitare un massiccio esodo verso l’estero, un periodo di quarantena da effettuare in casa e di almeno di 10 giorni per chi decide di viaggiare all’estero dal 21 dicembre al 6 gennaio dell’anno prossimo. Per evitare la quarantena, quindi, se questa regola passerà occorrerà rientrare in Italia prima del 20 dicembre.